Stregoni in tight (Marino Marzano, 1966)


DOCUMENTARIO
Durata: 95 minuti

Un film di Marino Marzano scritto da Marino Marzano

Prodotto nel 1965 da Bmc (roma)

Distribuito da Regionale - Azalea

Attori
[ul]
[li]Emily Rorobi[/li][/ul]
Montaggio
[ul]
[li]Mario Morra[/li][/ul]
Fotografia
[ul]
[li]Cesare Allione[/li][li]Anton Giulio Borghesi[/li][/ul]
Musiche
[ul]
[li]Anton Giulio Perugini[/li][/ul]

Plot:

In true Mondo form the film starts off with a visit to a slaughterhouse and then takes off on a non-stop… more | add synopsis
Cast:

(Credited cast)
George Sanders … Narratormore

Additional Details

Runtime:

96 min

Conoscete questo mondo?

http://www.movierevie.ws/movies/1080902/Witchdoctor-in-Tails.html
http://www.mcomet.com/movie/Witchdoctor_in_Tails-681646/

Stregoni in tight era un titolo molto difficile da reperire, risultando solo in versione inglese nell’archivio della New York Film Annex in formato vhs ntsc; e infatti quella che si trova in giro è proprio quella versione!
Il film non è malvagio…
Pitt

Una volta tanto un mondo movie sull’Africa davvero progressista, che ha fiducia nei germi di rinnovamento e negli afflati di libertà ed autodeterminazione che si stanno sviluppando in seno ai paesi del continente nero.
Pur non negando la solita dicotomia tradizione+arretratezza vs sviluppo+omologazione culturale il film evita di mettere il focus su questo tema, concentrandosi invece sul futuro, sul percorso che l’Africa si appresta ad intraprendere verso un orizzonte pieno di potenzialità. Pur non negando le contraddizioni e i problemi si valorizzano le conquiste già ottenute ed i passi in avanti già percorsi.

Nello sguardo della mdp non c’è nessun giudizio o moralismo, sebbene il film voglia mantenere comunque nel commento un tono scherzoso e leggero non viene mai meno il rispetto (si veda ad esempio l’ironia sui ragazzini della missione che utilizzano come scodelle i pitali ricevuti in dono dal ricco occidente). Dall’approccio della pellicola trasuda un vero amore verso l’Africa ed i suoi abitanti.

Un po’ di cose che mi hanno colpito:

  • La scena della circoncisione è presente ma non mostra nulla di esplicito, siamo anni luce lontani dal sensazionalismo ad effetto dei fratelli Castiglioni (erano anche altri tempi).
  • Di forte impatto visivo ed emotivo anche per lo spettatore di oggi sono invece le piaghe, le ferite e le amputazioni dei malati di lebbra, messe a nudo davanti alla mdp.
  • Simpatico come, dopo aver schernito gli Omidvar brothers per aver obbligato gli indigeni dell’amazzonia a mettersi le brache per poterli riprendere, qui mi stupisco di fronte a Marzano che confessa in modo autoironico di aver fatto lo stesso, per la consapevolezza di incappare altrimenti nei tagli della censura, con le giovani fanciulle che performavano la danza prenuziale (che originariamente avrebbero ballato completamente nude, ed invece sono state fornite di adeguati vestiti)
  • Incredibile il villaggio di palafitte, non ho capito dove si trovi esattamente, ma si dice che all’epoca avesse 20000 abitanti… Sono quasi certo che una cosa simile non possa più esistere purtroppo al giorno d’oggi… Sembrava davvero bellissimo
  • Struggente la scena dei bambini denutriti del villaggio che giocano con un bambolotto intagliato nel legno, che rappresenta un loro compagno appena morto, in modo che anche il piccolo defunto possa continuare a divertirsi insieme a loro
  • Ed infine da vero culto la scena del “clisterino” praticato rudimentalmente dalla donna al bambino soffiandogli con forza tra le chiappe!!!
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