Rusty il selvaggio (F.F. Coppola, 1983)

http://www.imdb.com/title/tt0086216/?ref_=fn_al_tt_1

Quando ero ragazzino, due dei miei attori preferiti erano Mickey Rourke e Matt Dillon (chissà poi perchè?) e quindi “Rusty il selvaggio” era un mio piccolo cult.
Rivisto nel bluray della Pulp (incredibilmente con sottotitoli quasi decenti, anche se poi quelli delle scene tagliate sono fuori sync…) è un film di una bellezza visiva incredibile e mai vuota o fine a se stessa.
La messa in scena, il lavoro sul b/n e sulle ombre, il vertiginoso utilizzo della profondità di campo diventano materia. Il mondo è distorto in quanto raccontato attraverso gli occhi del daltonico Motorcycle Boy e del lento di testa Rusty James.
Il tutto è un insieme di sequenze che non portano i protagonisti da nessuna parte (se non nel finale), imprigionati come sono in un’eterna fanciullezza che si sta però aprendo ai dolori della maturità.

Non stupisce che non abbia avuto grande successo, è una specie di film gemello del più tradizionale “I ragazzi della 56esima strada” - stessa origine letteraria, stessa ambientazione, cast e troupe in gran parte comune - ma meno narrativo.

Certo, dopo il disastro economico di “Un sogno lungo un giorno”, il cinema di Coppola diventa più piccolo, con meno respiro, ma mantiene ancora una sua forte identità.

P.s. Diane Lane meravigliosa…