Suicidi

bene io lo so che mi vado a impelagare dentro un argomento pelosissimo e spinosissimo, però lo faccio uguale, prendendo spunto dall’ultimo episodio di questa catena che a me inizia a sembrare un pò troppo lunga, il suicidio a bologna di cevenini avvennuto questa mattina: http://corrieredibologna.corriere.it/bologna/notizie/cronaca/2012/9-maggio-2012/maurizio-cevenini-morto-si-buttato-palazzo-regione--201100796776.shtml

una catena che inizia a essere un pò troppo lunga, tanto che mi fa venire da chiedermi alcune cose

di cui la prima: dico lasciamo perdere censure preventive e non, per l’amore di dio, ma non sarà che il compiaciuto bollettino giornaliero su tutti i giornali e televisioni della gente che l’ha fatta finita per debiti e tasse non abbia innescato una pericolosa e brutta spirale di emulazione?

di cui la seconda: mi hanno insegnato sin dalle scuole elementari che il suicidio è sempre e solo una forma di assoluta viltà e mai di altro, è cambiato qualcosa? perchè si parla di dignità quando uno si tira un colpo di pistola in bocca perchè non ce la fa a pagare una bolletta equitalia, un debito con una banca o è costretto a chiudere la sua attività?

di cui la terza: si continua a parlare di gente che si suicida perchè non gliela fa e la chiosa finale è sempre che il suicida lascia moglie e qualche figlio piccolo, ma nel momento in cui ti passi una corda al collo perchè ci hai casa e attività infestata da ipoteche, ci hai presente che poi tu te ne vai da qualche altra parte e invece tua moglie e i tuoi figli restano in quest’altra con le stesse ipoteche di prima?

non sarà il caso che i media vari inizino a dire vedete un pò bene di tirare fuori i coglioni invece che andare dietro a finte scorciatoie? che la chiesa invece di dire agli scout ricchioni che devono andare dallo psicologo che ricordino invece tutti i giorni che il suicidio è il più grosso insulto fatto a dio?

Hai fatto bene a parlare fin da subito di mass media, dato che davvero non si capisce se tutti questi suicidi vengano fuori solo ora a causa dell’acuirsi della crisi, oppure se siano appunto i mezzi di comunicazione a parlare ora della cosa (che in realtà molto probabilmente c’è sempre sempre stata) per fare notizia, cavalcando l’onda emotiva.
Comunque in effetti hai ragione quando dici che si dovrebbe evitare di sponsorizzare così tanto la cosa, lo spirito di emulazione, specie per soggetti al limiti del crollo nervoso, potrebbe davvero dar loro la spinta a farla finita e chiudere così con tutti i problemi che si tirano dietro (problemi magari a volte risolvibili, ma che loro vedono come insormontabili per vari motivi).

Per quanto riguarda il fatto che il suicidio sia un atto vile oppure no ed un’offesa a Dio io ho comunque le mie riserve. Certo, può sembrare un atto che denota voglia di fuga verso le difficoltà e mancanza di coraggio, però insomma, se uno arriva a tanto dei motivi drammatici devono esserci. Dubito che un padre di famiglia abbia il coraggio di ammazzarsi e lasciare moglie e figli se dentro davvero non è devastato e depresso fino al midollo.
La prima reazione che ho davanti a questi casi (specie poi quando leggo che a suicidarsi sono miei coetanei) è quella di sgomento e profonda pietà per chi si è ammazzato, e solo in un secondo momento di rabbia; ma non rabbia per l’atto in sè, ma per i motivi che hanno portato a tanto.

EDIT: neanche a farlo apposta, ecco un fresco post di Natalino Balasso sull’argomento:

“Come si suol dire la morte impone rispetto. Ma che le morti siano un traino giornalistico per redattori furbini si sa. Non so che dire e come tutti sono colpito da chi si uccide per motivi economici. Ma se è vero che in Italia ci sono 3.000 suicidi l’anno (ogni anno!) e che le persone che si uccidono per motivi economici sono una piccolissima parte rispetto a chi si uccide per una grave malattia o per problemi d’amore, che poi sono la stessa cosa, perché i giornali si concentrano solo su 30 di questi 3000 suicidi? Smettetela di dire che le morti autoinflitte per problemi economici ce li ha sulla coscienza Monti. Non è onesto. E’ solo merda giornalistica e scarso rispetto per chi ha deciso di mollare e per chi invece ha deciso di tirare avanti.”

il suicidio in sè io lo valuto positivamente e trovo sbagliato che nella nostra cultura sia considerato con orrore
la vicenda di Magri, per capirci, dovrebbe essere una possibilità che qualsiasi paese civile riserva ai suoi cittadini

le motivazioni sono un discorso completamente diverso
andarsene senza preoccuparsi delle persone che ti vogliono bene può essere certamente da vili ma non c’entra nulla con l’atto in sè

altro discorso ancora i media
statisticamente i suicidi di questi giorni sono poco più alti della media e perfettamente in linea con quelli che si verificano durante una crisi economica
che i media ne parlino non mi sembra comunque niente di sconvolgente o grave
ci sta, visto il periodo che stiamo passando, che sia un argomento “che va” sui giornali
emulazione? boh, non penso

poi quando si passa dall’astrazione alla concretezza (vedi suicidio di Cevenini di questa mattina), a me letteralmente si gela il sangue, questo sì

Il suicidio è un gesto di follia, maturato in situazioni di estremo disagio psichico. Non si tratta di considerarlo un valore positivo o negativo; è proprio una pazzia, viene meno l’istinto di autoconservazione e non è un caso che le persone che vi ricorrono soffrano di depressione. Sì, non escludo che l’aver dato risalto a simili notizie possa aver influenzato menti già duramente provate dalle circostanze.

