Rosso Sangue (J. D'Amato, 1981)

Grazie barret, prenderò anche Buio Omega allora!
Tornando a Rosso Sangue…
Sul sito della 88Films c’è, fra le altre, questa specifica:

English Version with Uncompressed Mono Audio (94 Mins)
Italian Version with Uncompressed Mono Audio and newly translated subtitles (88 Mins)

La versione italiana corrisponde alla VHS Shendene uncut?
I minuti in più della versione inglese sono quelli che, nel DVD Mya, venivano aggiunti come inserti presi da VHS?
A me, fondamentalmente, interessa che la “Italian Version” contenuta nel bluray sia quella che si vide all’epoca nelle sale.
Di come, poi, uscì in Inghilterra me ne frega ben poco…
Grazie ancora.

il packaging si presenta subito bene, con la cover reversibile che permette di scegliere come fronte la locandina italiana che riempie tutta la facciata senza tutti i loghi della 88 films la dicitura italian collection e il bollino del divieto ai 18.

93’ 55" la durata della versione inglese
88’ 33" la durata della versione italiana

l’intervista a Soavi in italiano dura quasi 18 minuti con sottotitoli non removibili, idem quella a Montefiori di 14 minuti

La versione inglese in cosa differisce da quella italiana?

Il br Severin, molto bello, su www.dvdbeaver.com/film3/blu-ray_reviews52/absurd_blu-ray.htm

Pur possedendo il disco della 88films, ho preso la special edition della Severin (che contiene anche il CD con la colonna sonora).
Ottima resa video, sicuramente migliore rispetto al bluray inglese.
Il film, pur non entusiasmandomi come un tempo, non mi è dispiaciuto e alcuni effetti gore sono ancora oggi decisamente buoni.
Bella l’intervista a cura di Freak-O-Rama: non si può dire che Montefiori abbia peli sulla lingua ed è abbastanza sarcastico riguardo all’effetto Tarantino su registi quali Lenzi e Martino…
Edizione super consigliata.
PS: ho controllato la versione inglese (più lunga di quella nostrana) e le scene splatter sono le stesse. Sono alcune scene di raccordo ad aumentare il minutaggio rispetto alla versione italiana.

“ sarcastico riguardo all’effetto Tarantino”

Cosa dice il buon Montefiori?

A dirla tutta, già nell’edizione italiana certe scene di raccordo erano d’un palloso… interminabili giri d’auto e dialoghi mosci per fare metraggio. :slight_smile:

Secondo il nostro George Eastman i registi sopracitati si sarebbero un pò troppo montati (in maniera ingiustificata) la testa… o perlomeno così lascia intendere…

Eh si, Tuchulcha, il film già così ha delle lungaggini ai limiti della sostenibilità, figuriamoci con quei minuti in più!

Mah, in realtà a me quei minuti in più sono parsi molto importanti nella dinamica del film, poi del perché in Italia abbiano deciso di non volerli utilizzare boh.
Avendo visto sempre il film senza quei minuti e poi averlo visto completo, ha effettivamente colmato dei vuoti. Per me ci stanno benissimo.

Mah, nel caso di Lenzi mi sento di escluderlo. Ammetteva candidamente che dopo la rivalutazione dei suoi cannibalici da parte di Tarantino, per il pubblico eran capolavori e per ragioni commerciali a lui andava bene così: di fatto, continuava a considerarli fra le cose peggiori della sua carriera. Lenzi peraltro andava parecchio orgoglioso di una parte del suo cinema già prima che Tarantino parlasse di lui, soprattutto il filone bellico. Quanto a un Joe D’Amato, per esempio, ricordo benissimo interviste a Nocturno in cui ammetteva candidamente di considerare porcherie le cose che faceva, pur amando il mestiere di regista. A dirla tutta, registi come Petroni erano assai polemici con le rivalutazioni tarantiniane, sparando a zero su cose sue come Django Unchained…


(E ricordo pure Martino, che ad esempio ammetteva di non aver mai creduto al 100% nei gialli che aveva realizzato e di preferire le commedie, pur ammettendo che alcuni thriller gli erano riusciti bene. Poi se la tirerà pure ma non mi pare lo abbia mai fatto in maniera troppo clamorosa. La verità è che Montefiori ha sempre avuto un po’ la puzza sotto il naso riguardo le sue collaborazioni nel cinema di genere, con uscite tipo “eh, ma io ho lavorato con Fellini…”)

No, Corrado, non è proprio così.
Montefiori fa un discorso un po’ diverso, che peraltro condivido al 100%.
Tra le varie cose ironizza sul fatto che tanti registi gli abbiano detto con una certa soddisfazione “ma lo sai che Tarantino ha detto che sono il suo regista preferito?”, senza però sapere che in realtà il regista americano l’ha detto praticamente a tutti.

