Sick nurses (Piraphan Laoyont e Thodsapol Siriwiwat, 2007)

Il film si regge sul niente, la trama è esile come un origami: in uno strano ospedale delle sexy infermiere uccidono una loro collega per futili motivi dettati dalla gelosia. Dopo sette giorni la morta ritornerà sotto forma di spirito e farà un culo così a tutte quante.
E davvero a livello narrativo c’è ben poco altro.

Detta così potrebbe anche risolversi in un cortometraggio di un quarto d’ora (e non ci sarebbe niente di male); e invece i due registi, usando tutte le armi a loro disposizione, mettendo mano agli strumenti del mestiere, riescono a confezionare un lungometraggio che non annoia mai. Saranno le ammalianti sexy protagoniste, sarà l’inarrestabile sequela di sequenze gore estremamente creative e fantasiose, sarà soprattutto che si sfruttano al massimo delle loro possibilità, con grande padronanza del mestiere, tutti gli elementi dello specifico cinematografico: dalla scelta delle inquadrature alla fotografia, dalla cura di costumi e arredamenti all’impeccabile realizzazione degli effetti speciali, dal montaggio alla postproduzione. Ogni aspetto viene curato con precisione pressoché maniacale per rendere il più possibile efficace e suggestivo questo filmetto di poche pretese, che riesce a creare un’atmosfera che ti coinvolge e ti risucchia.
Qualche effetto digitale c’è, ma è innegabile che la parte del leone ce l’hanno gli effetti speciali artigianali, quelli che potevamo vedere anche nel cinema di Bava, di Fulci o dei film di mostri Universal: un cinema in cui a farla da padrone sono giochi di ombre e di prospettive, dove a schizzi di sangue e frattaglie si alternano arti che prendono vita propria e si mettono a strozzare il malcapitato proprietario che con l’altro braccio tenta di staccarsi di dosso la mano indemoniata. Eppure questi stratagemmi così arcaici, rimodernati e supportati da inquadrature efficaci e ritmi di montaggio moderni, funzionano eccome.
In certe sequenze la cura per l’aspetto visivo (composizione dell’immagine, luci, colori, patterns) mi ha ricordato addirittura il Gregg Araki di Doom Generation.

Strano che i due autori di questa pellicola, che tra l’altro ha avuto una certa fortuna a livello di distribuzione all’estero, non abbiano poi più avuto l’occasione di girare film destinati ai mercati internazionali, realizzando solo pochi titoli che hanno circolato quasi unicamente nel proprio paese. Di questi il più interessante sembra Sam Chuk di Laoyont, una specie di droga movie sulla gioventù disagiata di un quartiere popolare, che purtroppo pare essere reperibile solo senza sottotitoli (si trova pure su YouTube).

Visto nel dvd francese, si trova tranquillamente anche in bluray transalpino o in dvd UK.
https://www.amazon.it/Sick-Nurses-Edizione-Regno-Unito/dp/B002DNDMJI/ref=tmm_dvd_swatch_0?_encoding=UTF8&qid=1645667226&sr=1-1

Ciao!

Si pero’, se non sbaglio, il film e’ colpevole di bigottismo perche’ le attrici fanno la doccia vestite! :-1: :smiley: :smiley:

Questa e’ la cosa mi pare di ricordare meglio di un film che comunque mi piacque; aveva anche un colpo di scena che si adattava bene. :slight_smile:

Ciao!
C.

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Si, questo è vero!!!
:rofl:

Non è bigotto però il colpo di scena finale che ha lasciato anche me spiazzato
:face_with_hand_over_mouth:

Il film contiene anche una delle scene più di cattivo gusto che io abbia mai visto (escludendo A serbian film ovviamente), ovvero un’infermiera costretta dallo spirito a masticare una manciata di lamette da barba con violenza finche non si stacca la mandibola, e poi lo spirito fa sollevare dal barattolo di formaldeide in cui giaceva un piccolo feto umano e lo schiaffa con forza nella cavità che si è creata nel volto della disgraziata, lasciandolo infilato mezzo dentro e mezzo fuori…
Disgustoso anche solo pensarla una roba così!!!
:face_vomiting:

Ciao!

Anche a me! Io tendo a pensare di sopravvalutare i colpi di scena perche’ ci casco sempre! :slight_smile: Mi conforta che abbia funzionato anche con te! :smiley:

Ma sai che me la ero scordata! Adesso la ricordo bene! Cosi’ come ricordo che la raccontai ad una amica, la quale non credo che apprezzo’ ne’ la scena ne’ che io gliela abbia raccontata! :sweat:

Ciao!
C.

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Mi immagino il ribrezzo dipinto sul suo volto!!! :rofl: :rofl: :rofl:
Ha poi continuato a rivolgerti la parola o vi siete “stranamente” persi di vista? :smile:

Ma misto anche ad un certo imbarazzo! :smiley: :smiley:

Per mia grande fortuna ho amici molto comprensivi! :smiley: :smiley:

Ciao!
C.

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