Segregata in casa per 26 anni. Volontariamente.

Ho appena letto questa notizia sinceramente disturbante.
Incollo l’articolo preso da repubblica.it

Macerata, la donna ha 56 anni, il fratello ha rotto il segreto perché doveva allontanarsi

                                               [b][b]Segregata in casa per 26 anni aveva paura di aria e microbi  [/b][/b]

                                               [b][i]di GIUSEPPE CAPORALE  [/i][/b]

             
                      [b]MACERATA[/b] - "Fuori, andate fuori". Quando gli agenti della questura hanno girato la chiave della porta di casa, Carmela ha cominciato a urlare. "Via, via... andate via". Ieri la polizia ha messo fine alla sua segregazione volontaria. Per ventisei anni si è barricata in casa. Finestre sigillate con il nastro adesivo e serrande abbassate. Un tanfo da togliere il respiro, tanto che gli agenti hanno dovuto usare le maschere antigas. 

Niente aria, niente sole, niente visite. Per tutti questi anni, solo omogeneizzati, acquistati dal fratello, il suo “vivandiere”.

Troppo sensibile e debole. É stato lui a decidere di raccontare tutto alla polizia. Lui che vedeva la sorella solo attraverso un vetro. Lasciava il cibo sull’uscio e se ne andava. Non ha raccontato questa terribile storia familiare per caso. É fisicamente malato e “dovrà allontanarsi per delle cure”, ha spiegato in questura. Non poteva lasciare morire Carmela, vittima di una fobia trasformata in un dramma: la paura di contrarre microbi con il contatto all’aria aperta, da una stretta di mano, da un prodotto comperato al supermercato.
La paura di ammalarsi l’ha fatta quasi morire. Oggi che ha 56 anni pesa 30 chili e il suo corpo porta tutti i segni di questa pesantissima segregazione. I capelli incolti sono lunghi due metri.

Il fratello, agli agenti, ha raccontato che la sorella non si è più ripresa da una “sindrome di vertigini” avuta a 30 anni. Prima di allora studiava, voleva laurearsi, aveva degli affetti. Da quella malattia è cambiato tutto. Anche le altre due sorelle hanno custodito per anni questo incredibile segreto.

Con titubanza, sempre sul punto di denunciare il fatto, ma la vicenda è emersa solo ieri. Eppure tutti sapevano, racconta l’avvocato del fratello di Carmela, Paolo Valchi. Sapevano i vicini, che la conoscevano bene. Era quella che attraverso la porta gridava loro di chiudere le finestre del pianerottolo. Perché l’aria porta cose nuove, luce, odori e quindi anche il “microbo”. Quando poi la polizia, i medici dell’ospedale, i pompieri ieri mattina sono intervenuti, in strada si è formato un capannello di curiosi.

Adesso, il fratello di Carmela rischia una incriminazione. “Spero di no”, spiega l’avvocato, “la sua unica colpa è stata quella di essere troppo sensibile, e buono verso la sorella. Era succube psicologicamente. Lei non voleva lasciare quella casa e lui non voleva farle del male”. Non era l’unico a sapere, continua a ripetere l’avvocato.

Carmela si era barricata in casa ma comunicava attraverso il telefono. Con le sorelle, con le amiche. Sempre vigile, raccontano. Ha passato ventisei anni davanti alla tv e ascoltando la radio. Da ieri è ricoverata in ospedale, su richiesta di trattamento sanitario obbligatorio da parte del sindaco della città, Giorgio Meschini.

Alla sua uscita dalla casa, per nasconderla alla vista dei curiosi, gli agenti le ha messo addosso un lenzuolo bianco. Neanche ieri Carmela ha visto il sole.

(10 settembre 2006)

Quante volte ho pensato che la mia ipocondria potesse portarmi a tipi di comportamento, non dico simili, ma almeno strani. Per ora non è così, spero non lo sarà mai. Ma questi personaggi mi affascinano alquanto.

A me impressiona l’immagine di questa donna con i capelli lunghi due metri che vive in mezzo al tanfo più totale e che guarda sempre la tv.
Paurissima.

Un caso propro limite. Ma mi chiedo… cosa ha fatto in 26 anni? Se io spreco un giorno a non fare un cazzo (e preciso che è sufficiente un buon libro, ascoltare musica o guardarsi un film per dare colore alla giornata) rincoglionisco del tutto…

Ha tenuto alti i valori auditel.

Di sicuro ha drasticamente abbassato quelli glicemici, visto che tirava avanti a omogeneizzati. E meno male che aveva paura dei germi, viste le condizioni igieniche in cui viveva.

Ma chi la manteneva? Il fratello? Le sorelle?

Beh, il fratello le portava da mangiare.
Non credo avesse poi bisogno di tanto altro…
Magari qualcuno che le pagasse le bollette, il canone RAI e cose così…

Una vita sprecata per paura di … un microbo?
Il microbo sta nel suo cervello e nessunoper sensibilità” e “per non farle del male” gliel’ha detto…nessuno ha fatto nulla per 26 anni.
Chi è più malato secondo voi?
Io un’idea ce l’ho…

secondo me ha fatto bene a non uscire di casa
vorrei avere la sua forza.
in giro ce gente brutta. bruttissima

Grande Pappo!

Anche perchè col vitto risparmiavano un bel po’…

Fidati: fra quanti scelgono la segregazione spontanea c’è gente altrettanto brutta. Per farsi un’idea, basta leggere certe cazzate che vengono postate nei forum…