San Babila Ore 20:un Delitto Inutile (Carlo Lizzani, 1976)

visto per la prima volta un paio di giorni fa.
lavoro eccellente di restauro.
proiettato fa la sua porca figura. Magari tutti i film distribuiti in bluray avessero tale eccellenza di restauro. Disco da A+++
sul film ho notato un particolare :
Brigitte Skay indossa delle scarpette rosse e sbatte continuamente i piedi (pure fastidiosamente eheh), la cosa mi ha fatto venire i mente Dorothy ne “il mago di Oz”.
Che ci sia una citazione più o meno voluta ? Chissà…

Ho un vago ricordo di questo film,visto nei primi 90 in televisione,si bella fotografia,ricostruzioni azzeccate,ma nel complesso scialbo e deludente.Mostra solo Compagni buoni e vittime dei fascistacci brutti neri e cattivi. Mix di preconcetti e politica preconfezionata buona per i politically correct. La solita minestra di partito scodellata dal compagnuccio di turno,stavolta Carlo Lizzani. Del tutto perdibile,meglio un bel pornazzo

no beh il tuo giudizio è troppo duro e non tiene conto che il film è un piccolo condensato di fatti di cronaca realmente accaduti, logico che perdutasi la memoria storica(o meglio di cronaca nera) risulti un’accozzaglia di situazioni con intento meramente denigratorio ma se guardato con i giusti occhi ha una sua valenza.

Secondo me dice bene il Mereghetti: al di là del giudizio artistico, il film va considerato innanzitutto come “documentazione” di un certo periodo, nonché di un certo “ambiente”. Insomma se all’epoca si poteva accusare Lizzani di indulgere all’exploitation, ora l’importanza “storica” è indiscutibile. Non poco, eh…

Ok chiedo scusa per la mia severità di giudizio, non tolgo nulla al periodo storico in questione, però la visione del film è decisamente categorica, spesso quando si entra nell’analisi sociale/politica si rischia proprio questo, vedere come “buoni” quelli che la pensano come te e “cattivi” gli avversari politici:oops: Poi a nor del vero ho visto altri film di Lizzani e, visione politica a parte,non mi è mai piaciuto…questione di gusti…:)un salutone a tutti e grazie per il tuo intervento

Comunque per me nel film di Lizzani i sanbabilini non sono affatto rappresentati come i “cattivi” o come comunque “il male”.
Per me Lizzani li ha giustamente rappresentati come dei poveracci affascinati da miti che hanno distorto a loro comodo ma non come “i nemici”.
E sono d’accordo perché alla fine erano solo dei bambocci fanatici che nel film sono stati rappresentati senza che l’occhio del regista li giudicasse.

L’approccio del film è chiaramente da documentario (è stato girato nelle location reali, pochi mesi dopo la morte di Brasili, in un contesto più che realistico) e a Lizzani non interessava minimamente fare un discorso del tipo “noi di sinistra siamo gente a posto mentre questa feccia fascista è il male”. Lizzani ha documentato con perizia un momento preciso e drammatico della storia d’Italia e l’ha fatto col piglio del grande documentarista che è stato, senza stare a giudicare nessuno.

Se i sanbabilini alla fine risultano dei patetici vigliacchi esaltati è perché, probabilmente, loro lo erano davvero, non certo perché il regista li ha voluti ridicolizzare.

Forse Lizzani doveva approfondire meglio il contesto, infatti la morte di Brasili è di poco successiva a quella di Ramelli. Difficile trovare un nesso criminologico tra i delitti ma il clima era da guerriglia urbana.

La featurette con Squizzato contenuta nel blu ray era più lunga di quella contenuta nel dvd per mere questioni di spazio.
In quella pubblicata sul dvd erano stati tagliati circa 26 minuti di intervista.
Come promesso ecco qui il rullo contenente tutti i tagli che ho dovuto effettuare sulla versione pubblicata nel dvd per riuscire a farla entrare nel disco.

//youtu.be/9d0lWT2oqWI

Prossimamente
(stessi contenuti - master ed extra - dell’edizione Camera Obscura)

Milanesi, non mancate!

Ma che “ORE 21”? Questo va proiettato proprio alle 20:-p

sembra che sia disponibile qui: https://ssl.ofdb.de/view.php?page=fassung&fid=124890&vid=396524

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Io non concordo con chi dice che si tratta un film che si gioca le sue carte nella facile spettacolarità a scapito della veridicità dei personaggi. Anzi a me pare piu’ il contrario e, al netto delle letture psicanalitiche (impotenza sessuale, incapacità di sfuggire alla fase infantile, situazioni latentemente incestuose/edipiche), sulle quali ho piu’ che un dubbio (come per tutta la psicanalisi), mi pare che il film sia un compendio preciso di cosa faccia l’ideologia fascista alle persone e quale sia il ruolo dei fascisti nel mantenimento degli equilibri sociali (esplicitato nel dialogo tra uno dei ragazzi e il commissario della buoncostume).

Ciao!
C.

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“ […] negli anni '70. Ferri e i suoi camerati non volevano essere travolti dall’ondata rossa che partendo dalla Statale aveva sconvolto Milano […] Sembra un mondo lontano anni luce, ma a quei tempi se si aveva la «colpa» di portare le scarpe Barrow’s o i RayBan calati sul naso, si rischiava di farsi spaccare la testa a colpi di spranga o di «Hazet 36», quindi i ragazzi di San Babila - che erano in netta minoranza rispetto ai rossi - hanno deciso di difendersi con la violenza. E fu una sorta di guerra civile […] “

Così scriveva il giornalista Antonio Lodetti nell’introduzione alla breve intervista a Cesare Ferri, uno dei protagonisti di quei feroci anni, al netto delle esagerazioni di certa cinematografia faziosa che, ovviamente, mai ha messo sotto accusa la violenza di casa propria, avendola, al contrario, spesso giustificata (ricordiamo il turpe slogan “uccidere un fascista non è reato”)…

N.B.:
Da un punto di vista strettamente storico/filologico è importante distinguere la dottrina del Fascismo di Gentile e Mussolini dal neo-fascismo del dopo-guerra, borghese/conservatore, capitalista e filo-atlantista, che nulla ha mai avuto a che vedere con il primo.

Certo quella cinematografia e’ faziosa, ferri invece e’ una fonte attendibile, mica ha un conflitto di interesse grosso come un grattacielo.

E’ l’autore di questo testo o mi sbaglio? Guardiamo la IV di copertina:

E’ l’anno 2035 e in Italia gli immigrati, considerando non rispettati i loro diritti, decidono di sollevarsi in armi contro l’autorità e i cittadini comuni i quali, colti dal panico, sono incapaci di reagire, esattamente come i politici che, tremebondi, si limitano ad invitare alla calma gli insorti, ma è inutile: le devastazioni e gli omicidi non accennano a diminuire.

Certamente e’ uno che ha rimesso le cose in prospettiva, non c’e’ che dire.

Da un punto di vista strettamente storico/filologico è importante distinguere la dottrina del Fascismo di Gentile e Mussolini dal neo-fascismo del dopo-guerra, borghese/conservatore, capitalista e filo-atlantista, che nulla ha mai avuto a che vedere con il primo.

Ah certo non era filo capitalista, sicuramente era filo nazista.

Ciao!
C.

Frank, SWAT richiamate all’ordine. Grazie.