Vista questa prima stagione (e probabilmente l’ultima) , di questa mini serie di 7 episodi ispirata liberamente alla vita di Rocco Siffredi.
La cosa che salta subito all’occhio, e l’incredibile somiglianza, in termini fisici dei vari protagonisti. Io l’ho trovata abbastanza godibile. Tante scene fanno tornare alla mente i film visti negli anni 90 del Rocco nazionale. Pazzesca la somiglianza di Moana e Schicchi. Anche Borghi mi pare azzeccatissimo.
Passo la palla a BMW.
Visto anch’io con la mugliera e piaciuto molto. E sono d’ accordo che non solo i personaggi sono in parte, ma sono pure identici, addirittura quella che fa Moana ha la stessa voce. Ovviamente gli adepti hardisti ora si metteranno a spaccare il capello (e i maroni) su inesattezze varie…come diceva Totò, quisquilie e pinzellacchere. Produzione Netflix, grasso che cola che roba del genere approdi nel mainstream.
Io invece, pur concordando sul gioco delle somiglianze, mi sono annoiato mortalmente. Trovo che le singole interpretazioni (Jasmine Trinca su tutti, addirittura secondo me una storia a parte, ma anche Borghi…Giannini troppo caricaturale) siano state sprecate in nome di uno script che magari a chi lo ha scritto sarà sembrato buono, ma a me pare che invece la trasposizione abbia troppe lacune. Il Rocco gangster o giù di lì…mah avrei di gran lunga preferito che fosse più approfondita la carriera della pornostar, che invece rimane una specie di corollario, poi certo ci stava eccome la possibilità di conoscere di più anche il Rocco “privato”. Non so Alma lo vede come un qualcosa di non mainstream, a me pare invece che sia solo un’altro prodotto patinato, un’occasione mancata.
No, è sicuramente mainstream. Ma che nel mainstream si parli di siffatti argomenti, soprattutto in Italia, lo trovo alquanto inusuale.
Hai ragione certo, speravo un po’ più di coraggio, ma nn voglio fare l’eterno insoddisfatto
vista apprezzata molto tutti attori giusti ed ispirati devo dire una domanda sorge spontanea ma finisce cosi???
Per quanto mi riguarda credo che neanche doveva essere fatta. Non mi sembra che la storia personale di Siffredi sia così interessante da doverci fare addirittura una serie. A parte qualche lamentela di qualche sua partner su qualche set Siffredi non è mai stato coinvolto in nessun tipo di scandalo. Mai accusato di storie di droga (da cui ha sempre preso le distanze, bravo) o di prostituzione (tipo Malone quantomeno per quanto riguarda la prostituzione). Sostanzialmente, glielo riconosco, è uno che s’è saputo vendere bene. Immaginatevi di fare una serie simile su Pontello. Allora sì!
Per me una fiction un po’ superiore alla media, ma sempre una fictionaccia. Dialoghi banali e artificiosi, situazioni interessanti buttate via mentre interminabili minuti vengono sprecati per le solite storielle di criminalità, gelosie, famiglia.
Alla quinta non ho retto più, per me non è affatto grasso che cola ma l’ennesima occasione sprecata.
Non è proprio così. L’attore a sinistra interpreta Nicola Onorati. Nella serie lo fan sembrare un pappone di borgata.
Il vero Onorati, invece, era un distinto signore già in la negli anni che si occupava esclusivamente della contabilità.
Inoltre Siffredi non si fece mai fare un pompino al funerale della madre (tra l’altro non capisco come ha potuto accettare che si potesse vedere una cosa del genere nella serie se non altro per rispetto verso la madre), mentre la prodezza al ristorante nella realtà non vide lui al centro ma Jean Pierre Armand.
Beh ma io parlo dei protagonisti questo cosa si vede … 10 secondi?
Si può vedere anche un secondo, ma trovare un attore che potesse minimamente somigliare alla persona reale non credo fosse così difficile.