Dick Maas è veramente un regista atipico nel panorama del cinema europeo.
Ha fatto la scelta di dedicarsi anima e corpo al cinema di genere, con una predilezione particolare per l’horror e con l’alto obiettivo di sfornare prodotti competitivi con gli standard statunitensi, adattandosi ed aggiornandosi perciò negli anni ai ritmi, alle forme, al mood e agli FX adottati oltreoceano.
Al tempo stesso però riesce a fare del cinema molto radicato nell’humus culturale del proprio paese, andando a tratteggiare storie tipiche delle sue parti, ed ambientandole quasi sempre in quella location così affascinante, caratteristica ed unica che è Amsterdam. Atmosfere particolarissime date dal singolare fascino che proviene dalla città e dalle sue architetture, che incredibilmente si fondono in modo armonioso con forme cinematografiche estremamente “americane” come il teen movie horror/slasher.
In questo caso l’aria che si respira è ancor più suggestiva perché la storia si svolge in una Amsterdam innevata che attende l’arrivo di Saint Nicholas (tradizione precedente a quella di Babbo Natale, che si tramanda ancora soltanto nel benelux), che nella notte del 5 Dicembre viene a far visita ai bambini buoni donando loro regali e dolciumi, mentre i cattivi se li porta via in un sacco.
E se storicamente Saint Nicholas non fosse stato il santo che tutti vogliono oggi farci credere? E se fosse stato un vescovo corrotto e deviato, assetato di sangue e di ricchezze, che è arrivato in un galeone dai paesi mediterranei non per evangelizzare ma per saccheggiare e depredare, rapendo vergini e bambini per trasformarli in schiavi? E se i doni e le offerte che tradizionalmente si lasciano per lui fuori di casa (dei biscotti, del latte) fossero in realtà in origine i doni di poveri contadini disperati che speravano così di compiacerlo evitando che egli razziase le proprie case? E se il giorno in cui lo si festeggia, il 5 dicembre, fosse stato in realtà il giorno in cui un villaggio riuscì a ribellarsi, mettendo a ferro e fuoco la sua nave e facendo ardere vivi il santo e tutti i suoi accoliti, sgherri e scagnozzi? E se da allora, ogni 23 anni, quando nella notte del 5 Dicembre in cielo si staglia la luna piena, il santo e la sua ciurma ritornassero sotto forma di morti viventi per mietere vittime, seminare il terrore e trasformare la città in un lago di sangue? E se le autorità sapessero tutto questo ma, impotenti, cercassero di mettere tutto a tacere con la connivenza della stampa?
Niente male come premessa per un bel horrorazzo prenatalizio, no?
Come al solito nei film di Maas non mancano azione, ritmi serrati e inseguimenti mozzafiato lungo le vie ed i canali della città.
E questa volta ci sta pure un sacco di splatter!
Film promosso a pieni voti