A proposito del film. Rivedendolo negli ultimi mesi un paio di volte nel br yankee, riconfermo, ovviamente a mio modestissimo parere, la sua superiorità rispetto al più “stracultesco” e noto “Antropophagus”. Detto innanzitutto che pure qui Cordio tira fuori motivetti che neanche un bimbo con la Bontempi, forse nel patetico disperato tentativo di emulare un John Carpenter (fateci caso…), rammentiamo i pregi, rispetto all’altro titolo (a cui viene sovente accostato, e talora considerato perfino sequel “spurio”). Più cura formale, intanto a livello fotografico. Effetti speciali migliori (non c’erano Savini o un De Rossi, ma alcune cose fanno il loro porco sanguinoso dovere…). Una direzione migliore di attori (Purdom professionale, funzionalissimo. I piccoli Berger…). E soprattutto, l’intuizione (involontaria?) fondamentale: non occorre truccare Montefiori da mostro bruciacchiato dal sole. Mettigli una camicia di flanella, jeans, scarpe da ginnastica, non dargli una sola parola di dialogo. E fallo sembrare una bestia feroce, a caccia di prede. Silenziosa e implacabile. Poi, lui fa le smorfie ed espressioni giuste, obiettivamente. Ed ecco uno “sterminatore all’amatriciana” che, zitto zitto, se la gioca alla pari coi Jason e Michael d’oltreoceano. In breve, “Rosso sangue” ME PIACE…
Frank, grazie ma il tuo “mi piace” vale poco . In quanto sosia di Eastman. E non voglio fare l’adulatore. Mi conosci. Non è nella mia natura…
Eh ma pure lui che andava a cercare? Volle a tutti i costi entrare alla corte del sor Aristide dopo aver lavorato con Fellini (!), Farina, Bava, Lupo e Avati. Crediti ne aveva. Con tutta la simpatia e l’affetto che abbiamo per Joe, i film erano quelli che erano. Che si aspettava?
Gli extra del nuovo disco 88 films sono molto buoni.
Luigi Montefiori è molto pacato e tranquillo nella nuova intervista.
Nell’intervista a Claudio Maria Cordio c’e un interessante aneddoto sul fatto che Joe d’amato lo ha chiamato e gli ha fatto completamente rifare e sostituire le musiche di un altro film di qui non era contento delle musiche fatte da un altro compositore.
Non fa il titolo del film ma fa il nome credo il titolo di lavorazione.
Cita che il titolo era “unconscious” credo il titolo di lavorazione se qulcuno conosce il titolo di come usci il film cosi lo scopriamo.
Dopo inizio la collaborazione con lui per altri film.
L’intervista è interessante perché si parla anche di Lucio Fulci.
Intervista a Soavi anche quella molto interessante.
CARLO Maria, comunque. Montefiori pacato? Era ora, vivaddio…