Sulla reticenza di "quelli del porno"

Le disgressioni spenzierate del Grattarola sulla difficoltà di strappare informazioni agli ex-hardisti “pentiti” mi sembrano interessanti e meritevoli di un topic a parte(anche perchè sennò Swat mi/ci cazzia in quanto andiamo OT).Innanzitutto mi chiedevo se tale fenomeno riguardasse più che altro gli ex-interpreti della preistoria dell’hard tricolore(ciè la fine degli anni 70/inizio anni 80)o anche quanti hanno calcato i set oltrecensura nella seconda metà degli anni 80 e negli anni 90.Inoltre,è un’impressione mia o i protagonisti del porno storicizzato d’oltre oceano son meno restii al riguardo?Il “pentitismo” dell’hard è un fenomeno esclusivamente italico?

Scusa la licenza poetica, di cui sono debitore al Preclaro Poeta Oscar Matitoni, ma spenzierate un par di palle…

Hehe,lo dicevo appunto per stimolare la vena poetica del preclaro Matitoni.Ma sui quesiti di cui sopra che mi dici?

Per quanto ci riguarda, per quanto abbiamo letto e leggiamo, e visto il periodo analizzato, è un fenomeno che riguarda, fatte salve le dovute eccezioni, il primo periodo dell’hard tricolore (1980-1984), quando ancora una pornostar non era innalzata agli onori delle cronache e non appariva in televisione. Il pornodivismo è nato con Moana Pozzi e, prima ancora, con Cicciolina.

Lo supponevo,lo suppo.Magari è anche dovuto alle circostanze che spingevano determinate persone a cimentarsi nell’hard.Voglio dire,le “dive” come Moana lo facevano per la fama,in realtà non erano costrette.Già di Laura Levi come ben sai si vociferava di difficoltà economiche legate al mantenimento di un marito invalido,quindi può darsi che in realtà 'sti film li facessero vergognandosi.In uno di quegli opuscoli allegati alle cassette Shendene si scriveva fra l’altro che già all’epoca la Levi ostentasse disprezzo per i set a luci rosse che era costretta a frequentare,ma non so quanto ci sia di vero,quegli opuscoli erano giustamente stigmatizzati da Andrea per le loro inesattezze…ma i “pentiti” in genere sono scortesi come la Levi nei loro rifiuti,o ne avete beccati anche di gentili ed educati?A parte la vergogna,ci sono altri motivi per cui tanti ex-hardisti non vogliono discutere delle loro esperienze?

Un altro tema molto interessante da analizzare, ma qui sconfineremmo nel campo del complottismo alla Marco Travaglio, potrebbe riguardare i rapporti, passati e presenti, dell’industria nostrana del porno con l’onorata società e la malavita in genere.
Mino Pecorelli aveva scritto qualcosa sull’argomento, riferita però al porno cartaceo, e non si può dire che la cosa gli abbia portato fortuna.

Sulla Levi girano molte leggende, alcune, se non tutte, messe in giro da lei stessa.
La Levi, sia pure attraverso l’avvocato, almeno ci ha risposto, altri non si sono peritati neppure di farlo (quando si dice la buona educazione).
Oltre la vergogna, c’è anche il discorso che molti, specialmente registi, non vogliono essere, come si dice, sputtanati.
Ma - ahiloro - hanno fatto i conti senza le testimonianze e la documentazione ufficiale…

Effettivamente…pensa che io avevo saputo di riciclaggio di soldi “sporchi” della camorra in alcune produzioni hard partenopee anni 90.Ovviamente nomi qui non ne posso fare,ma sono sicuro che tu e Andrea sapete di cosa parlo.Fra l’altro,Gerard Damiano parlava senza mezzi termini di finanziamenti della mafia legati alle produzioni statunitensi anni 70.Qui in Italia di certi legami non s’è mai parlato(troppo).Forse perchè,come giustamente notava la buonanima di Falcone,la mafia siciliana a differenza da quella italo-americana ha sempre avuto problemi nel legare il proprio dubbio prestigio alla prostituzione e affini.A differenza giustappunto dalla camorra,accusata con disprezzo dai corleonesi di “prendere soldi dai vigli urbani e le puttane”.

