Sono Pazzo di Iris Blond (Carlo Verdone, 1996)

Moscio moscio moscio. Non sono tra i fautori del Verdone post Compagni di Scuola, quello malinconico, nostalgico, paternalistico, ma comunque Sono Pazzo di Iris Blond mi pare uno di quelli che si è conservato peggio. Rivisto oggi - a mio gusto, s’intende - sa di vecchio, datato. Sembra un film di mille anni fa. Ho trovato la regia particolarmente piatta, la bella Bruxelles non è affatto valorizzata, non c’è mai nulla che attiri l’attenzione, vengono semplicemente ripresi i personaggi nel mezzo dei loro dialoghi (e non è che la sceneggiatura faccia faville). Si respira un senso di incompiutezza, anzi di inconcludenza. La Gerini in questo film fa scattare sistematicamente l’effetto “Non è la Rai”, è troppo agitata, più che 25 anni pare averne a malapena 18.
Dvd Cecchi Gori parecchio buio e senza extra, magari avrà contribuito pure quello a trasmettermi questa impressione di crepuscolo e stanchezza.

Quoto D-Fens… l’ho sempre giudicato tra i meno riusciti di Carlo Verdone e, non a caso lo acquistai in edizione speciale solo per regalarlo a mia madre a cui invece è sempre piaciuto… Andrea Ferréol è insopportabile a mio parere ed il finale molto deludente… insomma, da fan di Verdone lo metto nelle ultime posizioni!!! :oops:

http://youtu.be/XHp3DuBoBok

Ho sempre snobbato il Verdone moderno, sicuramente più per ignoranza e partito preso che altro, testimone @almayer
Colmo questa lacuna solo oggi, e mi trovo in totale disaccordo con quanto scritto sopra, è una storia d’amore matura che funziona, sicuramente va vistò nell’età e nel mood giusto.

Bruxelles effettivamente viene relativamente snobbata, vista dalla finestra o a campo ristretto, dettaglio buffo che il Quick dove lavora la Gerini ci ho pranzato nel dicembre 2005, ne ho le prove peccato siano sparite le foto :smiley: al di là di questo regala emozioni, risate, rimpianti, è un bel film, poco da fare.

Bellissima l’evoluzione fisica ed estetica dei personaggi nell’arco della pellicola.

Finale da brividi

Anche a me è piaciuto, brava e bella la Gerini
Verdone bel personaggio, mi fa morire quando mette il maglioncino da esistenzialista :sweat_smile:

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Cavolo, si vede che all’epoca m’ero perso questa recensione di D-Fens, meno male…perché veramente, i gusti saranno gusti, ma di questo film il caro forumista non c’ha capito proprio una mazza. È un film a cui sono particolarmente legato, mi sono trasferito a Bruxelles poco dopo le riprese del film (c’è anche una mia amica che fa una comparsata), lì ho conosciuto Verdone e il suo amore per questa città buia, grigia, “sotto le cui cenere ardono braci”…come dice Marguerite. E il master è quello, ed è corretto, ho anche il DVD R1 uscito negli States e il master è simile (e per completismo anche il raro CD della colonna sonora, proprio bella). Verdone, sopraffino conoscitore di musica, si ispira a Massive Attack e probabilmente ai primi Hooverphonic (il primo album uscì a Luglio 96), gira nei luoghi “giusti” (il Fuse era uno dei posti più trendy in quegli anni, musicalmente parlando), e imbastisce una storia affascinante, dal cantante da crociera (Berlusca?) all’intimista che fa Jacques Brel (icona assoluta musicale Belga), uscendo di lato al ristorante La Maison du Cygne, dove andava Karl Marx; e poi appunto la nuova musica elettronica, molto moody, dark, per cui Bruxelles e la sua pioggia, non potevano certo ambientarlo a Napoli o Barcellona. E ancora Charleroi, e i poveri minatori italiani (Marcinelle), e Salvatore Adamo in uno dei suoi pezzi più memorabili (La Notte), e i concerti per le comunità italiane con Mino Reitano (tutto vero, ne ho visti di simili). E una monumentale Andréa Ferréol, la pornomaestrina de La Grande Bouffe di Ferreri, che giustamente per il suo ruolo di cougar si beccò una nomination al David di Donatello. Insomma, un film maturo, diverso, una commedia amara ambientata all’estero e in un posto non particolarmente battuto, cinematograficamente parlando. Per quanto riguarda il dvd del Cecco, bisognava prendere la Collector’s Edition, che ha un secondo disco con quasi un’ora di extra sul film.

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Saranno mancate queste due componenti nel mio caso ma all’epoca ricordo che mi lasciò piuttosto perplesso. Me lo ricordo come un film un po’ “vorrei ma non posso” dove manca qualcosa per arrivare ad un film compiutamente maturo. Ricordo questa musica che mi dava tanto l’idea di un riempitivo. Dovrei rivederlo anche se leggendo i vostri bei commenti ho la sensazione che il giudizio positivo dipenda più da come abbia fatto risuonare esperienze personali, il che è comunque una nota di merito per Verdone.

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Guarda, a me le musiche piacquero così tanto che mi comprai l’OST, per me sono da ascoltare a prescindere dal film.

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Su questo possiamo concordare. E’ che da Verdone non mi aspettavo un… musicarello :blush:

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Per me uno dei miei top 5 di Verdone ; superiore ai più celebrati “maledetto il giorno…” o “perdiamoci di vista”. Mi piace la sceneggiatura, nonostante le solite trovate a vuoto (il balletto sotto la pioggia o il funerale del cane…) opposte a bei momenti come le scene al fast food, dal padre di Iris e la cena italiana (apprezzabile la citazione dei minatori italiano in Belgio) ed altri episodi citati da Almayer.
Anche qui, finale “triste, solitario y final” molto azzeccato (mi pare che Verdone abbia dichiarato quanto non sia piaciuto a Cecchi Gori). Stupenda la sequenza finale, col fermo immagine ed i titoli di coda

Nota di demerito, che a me pare una scelta da “voglio fa’ l’autore” è l’aver trasformato la Gerini da bionda a rossa, volutamente in barba al titolo del film ; della serie: la volevata bionda col capello lungo e fighetta? E io ve la do rossa dal capello corto simil androgina-glam! Anche se -pretestuosamente- funziona benissimo nella gag in auto quando dice che s’è dimenticata di tingersi “dove non batte il sole” :grimacing:

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Personalmente l’ho trovata come un involuzione del personaggio al cospetto di Verdone, la perdità dell’innocenza e della spensieratezza che si evolve fino al finale dove diventa letteralmente un pulcino gaggio spennacchiato

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Scusa se rispondo solo adesso, non avevo notato!

Si, è una lettura che ci sta tutta. Soprattutto nel finale, lei appare proprio come un pulcino bagnato!

Ne approfitto per segnalare la simpaticissima parte di Nello Mascia! <dammi del tu! abbiamo la stessa età!>

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