Grande film comico e primo successo di Totò che assecondato da un grande Franco Coop e da una grandissima Titina De Filippo fa ridere dall’ inizio alla fine.
Non fa rimpiangere Angelo Musco che aveva portato la commedia al successo precedentemente.
Sceneggiano Cesare Zavattini(che doveva anche dirigere il film),il regista Amleto Palermi e Aldo Vergano
A Milano feci una grossa campagna per Totò, nei primissimi anni Trenta, perché i miei amici mai andavano a vedere questi spettacoli, mai andavano al Trianon, io invece ci andavo per via dei residui del mio vecchio amore per il variété. Insomma, a un certo punto dico: " Totò, tu sei il mio uomo! " e scrivo Totò il buono. E sarebbe andato magnificamente bene, ma non c’era rispondenza effettiva nell’ambiente per prendere Totò in forza in quel modo lì. Ho avuto forse la più grande occasione della mia vita, quando Capitani mi offerse di fare il regista di San Giovanni Decollato con Totò, perché il povero Zambuto non era più in grado. Ma io non ne ho avuto neanche per scherzo il coraggio. Dio sa cosa sarebbe accaduto! Per avere Totò con me me lo sono associato, mi sono fatto rila- sciare una sua dichiarazione, per avere anche verso la produzione una carta in mano.
Questo nel '35, già per Darò un milione di Camerini. Ma la produzione non se la sentì. Io feci di tutto, e il soggetto era un bel soggettino, una cosa molto cinematografica, con una buona idea in cui si mescolavano dentro da Frank Capra a Charlot e a Clair e alle comiche e alla mia natura. E anzi avevo proposto a Camerini anche Keaton, ma Camerini non li volle, né l’uno né l’altro. Voleva la commedia senza rischi. Era l’ambiente intorno che preferiva un Totò di un certo genere, e lui, pur rendendosene spesso conto, si lasciava però preferire così. Preso in un’isola deserta, senza le influenze dell’ambiente, capiva tutto, e si sarebbe riusciti a fare certe cose. Ma ci voleva l’isola, le circostanze. E a un certo punto non lo vidi neanche più, perché fu preso nel vortice dei film e degli spettacoli. Quando ci fu la possibilità del San Giovanni Decollato, non osai farlo io, subentrò Palermi, e ci sono in quel film una cosettina o due, si intravedono delle possibilità di Totò che potevano essere sviluppate. Palermi, intendiamoci, era bravissimo, ma nel suo ordine di idee. In un certo senso c’era in me una polemica aperta, sempre, tra il mondo della rivista e il mondo del variété. Io ero sempre dalla parte del variété, e era quello il Totò che preferivo