Sul futuro delle label italiane di genere

Espongo un dubbio, una cosa che più volte ho pensato, poi non so se la faccio troppo semplice io.

Ma tutte queste label tedesche che fanno uscire titoli di genere (non solo italiani, penso ad esempio a diversi cat III di hong kong) in edizioni di pregio, magari con 3 cover differenti, ciascuna delle quali in edizione limitata a un centinaio di copie, e continuano a sfornare titoli su titoli… Vuol dire che vendono, no?

Se una label italiana facesse uscire un porno erotico western in edizione mediabook, 3 cover differenti a tiratura limitatissima, magari con sottotitoli inglesi e tedeschi… Vuoi dire che i crucchi non se le comprerebbero?

Qual è il problema, i tedeschi hanno un sistema che consente minori spese vive e più margine di guadagno? Sinceramente non penso…

Mi viene in mente una label come Cinemuseum (che ancora non ho capito bene come lavora sinceramente), che fa uscire sia film cult e mainstream in edizioni superpistolettate, sia film cult ma più di nicchia come from beyond, stampa tirature limitate che mette fuori a prezzi assurdi eppure i suoi titoli in pochi mesi vanno tutti soldout.
(ad esempio di from beyond sono rimaste ancora solo due copie, se qualcuno lo volesse…)

Vuol dire che funziona, no?

Certo, From beyond non è Porno erotico western, ma il meccanismo è quello in sostanza…

Ciao!

Penso proprio di si’! Anzi, di piu’, penso che questa sia un’affermazione apodittica.

Questo francamente non lo so, probabilmente ci potrebbe essere un problema con la lingua del titolo sulla custodia o cose del genere. E’ possibile che persone di altri paesi siano piu’ schizzinose di alcuni di noi (il cui mercato per questi film -in italia- e’ stato, con alti e bassi, sempre asfittico e quindi, volenti o nolenti, ci buttiamo sulle edizioni estere) su certe cose. D’altronde se stai pagando molto per un edizione da collezione e’ probabile che tu sia interessato al film quanto a tutta la confezione e certi dettagli come -per dire- le note sul film in un eventuale libretto allegato non nella tua lingua, potrebbero essere un ostacolo all’acquisto.

Quello che più mi colpisce di queste edizioni e’ che ho l’impressione che il mercato dei video su disco sia diventato simile a quello dei vinili, striminzito e ormai di nicchia; dedicato solo ad appassionati che ricercano, come dicevo, la cura nella confezione quasi quanto il titolo vero e proprio. Immagino, pero’, che per giustificare il prezzo di un disco intorno a 40 € si debba investire tanto nella produzione (materiali di qualità, redazionali, cartoline, restauro, gadget ecc.) o comunque di più che un semplice disco in una custodia di plastica semirigida e un foglietto di copertina. In questo caso credo sia più difficile per una piccola azienda imbarcarsi in un investimento del genere rischiando una somma cospicua. Quindi la mia opinione è: funziona ma è rischioso, devi preventivare un grosso investimento, il mercato e’ piccolo e meno il film è conosciuto più rischi ci sono. Se non sei un azienda rodata e solida è un avventura mica da ridere editare un dvd e guadagnarci su.

Giusto la mia opinione.
Ciao!
C.

PS: Comunque se esce un edizione ditemelo, ché per i film di Pannaccio’ ho una malsana attrazione! :smiley:

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Io credo che in Germania, Inghilterra (dove esce TUTTO essendo loro anglofoni) Francia ci sia una cultura cinematografica diversa a livello di pubblico. Più preparato e con meno paraocchi rispetto all’Italia in cui si sfornano ormai solo cinepanettoni e commedie con comici televisi
Credo che si, quelle label estere che citi vendano nei propri paesi e magari anche in Italia ai pochi appassionati. Altrimenti sarebbero già defunti

So che anche la HomeMovies (ora passata a DigIt) sopravvive grazie alla sua branca Spasmo Video (quella degli splatteroni), perchè edita i film in lingua originale e poi mette i sottotitoli italiani, inglesi ecc e vende anche all’estero
Ma con i film italiani o le altre branche della label, sarebbe già fallita da tempo

Noi forse non ci rendiamo conto, ma, dati i nostri interessi cinematografici, siamo assolutamente irrilevanti nelle percentuali di vendita del mercato audiovisivo.

Per concludere, credo che Porno Erotico Western potrebbe anche essere editato da una label italiana, ma dovrebbe essere un prodotto pensato anche per vendere all’estero, con costi di sottotitolazione in varie lingue (che non sono da poco), oltre che di diritti, stampa, grafiche ecc

Non vedo al momento una label italiana in grado di imbarcarsi in un peogetto simile

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Ciao,

per come la vedo io credo ci sia un problema di fondo non facilmente risolvibile: la pirateria (anche se non parliamo di film di prima visione credo sia il termine corretto).
Ho preso la versione 88 Films di “Milano Trema…”, secondo voi quante settimane passeranno prima che appaia su Youtube o su qualche sito “dedicato”?
Tenuto conto che a molti non interessa l’edizione originale con i bonus, la qualita superiore del BD, ma solo scaricare il film, guardarlo e ammassarlo sull hard disk, credo che questo aspetto incida abbastanza.
Poi aggiungerei che manca una “cultura” da film: se ci fate caso molte pubblicita di SKY, Netflix, Prime Video, Infinity puntano sulle “maratone da telefilm”. Ti diamo 30 serie con 500 episodi cosi per due mesi sei a posto e ti sfondi di immagini davanti alla televisione.
Credo che sia la cosa piu distante dal concetto di cinema.

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