Shark: Rosso nell'oceano - Devilfish (Lamberto Bava, 1984)

Sta girando in questi giorni un rip HD in italiano di questo film d’antan del buon John Old jr. fino ad oggi di difficile reperibilità.

La trama è banale, poco originale e un po’ confusa.
C’è il pescione, che non è uno squalo, ma una sorta di polipone gigante giurassico con bocca e denti enormi, ci sono le donzelle poco vestite (principalmente la Monnier e la Peynado), c’è un cast del cinema bis che fu (Gianni Garko, Dagmar Lassander, William Berger), ma quello che manca è il sangue, la tensione per gli attacchi, e …il pescione! Si, perchè si vede poco e male, con stacchi di montaggio rapidi e desolanti. E qui traspare tutto il limite del budget!

In sostanza una cagatona che gli amanti del bis nostrano non potranno non vedere :slight_smile:

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Sarebbe ora che la 88,o la Arrow, o la Severin, facessero uscire un degno br… :blush:

Per quanto appassionato di cinema esotico-avventuroso-animalistico, eccone uno che non mi ha mai appassionato, sarà che non lo vedo da 30 anni e da altrettanto non sento la necessità di vederlo, il mostro era brutto, confuso e tutt’altro che ben delineato, mancava di quel carisma che potesse renderlo protagonista, totale delusione.

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Sarò ripetitivo ma non riesco ancora a capire il senso degli pseudonimi in inglese di registi come Bava e Martino quando i loro più famosi li hanno firmati con nome e cognome italiani.

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Ecco un titolo assolutamente cool per gli amanti del genere, assolutamente da recuperare in versione uncut (un tempo girava sul mulo, mentre da evitare come la peste i masters televisivi e le varie Avo film in circolazione) con un finale dove il polipazzo in questione ci appare in tutta la sua casareccia mostruosità.

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lo vidi al cinema in terza (visione, non elementare) in una sala che avrà contato oltre me altri 5-6 spettatori e la cosa curiosa è che più del mostriciattolo ricordo sopkiw e la monnier che fanno pucci pucci in cambusa. incredibile, addirittura la concomitanza in due sale :open_mouth:

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Gli pseudonimi li hanno usati (secondo me) per vendere il film nei mercati stranieri. Parliamoci chiaro: un film sugli squali fatto da italiani quanti spettatori avrebbe avuto?

Mah, io ho sempre pensato che è stata troppa esterofilia, scarso coraggio e totale mancanza di consapevolezza. Il rispetto e la credibilità te li devi guadagnare sul campo. Ma tant’è.

Sul problema che noi italiani siamo esterofili non c’è dubbio. Questione questa, ribadita spesso da Maurizio Merli, confrontando alcuni film italiani con altri americani soprattutto. Per quanto riguarda gli pseudonimi credo che il discorso sia duplice, ovvero: vendita e promozione del film e, come dicevi tu, esterofilia

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