Che se la tiri è cosa nota, me le ricordo le interviste a Nocturno dove vantava le comparsate nei film di Fellini eccetera. Apprezzo ovviamente l’onestà con cui ammette di non aver mai provato il “sacro fuoco della recitazione” e di aver sempre considerato il cinema nulla di più che un gioco. Sul fatto che Tarantino incenserebbe tutti, occhio che a lui i “B-movies” nostrani garbano davvero: ricordo benissimo le interviste in cui citava Lenzi, Sollima, Di Leo eccetera. Non lo fa per semplice piaggeria; poi che i registi si lascino blandire e si sentano “sdoganati” è altro discorso, ad esempio Soavi non ha mai nutrito interesse per le lodi tarantiniane e per il suo cinema. Ma che al Quentin robe come il presente Rosso sangue o Cannibal ferox piacciano davvero non mi sorprende, come dicevo è veramente un patito dei trashoni di casa nostra (un tempo gestiva una videoteca e se li sparava in vena, cone i b-movies hongkonghesi del resto). Quanto a Massaccesi, anche poco tempo prima della sua morte nelle interviste non faceva mistero di considerare puttanate i film che aveva fatto (e aveva ragione ma li amiamo anche per questo, via :smiley: ).


(Un altro regista che ironizzava sulle lodi estere era Giulio Questi. Mi pare avesse ridacchiato sui peana tributati da Joe Dante al suo Oro Hondo, lo diceva in una vecchia intervista nocturniana dichiarando: “Questi leccano… leccano!”)

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Sì, io non metto il dubbio che a Tarantino piacciano realmente questi film e tutto il resto.
Il fatto è che la disinvoltura con cui ha detto praticamente a chiunque frasi tipo “sei il mio idolo”, “sei il mio maestro”, “sei il numero uno” ha creato dei mostri, e questo è innegabile.
Perché l’ha davvero detto a un sacco di gente, probabilmente in buona fede perché alla fine lui è un entusiasta (anche se è un furbone), senza però pensare che in tanti si sono montati la testa credendoci sul serio. Tutto qui.

Montefiori, da persona intelligente qual è, ironizzava sul fatto che c’è stato un periodo in cui ogni volta che incontrava qualche regista (ma il discorso vale anche per gli attori) si sentiva ripetere il tormentone “Oh ma lo sai che Tarantino ha detto che sono il suo maestro e che ha imparato tutto da me?”. Che poi è quello che mi sono sentito dire un sacco di volte pure io da registi e attori.

Perché una cosa è dire a qualcuno “Sei bravissimo” o “Questo tuo film mi fa impazzire”, mentre invece dire “Sei il mio regista preferito”, “Ti devo tutto” o “Sei il più grande di tutti” è un altro paio di maniche. E se poi lo dici a persone ormai in pensione e con una certa età rischi davvero di illuderle.
Personalmente posso dire che l’unico che mi ha parlato con grande disincanto di Tarantino è stato Umberto Lenzi che ha rapidamente capito il personaggio e si è reso conto che certi suoi complimenti erano più che altro leccate di culo da fan. Lo stesso Umberto definiva Tarantino come “una puttana” proprio per questo suo essere così prodigo di lodi sperticate a chicchessia.

Detto questo ribadisco che Montefiori è tra le persone che intervisto sempre con maggior piacere perché ogni volta mi fa ridere di cuore con il suo atteggiamento cinico e disincantato. E poi, come certamente ho già raccontato, mi fa sempre ridere quando lo chiamo per chiedergli un’intervista e dopo che gli dico i titoli dei film dei quali vorrei parlare lui dice sempre una cosa tipo “Ma tu film belli mai, eh?”.

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Sì, Montefiori diverte anche me soprattutto quando racconta i litigi con Massaccesi. Tarantino è talmente esagerato che Soavi quando fu approcciato da lui provò reale imbarazzo, pensava lo stesse pigliando per il culo. Credo che per tanti registi nostrani, abituati a essere ghettizzati dalla critica perché facevano i “film di serie Z”, il riconoscimento da parte di un regista famoso americano suonasse come una medaglia al valore o 'na cosa del genere. Lenzi come sai andava orgoglioso del proprio cinema anche prima, a Montefiori fregava 'na mazza; però ricordo quelli come Massi, che quando Nocturno scriveva bene dei loro polizieschi replicavano con “oh, ma state scherzando? Li fate sembrare dei film belli…” e magari erano davvero riconoscenti per la rivalutazione. Comunque, di Rosso sangue ad esempio non ricordo grandi lodi da Tarantino o altri; credo sia più “invisibile”, ricordato giusto perché spacciato come pseudo-sequel di Antropophagus.


ps. A proposito di Tarantino e Lenzi, so che alle spalle di Umberto Quentin lo pigliava per il culo per via delle sue dichiarazioni su Incubo sulla città contaminata (“Non è un film di zombi… i mostri radioattivi lottano per sopravvivere, rischiava di diventare fantascienza sociale” eccetera).

dal 20 novembre in DVD (Quadrifoglio)

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il dvd Quadrifoglio tra gli extra contiene la versione inglese del film (dotata di titoli di testa in inglese e solo audio inglese, durata di 1:30:04).
Il film principale (dunque la versione in italiano, con titoli di testa italiani) dura invece 1:24:55

Imgur

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Rivisto stasera grazie all’dizione Quadrifoglio, buon master uncensored con tutte le scene gore. Niente titoli di coda, anche questo amster termina con la scritta “fine”.

(Parlo della versione italiana, quella anglosassone ancora non l’ho visionata)

ps. A proposito di Soavi e della moto, confermo che era la sua. Me lo aveva raccontato Claudio Lattanzi.