Approfittando di un recente soggiorno a casa mia in Sardegna mi sono messo a frugare con malcelata nostalgia tra i libri che avevo letto da ragazzo.
Molti erano decisamente vissuti (letti e riletti) mentre uno in particolare era tenuto in condizioni perfette.
Era, appunto, “Se Questo È Un Uomo”, di Primo Levi.
L’avevo letto quando avevo 13 o 14 anni, con grandissimo pudore e sofferenza. Mi aveva fatto così male che non avevo più avuto il coraggio di riprenderlo.
Qualche notte fa (una ventina d’anni dopo la prima lettura) ho deciso di rileggerlo e l’ho fatto tutto d’un fiato anche perché (sempre per una questione di rispetto e pudore) mi sembrava poco corretto interromperne la lettura.
Era esattamente come lo ricordavo, davvero un libro doloroso e quantomai necessario, tutti dovrebbero leggerlo e rileggerlo.
Emozionalmente è davvero devastante e spesso fa provare davvero freddo e disagio fisico.
Rileggendolo con uno spirito più maturo ne ho apprezzato molto la prosa, essenziale ma non priva di finezze molto delicate, e certe innegabili similitudini, a livello di struttura , con la Divina Commedia.
Io lo lessi alle superiori e mi fece piangere, tempo dopo finite ormai le scuole a più di vent’anni decisi di terminare il tutto leggendo anche la tregua, e fu di nuovo lacrime ed emozioni.Concordo pienamente è un libro da leggere assolutamente.
L’edizione che si trova adesso nei negozi (sempre Einaudi) contiene anche La Tregua e un’interessante appendice a Se Questo È un Uomo (che ho letto proprio ieri).
Non posso far altro che quotare quanto avete detto: anche per quanto mi riguarda, uno dei primi libri mai letti, doloroso ma - soprattutto - un racconto vero, vissuto.
Vi garantisco del fatto che, da ragazzo, non ero proprio un grande lettore di libri ma questo lo divorai in pochi giorni e lo ripresi daccapo a poco tempo di distanza.
Riletto quest’anno sempre con grande commozione. Ho l’edizione indicata da Brass e nel leggere la validissima appendice non ho potuto fare a meno di trovare spunti di un’attualità impressionante.