SanPa: luci e tenebre di San Patrignano (Netflix Mini Serie TV, 2020)

Ancora non l’ho visto ma mi riservo di farlo pur non essendo un appassionato di documentari. Non so quale potrà essere il mio giudizio finale su Muccioli ma una cosa è certa: in quegli anni eravamo in guerra. I “bucatini” erano una vera e propria piaga sociale che oltre a distruggere le proprie famiglie rendevano insicuro qualsiasi spazio urbano. Non sono sicuramente il solo qui sopra ma di zombi per le strade che scippavano la vecchietta o rapinavano il ragazzino per farsi una dose ne ho visti a centinaia e di qualcuno sono stato anche anche amico. San Patrignano apparve come l’acqua nel deserto e fu da esempio per avviare tante altre comunità terapeutiche. Che poi in seguito l’acqua si sia contaminata è assolutamente plausibile, così come accade in tutti i tipi di organizzazione, nessuno escluso.

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Appunto, il topic è sulla fiction… :thinking:

Non è proprio così, a prescindere dai bagliori della cronaca, esistevano ed esistono tante comunità terapeutiche molto efficienti… :writing_hand:

Le intenzioni di visione sono OT?

Esistono è certo, esistevano prima forse. Per mia cultura, hai qualche nome di Comunità ante San Patrignano? Chiaramente che desse la possibilità a chi volesse fare quel percorso di farlo abbastanza facilmente, quindi escludendo eventuali esperienze locali con ridottissimo numero di ospiti.
Comunque non vorrei che passasse l’idea che sono un fan acritico di Muccioli. Anzi. Prima ho semplicemente rappresentato un sentimento condiviso tra i giovani di Roma di quel tempo: se volevi salvarti dovevi andare lì. Poi grazie a Dio immediatamente a ridosso sono nate tante altre esperienze di un certo peso. Per dire, un mio amico fraterno fu salvato da Don Pierino Gelmini.
Ma forse è meglio limitarsi alla docu-fiction.

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Già se lo guardi in faccia (è ancora vivo, peraltro) capisci la differenza, tantissimi oltre tutto come lui in silenzio a combattere e salvare senza manie di grandezza e senza dicerie o accuse e senza pestaggi o castighi corporali, vedi la diversità … :writing_hand:
…enorme, a mio umile modesto avviso…

Mah e Boh
Pochi temi sono così controversi come Muccioli e la vecchia San Patrignano.
Tutto giusto quello che ho letto nei vostri commenti (a parte l’illazione che sarebbe partito già con l’idea di farci i soldi, che non si può sentire), certamente un personaggio luci e ombre, parrebbe più ombre ma…sarei curioso di vedere i numeri, che poi sono l’unica cosa che conta se non vogliamo farne un discorso alla fine puramente ideologico.
Quante persone ha salvato Sanpa, quante invece le comunità gestite con criteri più, diciamo, buonisti?
Purtroppo dati attendibili in tal senso non mi pare ci siano.

Inoltre, quante situazioni simili ci saranno state in giro, con però un’esposizione mediatica minore? a Muccioli se non altro bisogna riconoscere di non avere mai nascosto la natura del suo “metodo”.
E il consenso riscosso nell’opinione pubblica, SOPRATTUTTO della massa di genitori disperati a cui veniva restituito un figlio/a, non si può trascurare credo. A meno di non voler addebitare anche quello esclusivamente ad una fascinazione collettiva per la figura di Muccioli.

Ora la comunità è lì, e parrebbe ripulita, anche se devo dire che ci sono stato anch’io diverse volti e per motivi vari, e le sensazioni che mi sono arrivate non sono mai completamente positive. Sicuramente la cosa che mi è apparsa chiara è che li dentro il valore principale è la disciplina.
Inoltre ci lavora da qualche mese uno dei miei migliori amici, come educatore, e mi assicura che l’aver lavorato a San Patrignano fa parecchio curriculum, nella sua professione. Non sarà un caso neanche questo.

