Sunset Boulevard - Viale del tramonto (Billy Wilder, 1950)

Regìa di Billy Wilder, 1950
Con Gloria Swanson, William Holden, Erich von Stroheim, Nancy Olson, Fred Clark

Rivisto ieri dopo anni… splendido film, nerissimo ed emozionante (il finale commuove sul serio).
Quasi mi scoccia aprire questi topic sui film di Wilder, perché non si può dire nulla se non banalità; il film non ha un difetto, se non a volerglielo trovare in modo forzoso. Ecco, forse l’imitazione di Charlot io l’avrei tagliata :smiley:

Ottimo il dvd della Paramount (ovviamente).

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sì hai ragione, cosa dire su questo capolavoro mostruoso che non sia scontato e stra-detto?
che mi hai fatto venire voglia di rivederlo?

aggiungo però che il film contiene anche una delle mie citazioni preferite di sempre “non pensavo che si potesse scrivere così male” mentre legge le memorie di Norma Desmond :smiley:

In effetti anche questo film è inattaccabile, come buona parte dei film di Wilder non gli si trova un difetto neanche a cercarlo col microscopio.
Grandissimo capolavoro, geniale, stracitato dai film che sono venuti dopo, modernissimo, con una sceneggiatura da manuale…
La celebre battuta finale della Swanson (“All right, Mr DeMille. I’m ready for my close-up.”) mette i brividi ogni volta.

Il blu ray Paramount è previsto per Novembre.

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Esatto… poi beh, ci sono le apparizioni dei vari Buster Keaton, il grandissimo H.B. Warner, Cecil B DeMille… fantastico.

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Visto ieri praticamente per la prima volta, l’avevo sempre visto a spizzichi e bocconi, e concordo con Renato, cosa si può dire e aggiungere senza risultare banali? Un capolavoro, perfetto, tristissimo e brutale, senza di esso a mio avviso Lynch non avrebbe potuto fare Mulholland Drive. Scene e frasi da antologia a profusione, oltre a quella citata da Fede:

I am big. It’s the pictures that got small.

We didn’t need dialogue. We had faces!

You see, this is my life! It always will be! Nothing else! Just us, the cameras, and those wonderful people out there in the dark!

No-one ever leaves a star. That’s what makes one a star.

E potrei andare avanti.

E poi la geniale:

without me there wouldn’t be any Paramount.

è veramente della Swanson: quando Cukor le disse che doveva fare un’audizione per la parte, la sua risposta fu “I made twenty films for Paramount. Why do they want me to audition?”. E infatti la Swanson recita molte se stessa, così come Von Stroheim. Increbile rileggersi la biografia di molte attrici dell’epoca, da Mabel Normand a Pola Negri, Mae West, Mary Pickford, Norma Talmadge e Greta Garbo.

Un vero pugno nello stomaco, non mi stupisco che Mayer fosse incazzato nero con Wilder.

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Sono assolutamente d’accordo. Viale del tramonto non è un film è IL film.
Racchiude in sé una tale quantità di temi da poter sviluppare un’infinità di film sul cinema.

Aggiungo che la scena finale con la Swanson che con uno sguardo indiavolato si avvicina all’obbiettivo, a mio avviso è citata in Mulholland con la coppia di vecchietti che si avvicina.

Mica per nulla Richard Corliss (critico del Time) l’ha definito il vero horror di hollywood:

una storia narrata da un morto che è confuso da Norma Desmond per un becchino, la maggior parte del film è ambientata in un’antica casa gotica e polverosa abitata da morti viventi. Norma Desomnd come Dracula, e infatti spesso si avvicina al collo di Gillis.

Oltretutto l’inizio originario era in un obitorio.

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Più che in vena di colmare lacune, sono in vena di colmare voragini.

Mi è capitato per caso ieri sera ed ho deciso di rivederlo da capo, neanche chissà quale scena, semplicemente la scena iniziale dove Holden discute coi due del recupero o crediti. Ho avuto il DVD Paramount per tanti anni che lo avevo dimenticato lì, sigillato, ancora da vedere, bello che certi film quando meno te lo aspetti siano loro a volerti dire di essere visti. :smiley:

Poco da fare, rapisce fin dal primo minuto, l’alone di mistero iniziale e tante situazioni sempre attuali, anche la frase indirettamente dedicata a @Pollanet

> Non c’è niente di tragico ad avere cinquant’anni, se non se ne vogliono avere venti a tutti i costi.

Geniali le similitudini col romanzo di Dracula, che ancora non ho ben capito se all’epoca volontarie o meno.

Mi ricollego a @Renato sulla scena di Chaplin che si stona un po’ col contesto, ma dimostra di come la diva abbia abbassato la guardia nei confronti del giovanotto e di come lei stessa sia in imbarazzo di fronte al maggiordomo. Poco da fare, non ci sono difetti.

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