La depressione è una conseguenza molto frequente di ictus e ischemie. Persone vicine a Cevenini dicono che dopo la malattia non era più la stessa persona. Peccato che nessuno lo abbia capito. In questo caso sono d’accordo su quello che dice Corrado sulla follia: non conosco le motivazioni di Cevenini ma è più che probabile che la sua non sia stata una vera scelta ma la conseguenza di uno stato patologico.

Più in generale, non credo nella sacralità della vita e rispetto le scelte altrui, compreso il suicidio. Sono favorevole all’eutanasia e ritengo che i mali per cui una persona possa decidere di chiudere i conti con la vita non debbano essere necessariamente fisici.

Il suicidio per motivi economici però mi pare personalmente una colossale idiozia, ma ognuno ha i suoi valori evidentemente. Certo che se il suicidio avviene come nei casi di questi giorni per la perdita di uno status economico-sociale rivedo un attimo anche il rispetto per la scelta, soprattutto nel caso di persone che hanno una famiglia.

Non considero l’eutanasia un suicidio, in linea di massima: un malato terminale che sceglie di morire in modo indolore non agisce per disprezzo o rinuncia nei confronti della vita, solo per risparmiarsi un inutile calvario. Il suicidio per ragioni economiche di solito è dettato da sentimenti contrastanti, fra cui la vergogna per aver deluso quanti si fidavano di noi e delle nostre capacità manageriali; in tal senso può diventare una questione di riscatto dell’onore compromesso, il Giappone per simili eventualità ha imposto il seppuku come modello comportamentale. Sta di fatto che chi si ammazza lo fa sotto una pressione psicologica tremenda; un paese civile a mio avviso dovrebbe adoperarsi per prevenire i suicidi, non autorizzarli.

non saprei comunque il mio discorso non è tanto sul piano individuale ma su quello generale

pure io non posso che provare pietà per chi si è fatto secco da solo, soprattutto per chi poi resta con gli stessi problemi di prima moltiplicati per 100

diciamo che quello che mi inizia a stare sulle balle forte e mi da fastidio è un atteggiamento complessivo che mi sembra di sentire per l’aria

sembra quasi che la nostra società sia diventata proto-giapponese e quindi sì, se la tua attività fallisce cosa puoi fare per salvaguardare l’onore se non suicidarti

se non riesci a pagare l’ultima tassa che ti è arrivata eccerto, vai davanti a equitalia e ti dai fuoco, what else

se sei costretto ad abbassare il tuo tenore di vita ma che sei matto piuttosto impiccati

mi sembra di vivere in una società che si è dimenticata che la vita è una tempesta e prenderla nel culo è un lampo, che il mondo è fatto di giorni mesi decenni che ti dice bene e di giorni mesi decenni che ti dice male

e anche in una società che non ti ricorda che i coglioni non servono solo a strizzarteli quando gli avversari devono battere un rigore ma pure a cacciarli fuori quando è ora

quello che mi turba in questi suicidi da crisi è che spesso non si tratta di persone ridotte alla miseria, ma di imprenditori che negli anni passati hanno magari avuto risultati positivi e ora devono semplicemente fare i conti con la vita come tutti noi…

Non so bene lo status delle persone suicidatesi in questi mesi, però occhio, imprenditore non vuol dire per forza essere ricchi sfondati, imprenditore a volte è anche chi apre il suo negozietto o la sua attività, con un paio di dipendenti e che spesso fa comunque fatica ad arrivare a fine mese o comunque ci campa il giusto.
15 mila euro di equitalia per qualcuno in questa situazione possono essere una cosa insormontabile, poi non giustifico il gesto, faccio solo questa considerazione.

Il problema e’ che l’iva da pagare viene applicata sulle fatture emesse e non su quelle effettivamente incassate.

Beh è la stessa società che a proposito del rischio di abbassare il tenore di vita individuale piuttosto ti invoglia a rivolgerti agli usurai. Io ho un amico che era indebitato fino al collo con la sua attività e piuttosto ha dichiarato fallimento, oltretutto pagando i propri debiti grazie a prestiti legali forniti da amici che sta restituendo poco a poco, a prezzo di sacrifici che non vi dico. C’è chi dice “ma che, siamo matti? Non posso vendere la casa, licenziare la tata, ritirare i miei figlioli dalla prestigiosa scuola privata con retta mensile di tot zeri… per la mia famiglia il meglio, altrimenti sono un fallito”. Magari lo sei davvero ma un fallimento può essere lo stimolo a ricominciare daccapo, non è che se all’università andava male un esame poi mi sarei andato a buttare nel Po.