Comunque, inevitabile che la discussione sia passata al giudizio su Muccioli e San Patrignano, ma questo rimane pur sempre il thread sulla serie Netflix.
E su quella dico meh.
Bravissimi a fare sembrare il racconto una semplice descrizione degli eventi, il più imparziale possibile, ma è chiaro che la struttura narrativa che hanno creato va in una direzione ben precisa. Le ombre sono le protagoniste, alle luci viene dato il minimo risalto necessario. La stessa scelta dei personaggi intervistati è chiarissima in tal senso. Come il fatto che alcuni (tipo il figlio di Muccioli) hanno dichiarato di non sapere o di essere stati tratti in inganno sul contenuto della docufiction, e che dopo si sono dissociati dalla visione parziale che fornisce.
Quello che io francamente non riesco a perdonargli però è la lista dei personaggi che non hanno accettato di intervenire, che allora si potrebbe fare per ogni opera analoga. Sarà un dettaglio ma mi ha parecchio infastidito, così come l’avere buttato lì le voci (mai confermate) sull’omosessualità di Muccioli e sulla causa della sua morte, che sarebbe stato molto più elegante tralasciare.

Comunque, se la si prende solo per quello che è, ovvero una spettacolarizzazione della storia, il giudizio allora non può essere che positivo, perchè il risultato è stato raggiunto pienamente, con un ritmo non scontato che te la fa seguire d’un fiato dall’inizio alla fine.

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mah io penso che nel momento in cui (quasi) tutti concordano sulla bontà delle ricostruzioni e anche su un certo rigore nel mostrare sia le luci che le ombre inevitabilmente il punto delle discussioni diventa non più la qualità della docu-serie (appunto acclarata da tutti) ma il suo oggetto, e credo che sia stato anche l’obiettivo di chi l’ha realizzata

poi benchè parliamo evidentemente di cose molto diverse, da un certo punto di vista queste serie basate su fatti reali, dove per forza di cose il regista ci imprime la sua mano romanzando più o meno la storia per dargli un filo, può essere visto perlomeno da due angolazioni opposte, e per l’ennesima volta cito Romanzo criminale

puoi guardarla e dire che fico er libbano, che bastardo er dandy, che pazzo er bufalo, oppure puoi guardare tutto nel suo complesso e sforzandoti appena un pochino ti si rivela come un gruppo di persone tutto sommato limitato si sia preso una città come Roma e come è riuscito a entrare in tante vicende della storia italiana

e quì è uguale, puoi dire che uomo di merda Muccioli che incatenava i tossici, ci ha fatto i soldi e comprato i cavalli di corsa, che come nel caso precedente non è che sia falso però trovo sia superficiale e non esaustivo

Muccioli a più riprese si è sostanzialmente preso in casa la fogna scassata della società italiana, prima i tossici zombi poi anche i malati di aids che la gente semplicemente non li voleva vedere, questo la serie lo dice e questa è una luce che nessuno potrà spegnere in faccia a Muccioli a prescindere dalla piega che ha poi preso la sua storia personale e pubblica

lo ridico per la quarta volta a me lui non è mai piaciuto e la serie non ha spostato niente del mio giudizio, ma candidamente devo ammettere venendo appresso a lollauser che chi è stato lì dentro 5 o 10 o 15 anni per me ha fatto senz’altro una vita di merda

però se restava per strada non credo che si sarebbe divertito molto di più

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La storia è piena di comunità umane iniziate con gli ideali più puri e che nel corso del tempo si sono via via snaturate, proprio perchè create e gestite da uomini
Il potere e i soldi piacciono a tutti e, spiace dirlo, ma cambiano tutti.
Muccioli senza dubbio ha iniziato seguendo un ideale filantropico, ma nel corso degli anni, acquisendo potere mediatico, politico, essendo invitato quotidianamente da tv e giornali è normale che si sia lasciato in qualche modo inebriare
A me la docu-serie è sembrata molto imparziale nel mostrare la mutazione di un filantropo in una sorta di santone. Chi lo santifica senza se e senza ma mi sembra avere lo sguardo spiritato di chi è stato plagiato da una setta. Probabilmente , come al solito, la verità sta nel mezzo. Muccioli non era un santo nè un sadico poco di buono.
Solo un essere umano che si è lasciato incantare e cambiare dal potere e dalla fama acquisiti. Penso sarebbe successo ad ognuno di noi, specie dopo aver sacrificato tutta la propria vita privata
Non credo si possa trarne un giudizio assoluto, positivo o negativo, ma che ci siano state, appunto, luci ed ombre, come in ogni esperienza comunitaria, sia essa sociale, religiosa, politica, ecc
Non capisco quindi questo continuare a dividersi in fazioni con idee contrapposte, oltretutto a decenni dalla sua scomparsa
Più che altro bisognerebbe concentrarsi su quello che è il problema della droga oggi, tema molto più attuale.
O se proprio si vuole fare della retroanalisi, capire perchè lo Stato italiano non abbia affrontato il problema della tossicodipendenza o non lo abbia saputo gestire