Appunto.Che senso ha?Non si può impedire a un giornalista di tirar fuori certi argomenti,se ci sono i documenti a testimonianza della veridicità di quanto ha scritto.Probabilmnente i registi con trascorsi hard sperano di lavorare ancora,magari alla tele,e han paura che tirar fuori certi trascorsi li bruci.Ma quando non rispondono alle lettere come vi regolate?Pubblicate lo stesso notizie al loro riguardo?Immagino che i contatti epistolari,più che ad ottenere autorizzazioni prima di pubblicare,abbiano lo scopo di ottenere eventuali interviste o chiarimenti…

In “Uomini addosso. Storia di una pornodiva” (Milano, ES, 1999), lunga confessione-intervista della pornodivetta Vampirella (alias Nelly Marais) al giornalista Paolo Bianchi, si possono leggere, appena camuffati, nomi e cognomi di registi hard di grido finanziati dalla camorra.

Per tacere di una nota pornostar barese, che attualmente batte sotti i portici di via Nizza, a Torino, che, a quanto mi dicevano, era “amministrata” dalla camorra.

Sìsìsì,infatti il regista napoletano del quale mi avevano parlato era uno dei più quotati nell’ambiente.Del resto,perchè stupirsi?Se la mafia è arrivata a investire soldi anche nel cinema “normale”,difficilmente avrebbe potuto trascurare un businnes redditizio come il mercato del porno.Domanda scabrosa:avete mai evitato di pubblicare certi argomenti per tema di ritorsioni?Ovviamente se non puoi scendere in dettagli comprendo…

Pensa te,io per andare al lavoro passo spesso da via Nizza.Magari l’ho pure incontrata,anche in pieno giorno talvolta si beccano le mondane(ma alla luce del sole bazzicano più i travoni).Avete cercato di contattare anche lei,o non vi interessava in quanto personaggio “minore” del mercato?

Se si prendono in esame, documentalmete intendo, le varie case di produzione attive nell’hard, è difficile capire, a meno che si abbiano “dritte” in proposito, se quella tal persona indicata come amministratore, o come socio, era magari una cosiddetta testa di legno dell’uomo d’onore di turno.
Paura di ritorsioni no, ma se un’indiscrezione viene detta in confidenza è ovvio che la fonte debba rimanere, nell’interesse di entrambi, confidenziale e anonima.

Ad ogni modo,ho l’impressione che gli ex-interpreti maschili del porno giurassico di casa nostra siano un filino meno reticenti nel discutere di 'ste cose.Cersosimo a quanto raccontava Zanoni non l’ha rilasciata volentieri,la famosa intervista a Nocturno;ma alla fine s’è prestato comunque,sebbene le sue risposte alle domande fossero condite da opportuni “non ricordo”,“mi pare che…” eccetera.

>Avete cercato di contattare anche lei,o non vi interessava in quanto personaggio “minore” del mercato?

No, perché fa parte di un’altra epoca dell’hard, più vicina ai giorni nostri.
Su di lei è comunque uscito, il 14.08.2005, un articolo, corredato da un’esplicativa fotografia (la Nostra che passeggia sotto i succitati portici), sulla cronaca nazionale de “La Stampa”.

Fra l’altro,non vorrei sbagliare ma mi pare che le reticenze e i “non ricordo” shanoneschi riguardassero soprattutto partecipazioni della Levi ad alcuni film in cui c’era anche lui.Forse sapeva che lei non gradiva?

Forse, ma siamo nel campo delle ipotesi, visto che non credo che Shanon e la Levi avessero rapporti che non fossero quelli strettamente relativi alla loro attività hardistica.

Sull’intervista a Shanon ho raccolto la testimonianza del ragazzo che l’ha effettuata, che penso, sia detto senza polemica, ne sappia qualcosa di più del pur autorevole Zanoni.

Lo credo anch’io,nell’intervista mostrava di conoscere bene gli argomenti,lo stesso Cersosimo tradiva un misto di compiacimento e imbarazzo nel vedere quante cose sapeva.Comunque Zanoni più che altro sosteneva che Shanon avesse accettato l’intervista per gentilezza,che di certe cose avrebbe preferito non discutere.In effetti,chiunque la legga si rende conto che Shanon spesso preferisce sorvolare,e d’altro canto è proprio lui ad ammettere di aver voluto far perdere le proprie tracce,per motivi che preferiva non approfondire.Ma voi Cersosimo l’avete mai contattato?Nel libro tuo e di Andrea ci saranno altre rivelazioni succose sul suo conto?

Shanon, nonostante gli sforzi, non siamo ancora riusciti a contattarlo.
Un piccolo grande scoop su Cersosimo comunque l’abbiamo.