Un film quasi sperimentale che riprende e rivisita in chiave “grindhouse” un sottogenere facente capo a “Le bambole del desiderio”, con il bel Tab Hunter che si oppone a straniante contraltare del film precedente a un laido ed emarginato Victor Buono.
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Entrambi,volendo essere perfidi, due “culi” doc. Alla faccia del politicamente corretto. Con la differenza che Buono era un pancione bruttozzo, mentre Hunter era davvero bello (il proverbiale “all american boy”). Poi le scelte che uno fa nella propria esistenza, rimangono affari suoi, ora et semper…
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non ricordo se avevo già accalappiato la rece (nel pc ormai ho una pantalassa di flani e recensioni). vedo se la busco questo martedì nelle mesate finali.
beh dai neanche troppo se consideri che partì scrivendo le vergini di dunwich e di mezzo aveva sceneggiato l’amico sconosciuto e cane bianco e diretto due bei mortaretti come cattive compagnie e la mano sulla culla…
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Pensa che “La mano…” lo vidi in sala. Buon film, oltretutto. In quanto a “L’amico…”, c’è il thread apposito. Altro film imperdibile…
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