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Non ne sono per nulla convinto ed anche la serie, del resto e come è noto, adombra ben altro… :shushing_face:

A me invece non è parso, per nulla, che gli autori della serie siano partiti da alcuna filantropia…
…anzi, sin dalle origini, mi sembra abbiano prospettato scenari differenti… :writing_hand:
Questa è recente a dimostrazione che, a prescindere dal vittimismo, i Moratti sono stati comunque costretti ad un cambio d’assetto redicale revisionando tutto:
https://www.oggi.it/attualita/notizie/2021/01/13/parla-andrea-muccioli-ce-stato-un-complotto-per-farmi-fuori-da-san-patrignano-esclusivo/ :thinking:

Io non parlo di quello che cerca di sostenere la serie, ma dell’idea che mi sono fatto io
Una persona che fa un tale salto nel buio aprendo la propria casa agli scarti della società, senza alcun aiuto di tipo terapeutico o economico (all’inizio), senza ricavarne nulla…credo sia mossa da filantropia. Che poi gli sia andata talmente bene da acquisire denaro, potere ecc, questo non era preventivabile
Io credo che Muccioli sia rimasto vittima del suo ego e come un santone di una setta ha poi mirato (magari inconsciamente) a dominare sulle menti dei ragazzi che lo vedevano come un salvatore e a sentirsi una sorta di semidio al di sopra di tutto e tutti
Un padre-padrone, del resto i suoi metodi (per nulla scientifici) erano quelli: chiusi in casa a lavorare e in caso 4 schiaffoni

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Ovvero? puoi per favore esplicitare questa tua interpretazione

…interpretazione???..
…E’ soltanto una mera constatazione, che peraltro ritrovi qui in vari miei post, vale a dire che la serie de quo (sin dall’inizio) non è stata mai (riepeto mai) tenera e/o indulgente con Muccioli di cui (com’è giusto che sia, a mio avviso) verso il patron neppure per un attimo sin dagli albori delle vicende narrate infatti dissi da subito (sono costretto ad autocitarmi)

Condivido pienamente, oltre tutto, l’impostazione degli autori… :writing_hand:

No calma, l’hai scritto è ribadito che secondo te fin dall’inizio Muccioli era mosso dall’idea di lucrare sulle spalle dei drogati, e non da un’ideale filantropico. Non ti chiedevo di ribadire di nuovo la tua interpretazione, ma quali elementi della serie ti hanno indotto a pensarla in questo modo, perchè io non me ne ricordo (ma ovviamente mi posso sbagliare) se non quando viene raccontato come un giovane un po scansafatiche e sognatore.
A me non pare un’interpretazione realistica, del resto, anche basandosi meramente sulla logica che convenienza può pensare di avere qualcuno dal trasferirsi in una sua proprietà di campagna, riempirla di rifiuti della società che non vuole nessuno, e passarci insieme tutto il suo tempo (sia lui che i suoi familiari), sapendo che oltretutto sarà una fatica immane tenerli a bada?

Dai Lollo qui sotto e mi fermo qui (se vuoi mi vieni atrovare e ti fornirò, essendo grandicello, tanti atti del tempo, ti (ri)porto un quote insigne che dimostra come (anche dalle vostre parti) il tutto era noto (puoi, nella serie intendo ma anche altrove, ascoltarti le parole pacate del giudice Andreucci la cui imparzialità estrema non è mai stata messa in discussione così come i trisulati (senza catene, percosse o omicidi) di Comunità Illuminate e silenti (ben lontane dai riflettori) quali (a mero titolo esemplificativo) quelle di Don Mazzi che ad oltre 90 anni opera ancora nel bene in sinergia con le istituzioni (anche se, avolte, distanti o assenti) in piena legalità e (soprattutto) trasparenza… :writing_hand:

Boh, eppure mi sembrava di essere stato chiaro.
Nessuno qua mette in discussione il fatto che Muccioli con l’andare del tempo, ed il crescere della comunità e della sua popolarità personale, abbia cominciato a credersi un padre eterno ed a comportarsi come tale. E nemmeno che gli piacesse circondarsi di qualche lusso, procurato anche in maniera discutibile.
Ma non è questo su cui chiedevo lumi quanto sulla convinzione (che hai esternato solo tu mi pare), che la sua idea iniziale non fosse quella di mettere su una comunità per salvare dei ragazzi drogati, ma piuttosto un qualche progetto premeditato di sfruttarli per arricchirsi.
Che a me sembra un’interpretazione difficilmente sostenibile, tutto qua. Ma potrei sbagliarmi.
Ribadito per la terza volta questo, chiudiamola pure qua, mi terrò il mio dubbio :wink:
Del resto non mi pare un argomento sufficiente per una trasferta di 700km, soprattutto in questo periodo in cui si rischia il penale e non si può nemmeno sfruttare l’ottimo mare…

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Beh, no, sono ragionevolmente sicuro che la motivazione Partecipazione al seminario Approfondimenti sulla vita e le opere di Vincenzo Muccioli a cura dello stimato Prof. Gu61 sia considerata più che accettabile come giustificazione per uno spostamento interregionale.

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Da buon ritardatario ho finito stasera di vedere questa mini serie. Da un punto di vista formale è bellissima. La cura nel montaggio delle interviste con i filmati d’epoca ti fa vivere la storia tutta d’un fiato.
E’ un docu-film equilibrato ed imparziale o strizza l’occhio più alle ombre che alle luci del titolo? Io parto dal presupposto che l’imparzialità non esiste nell’essere umano, diciamo che gli autori sono stati discretamente bravi a non far trasparire apertamente la loro opinione sulla vicenda. Il fatto di aver scelto come principale voce narrante un tipo discutibile come Delogu già in qualche modo orienta il prodotto.
Per quanto riguarda la mia opinione sui fatti non mi sento di aggiungere altro a quanto ho detto prima e direi che @Manzotin è quello che ha verbalizzato meglio quello che penso. Ho una discreta conoscenza di un ambiente comunitario (non di recupero) e le logiche sono sempre le stesse: quando l’aggregazione si forma attorno ad una figura di riferimento la crescita esponenziale la porta automaticamente al degrado ed alla implosione.
Mi sento solo di aggiungere che nella prima puntata nei volti di quei tossici degli anni '70 ho rivisto le facce di tanta gente che ho conosciuto, soprattutto in curva, e non vi nascondo che mi sono commosso. Che brutto periodo.

P.S.: interessante questa intervista a Giacomo Muccioli

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Parole sante, fotografia acuta della realtà: infatti la Moratti, subito dopo, ha virato a 360° cambiando tutto… :writing_hand:

nella inoppugnabilità di questa affermazione non so se avete notato in giro quante interviste sta rilasciando Cantelli, ossia quello che faceva il PR di San Patrignano, in questi giorni su argomenti anche oltre la sue esperienza personale lì dentro

senza dubbio il personaggio più di spessore fra tutti per quanto alcuni altri insospettabili, tra cui il figlio di Maranzana, li ho trovati sorprendenti e tutt’altro che banali

un personaggio un pò verboso e vagamente astratto nei suoi discorsi, volendo fare un paragone impertinente potrei dire alla Fabrizio Barca, però di cultura e molto ma molto rappresentativo di una delle tipologie che ha popolato San Patrignano in quegli anni, ossia quello del bravo ragazzo di buona famiglia di buoni studi di bell’aspetto che finisce a farsi i valvoloni in vena tale e quale al coatto di borgata con la terza media fatta a fatica, magari per dinamiche completamente all’opposto ma arrivando allo stesso punto

e tornando al punto di partenza sull’equilibrio o sullo strizzare l’occhio a qualcuno?

dopo avere decantato per qualche settimana la serie, mi sono fatto abbastanza l’idea che se un pò tutti sono rimasti colpiti oppure scossi oppure affascinati dalla testimonianza di Cantelli, chi ha messo assieme tutto il materiale non può non essersi accorto prima di tutti che questo personaggio è quello che “funziona” di più, quello che più spiega una realtà molto complessa piena zeppa di contraddizioni a partire dalla sua vicenda personale fatta di sprofondi e di risalite, ma anche di un sistema criticato pesantemente e allo stesso tempo senza recidere una sorta di cordone ombelicale con esso

e se proprio lo devo dire a mio parere ciò che la serie vuole fare è raccontare la storia di questo nel tentativo di spiegare con intelligenza la complessità che gli girava attorno

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https://www.bonculture.it/culture/tv/sanpa-le-luci-e-le-tenebre-di-vincenzo-muccioli-dio-padre-e-terapeu :writing_hand: