Vuoi i nomi solo dei così detti “artigiani” o anche di qualche “autore”?
Perché in tal caso la lista sarebbe lunga:[ol]
[li]Bellocchio[/li][li]Bertolucci[/li][li]Olmi[/li][li]Moretti (ha cominciato nei '70 no?)[/li][*]Monicelli[/ol]
Vuoi i nomi solo dei così detti “artigiani” o anche di qualche “autore”?
Perché in tal caso la lista sarebbe lunga:[ol]
[li]Bellocchio[/li][li]Bertolucci[/li][li]Olmi[/li][li]Moretti (ha cominciato nei '70 no?)[/li][*]Monicelli[/ol]
Avati lo salti, scusa? Poi non capisco che vorresti dimostare, esattamente: già con questi nomi mi pare evidente che la tua tesi su Argento unico regista anni 70 a fare ancora film non regga. Inoltre, chiariscimi una cosa: che ci frega di quanti registi di allora lavorano pure adesso? Forse l’idea di talenti nuovi è da buttare? Io spero si facciano avanti in molti, che Lorenzo Bianchini finalmente giri qualcosa per il grande schermo eccetera eccetera. Se tu vuoi restare al palo aspettando che Di leo risorga dal sepolcro o Argento giri il remake di Zombi 2 accomodati, io avrei altre speranze…
Comunicazione di servizio: molti altri registi attivi negli anni 70 ci hanno lasciato - non dimentichiamocelo mai - a causa di una certa iettatura…
Guarda che mi hai frainteso e non voglio polemizzare minimamente io.
Innanzitutto si,salto Avati non perchè non lo calcoli ma perchè “di genere” ha girato solo due splendidi film non un intera filmografia.
Con gli altri nomi invece volevo dimostrarti che è facile sparare a zero su un regista in crisi ma conta che oltre a lui “di vecchio artigiano” non c’è in giro nessuno.
Poi scusami tanto ma oltre a non essere cretino e a non sperara che Fernando risorga (anche se da morto farebbe film meno noiosi di certi italiani contemporanei) vai a rileggere i miei interventi nel thread sulle dichiarazioni di QT e vedrai che sono il primo a conoscere e sperare che i registi di genere italiani più giovani abbiano più possbilità d’espressione.
Il tutto senza polemica.
Avati film “di genere” ne ha fatti più di due (e per cortesia non farmeli elencare, siamo già perniciosamente OT e ho dovuto aprire un altro thread apposta). E non è che m’interessi polemizzare; solo, che senso ha aggrapparsi ad Argento perchè è uno dei pochi artigiani anni 70 rimasti in circolazione? A me interessa che uno faccia dei bei film, se non mi piacciono onore alla carriera ma insomma… dai, fate i bravini e torniamo a parlare di sceneggiature argentiane.
Secondo me hai una visione moooolto (per usare un eufemismo) ridotta di Avati. Tutti Defunti Tranne I Morti? La Mazurka del Barone… ?
ma conta che oltre a lui “di vecchio artigiano” non c’è in giro nessuno
No, e te lo si è già dimostrato.
Argento secondo me è un genio, solo che sta invecchiando e come tutti i registi di genio che invecchiano quando gira, qualcosina ancora ci scappa, solo che è troppo poco sia per gli standard attuali del cinema dove si è visto di tutto e di più sia per i fedeli della prima ora al regista medesimo.
I puri della sceneggiatura nel caso di Argento devono prescindere dai buchi in essa e vedere l’opera come un progetto avulso dai dettami odierni.
Avati è un grande e anche se personalmente L’arcano Incantatore mi aveva lasciato perplesso, concordo alla fine con Drugo che fosse un buon film con trovate geniali e francamente allucinate.
La rivincita di Natale, tenendo presente che era regista e sceneggiatore non direi fosse una cagata anzi, è riuscito quasi a bissare il primo.
E tanti altri, Avati si conferma ancora in forma, perchè si è evoluto verso altri stili, o forse non si è mai fossilizzato, come invece ha fatto e fa Argento.
Monicelli, non mi sorprende più da quando girò quel gioiellino che è I Picari, partecipando alla stesura delle sceneggiatura fra le altre cose.
Martino non l’ho mai digerito ma almeno è poliedrico.
…inesatto completamente il concetto e, oserei dire, quasi blasfemo…
…se non ti annoi, già Almayer ti ha dato un saggio di un paio di titoli, te li posso postare tutti…
…tra l’altro Pupi, anche in pellicole più recenti, ha sempre mantenuto certe caratteristiche anche nei film successivi ai primi (ambientazione, dialoghi, effetto a sorpresa quasi giallistico in molti finali, etc.)…
…è difficile, e non bisogna certo vergognarsene, se non hai vissuto ceerti anni in diretta (ne sono consapevole) apprezzare certi registi…
…a posteriori non si può certamente, in un minuto, conoscere il mondo del resto…
…a giovani assolutisti, ne avete (e ne avrete) di tempo…
io mi sono sinceramente cagato il c***o di questi classismi sull’età,con tutto il rispetto verso voi “grandi”-
Chi ha mai detto che non apprezzo il cinema di Avati?!Stiamo forse scherzando…ripeto,non leggete solo parte dei post,leggeteli tutti prima di additare le etichette “giovane” “non giovani” piuttosto che “vai a ripetizioni”…su dai…
Il prossimo che va OT si becca un’ammonizione, fosse anche il Grattarola con uno strambotto di servizio. Torniamo a parlare di sceneggiature argentiane, porca p*****a!
A tal proposito, un’altra osservazione la vorrei fare sulla capacità di spaventare. I thrilling anni 70 ce l’avevano, vedi Profondo rosso e Suspiria; i suoi lavori attuali, mmmm… non voglio dire che non ne sarebbe capace, l’incipit di Nonhosonno aveva una discreta tensione (magari tutto il film fosse stato così). Forse non gli interessa più esplorare i meccanismi del terrore, va in cerca non sa neanche lui di cosa… avete avuto la stessa impressione? O pensate che anche i suoi lavori attuali mettano strizza? O ancora, che non è mai stato capace di spaventare davvero (questa mi sa di bestemmia, in verità)?
Comunicazione di servizio: aò, me sembri proprio il tuo ex mentore… E datte 'na carmata, come diciamo noi der centro Itaglia…
>Forse non gli interessa più esplorare i meccanismi del terrore, va in cerca non sa neanche lui di cosa…
Anche tu hai visto i suoi due “Masters of horror”. Ecco: lì mi sembra che questi ‘meccanismi del terrore’ siano toccati appena, anzi in “Pelts” manco per niente, in compenso cosa abbiamo? Gore spinto, proposto in situazioni pesanti ed artificiose. Ecco di cosa sta andando in cerca, ed a sentire le sue affermazioni (“Me so’ superato”) e relative immagini, anche per il nuovo lavoro secondo me la cosa si ripeterà.
…cosa intendi per i suoi lavori attuali (il cartaio e do you like o altro?)?..
…per risponderti ho bisogno, necessariamente, che tu mi risponda guardamdo quel post mio (quai in apertura del topic) relativo ad una notevole (per me) differenza tra carta e film effettivo attenendoti alla mia notazione sull’ultimo film della trilogia…
…il fulcro, o la chiave dell’enigma, è tutto lì…
Concordo in toto. Può essere che alla fine si sia stufato, non gli interessi più, l’etichetta di “maestro del brivido” sia troppo ingombrante per lui. Nonhosonno a me è piaciuto, ma in effetti a parte l’inizio non è che si salti molto sulla sedia.
…Sono cambiati i tempi e le età, con gli occhi di oggi un film di allora si vede sempre con occhi differenti…
…averlo già visto, ricordarsi le cose essenziali…
…rovina la sorpresa e certi effetti coglibili soltanto alla prima visione e (al limite) alla prima re-visione…
…inoltre l’effetto si perde anche dal passagio Cine aLla Tv o al dvd, non si crea più (o avviene difficilmente) tra le mura di casa…:o