Se vuoi vivere... spara!

Anno 1967
Durata 94
Origine ITALIA
Colore C
Genere WESTERN
Specifiche tecniche PANORAMICA EASTMANCOLOR
Distribuzione REGIONALE
Regia
Sergio Garrone (Regan Willy S.)
Attori
Tom Felleghy Marlow
Fortunato Arena Una Sentinella
Aldo Cecconi Alvarez
Franco Cecconi Dick
Consalvo Dell’Arti Uomo D’Affari
Rick Garrett Donovan
Franco Gulà Nonno Di Dick
Renato Mambor Slim
Christel Penz Paquita
Ivan Rassimov Johnny Dall
Isabella Savona Sally Mc Gowan

http://www.cinematografo.it/cinematografo/s2magazine/index.jsp?idPagina=4607

Note - L’ATTORE IVAN RASSIMOV E’ ACCREDITATO COME SEAN TODD.

Critica Si tratta di un film che presenta elementi, personaggi e situazioni del western classico esposti, tuttavia, senza molta originalità e con scarsi risultati. L’interpretazione è del tutto insufficiente e i paesaggi sono privi di qualsiasi spettacolarità e attendibile autenticità. (Segnalazioni cinematografiche)

Martedì 7 ottobre alle 2:15, Rete 4

Dovrebbe essere stato trasmesso ad agosto su Iris

Qualcuno che lo ha visto cosa ne pensa???
è così orrendo o merita una visione??

martedi, 4/8 ore 9:20 su Iris

Risale a ieri pomeriggio la mia personalissima visione di rispetto. Indubbiamente si ha la sensazione di ritrovarsi innanzi i soliti topoi del genere. Certo. Ad un primo colpo d’occhio…ma mano a mano che la narrazione procede, ci si rende conto di acuni spunti ed idee decisamente originali. La fotografia mi ha convinto parecchio…la colonna sonora anche. I titoli di testa con le sfumature sul vetro, sono gradevolissime e si collocano in perfetto clima “spaghetti”. il trio Ken Wood/Cianfriglia, Sean Todd/Rassimov e il buon vecchio Riccardo Garrone, tengono in piedi da soli l’intera pellicola; nella fattispecie, definirei la pellicola suddetta quasi come un percorso teatrale - musicale; I personaggi infatti, sono perfettamente riconducibili ad una caratterizzazione precisa: Ken Wood il bounty killer glaciale, mercenario, spietato e vendicativo, senza spazio per redenzione alcuna…Sean Todd, uno pseudo buono, lavoratore di miniera che cerca la redenzione nonchè un pò di serenità…Garrone, il volpone donnaiolo amante del denaro, ma dal gran cuore… sempre a proposito di Garrone, restano appunto memorabili 2 battute verso il finale: 1 - “La strage alla fattoria non poteva restare impunita!” - riferendosi alla necessità di vendicare persone innocenti e poi 2 - “Non fidarti mi delle apparenze!” - riferendosi alla buona fede di Rassimov nel credere fino in fondo al suo aiuto. Il ritmo è abbastanza acceso e pertanto, il film si lascia vedere tranquillamente fino alla fine. L’intreccio della vicenda, anche se dal sapore del “già visto”, non è del tutto banale…particolari ghiotti da segnalare sono la presenza di un personaggio misterioso che in un modo o nell’altro riesce sempre a far partire manualmente la musica durante una scazzottata e poi (chicca ancor più godibile) nella stalla, verso il finale, quando Ken Wood cerca di beccare il disarmato Sean Todd, possiamo notare i nomi di 2 cavalli “Ringo” e “Django”. Tutti abbastanza in parte gli altri caratteristi…su tutti Tom Felleghi. Merita ampiamente una visione. Garrone saprà poi indubbiamente far meglio, ma il buongiorno si vede dal mattino…grazie come sempre per lo spazio concesso e alla prossima. Il Saggiatore

Primo quarto d’ora promettentissimo, con quei bizzarri elementi thriller tipici dei western di Garrone.

In un saloon, uno sceriffo, un baro, un bounty killer e altri complici sono in società per provocare liti mortali tra stranieri al tavolo di poker, per poi riscuotere la taglia di chi ha la meglio. Ovviamente ci provano con lo straniero sbagliato (il torvo Ivan Rassimov), che secca tre quarti della banda e fugge nel deserto con il bounty killer alle calcagna (Giovanni Cianfriglia, alias Ken Wood er Jack Palance de noantri).

Fin qui è un gran bel filmetto, girato in maniera eccellente.
Come spesso accadeva però in questi filmetti di serie C, la trama prende poi una piega del tutto diversa e lo stile si normalizza…


Il bel cattivo di Ken Wood esce di scena per tornarci solo per il duello finale (discreto, con Wood ammazzato in modo creativo). Anche il protagonista diventa improvvisamente un pirla che non ne combina più una giusta e le prende per tutto il resto del film.
La storia diventa una specie di variante pallosa de “Il cavaliere della valle solitaria” (ci avrei giurato quando nei titoli di testa ho letto la fatidica scritta “Per la prima volta sullo schermo il piccolo…”). Grazie al cielo siamo in uno spaghetti e la bucolica famigliola ci lascia le penne a metà film, insopportabile moccioso compreso.

A dispetto delle abbondanti sparatorie anche la seconda parte è fiacca e soporifera, appena un po’ colorata dalla spiritosa presenza di Riccardo Garrone, il noto fratello attore del regista, qui nei panni del bounty killer elegantone. Duro prenderlo sul serio in un ruolo alla Lee Van Cleef con la sua italianissimo faccione da commedia, ma il primo a ridersela sotto i baffi sembra lui, e quindi fa simpatia.

Ho appena visto il film e concordo con Chato. Comunque il regista si impegna nel far sembrare
il film una pellicola seria. Erano ancora gli anni 60 e non si rinunciava (come si farà nei 70) alla
credibilità. Buona la presenza scenica di Ken Wood (Cianfriglia).

Interni: Studio Elios,

Esterni: Campagne della magliana e Casale della Cupellara a Manziana (circa al minuto '35 e anche dopo). Ecco un’immagine:

Doppiaggio:
Ivan Rassimov: Pino Locchi
Ken Wood: Sergio Graziani
Riccardo Garrone si doppia da solo
Isabella Savona: Serena Verdirosi
Tom Felleghy: Mario Feliciani
Franco Cobianchi D’Este: Corrado Gaipa
Christel Penz: Flaminia Jandolo
Aldo Cecconi: Bruno Persa
Renato Mambor: Manlio De Angelis
Adriano Micantoni: Manlio Busoni
Franco Gulà(non accreditato): Lauro Gazzolo
Bruno Ariè(non accreditato): Luciano De Ambrosi
John Bartha(non accreditato): Michele Gammino
L’attore che interpreta Alan Ross è doppiato da Ferruccio Amendola
L’attore che interpreta il secondo barista è doppiato da Gianfranco Bellini