Appena rivisto nell’orrendo dvd Legocart. Deliziosa questa commedia atipica di Risi del 1966, una storia d’amore a dir poco originale. Grande cast, con Manfredi e Tognazzi superlativi, e una Tiffin bambolina perfetta; molti i gustosi caratteristi, tra cui un Gigi Ballista “cumenda” squisitamente infame (ed è di quel periodo anche la sua parte in Signore e Signori). Assolutamente da vedere per il tango ballato da Manfredi & Tognazzi, imperdibile per le parlate marchigiane e frusinate. Purtroppo il dvd Legocart è uno scempio, full screen e un sacco di giunte, audio pessimo e spesso rovinato. Ovviamente niente extra.
la divertente storia del colpo di fulmine tra un ciociaro e una marchigianotta al festival nazionale del folklore, pieno di battute strepitose, quella su tutte che mi ricordo in modo indelebile è quando ad un certo punto la tiffin si rivolge a manfredi che fa il galante apostrofandolo con “Casanuova…”
e per i miei bizzarri canoni devo dire anche, mi secca un pò dirlo, discretamente romantico
Recuperato i giorni scorsi grazie alla rassegna dedicata alla ricorrenza della decennale scomparsa di Manfredi, non posso che esser d’accordo con i giudizi precedenti, è una gran bella commedia in cui però, almeno io, in alcuni punti mi ha fatto riflettere tipo quando i due amanti organizzano l’attentato per toglier di mezzo il marito di lei e che poi si trasformerà in un inaspettato miracolo che, metterà a posto tutto… sebbene ovviamente non vi sia mai da parte dei due una reale “cattiveria di fondo”, insomma, son pienamente soddisfatto ed è sicuramente da vedere!!!
Rivisto ieri notte dopo decenni su Cine34, col proiettore si fa fatica a essere precisi ma mi sembrava un master nettamente migliore di quell’aborto di dvd legocart
e niente, inevitabilmente ci sono filmi appartenenti alla propria mitologia personale che a rivederli dopo tantissimo appaiono invecchiati male quando non proprio ammuffiti
questo no
bellissimo era e bellissimo resta, e anzi se possibile a rivederlo ci ho trovato cose nuove o che non ricordavo proprio e persino ancora più poesia e romanticheria di quanto scolpito nel proprio mito
La Tiffin bellissima e calatissima nella parte, Manfredi bravo e credibile pure lui, Tognazzi nei panni del sarto sordomuto semplicemente un mostro di bravura che fa sganasciare qualsiasi cosa fa e anche quando non fa niente solo a guardarlo, una batteria di caratteristi da ola, ivi compreso il barrista che mi sembra fosse lo stesso che in Brutti, sporchi e cattivi mangia la coratella cruda appesa
piuttosto a latere mi è sovvenuto quanto mi può avere traviato in gioventù la visione appassionata di questo film, però è tutto un altro discorso
Stupisce comunque che un film così massiccio e pure di Dino Risi che probabilmente è stato il miglior regista italiano di sempre non abbia mai avuto una edizione home video come cristo comanda
Rivisto ieri sera e ri-rivisto oggi pomeriggio. Film culto come non pochi, per me. Un cinema infattibile oggi ; impossibile replicare tutto quel folklore. Trio protagonista bravissimi (e bellissima la Tiffin, doppiata non alla grande, di più, da Flaminia Jandolo) e così ricco di scene da mandare a memoria che si fa prima a guardare tutto il film; uno di quei film in cui ti rendi conto che se perdi anche un solo dialogo sai che ti sei perso molto probabilmente una sequenza notevole d’essere ascoltata (che poi è come dovrebbero essere tutti i film).
L’immenzità, la rissa con Ballista, la quaterna al lotto, la manicure omo e poi quella donna, il “grazzie” con l’alfabeto muto, il telefono amico, l’ordinazione al bar di Tognazzi, gli etruschi che ai romani le hanno date spesso e volentieri, Scortichini Guido e Moira Orfei col sangue che le ribolle, il treno che porta ritardo…ecc…ecc…
E certo che é lui, Ettore Garofalo, il famoso Ettore di Mamma Roma, il passante che viene “intruppato” accidentalmente da Alberto Sordi in Un borghese piccolo piccolo che lo riempie di insulti, e che Giovanni Vivaldi, presto si vendicherà anche di lui.
Sulla scia del film di Dino Risi, nel 1969 la Ignis scelse Manfredi per fargli interpretare un “clone” di Marino Balestrini e Veronique Vendell al posto di Pamela Tiffin(che ritroveremo in Vedo nudo episodio L’ultima vergine) Carosello.
La sceneggiatura della reclame é affidata a Castellano e Pipolo.
Buona visione…
Certo @rodar.
Ho la sceneggiatura originale a casa ma su quelle righe scritte da Age e Scarpelli non hanno indicato quanti anni aveva Marino.
A differenza di Marisa, non ancora maggiorenne (all’epoca si raggiungeva a 21 anni).
Devo dire che Risi ha rispettato fedelmente la storia scritta, tranne il paese di origine del barbiere (Alatri dunque Ciociaria rifacendosi al famoso personaggio del barista di Ceccano di Canzonissima anziché un paese qui della Sabina, Cittàducale)