Svezia, inferno e paradiso

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http://www.cinematografo.it/bancadati/consultazione/schedafilm.jsp?codice=22702&completa=si

SVEZIA INFERNO E PARADISO[/b]
Anno: 1968
Altri titoli: SUEDE, ENFER ET PARADIS
SWEDEN HELL OR PARADISE
Durata: 93
Origine: ITALIA

Colore: C
Genere: DOCUMENTARIO
Specifiche tecniche: EASTMANCOLOR WIDESCREEN
Tratto da: LIBRO-INCHIESTA DI ENRICO ALTAVILLA
Produzione: CARAVEL FILM, ATLAS CIN.CA, P.A.C.
Distribuzione: P.A.C.
Vietato: 18

Regia: Luigi Scattini (Scott Arthur)
Sceneggiatura: Lucio Marcuzzo, Luigi Scattini
Fotografia: Claudio Racca
Musiche: Piero Umiliani
Montaggio: Luigi Scattini
Voce fuori campo:
Enrico Maria Salerno (versione italiana)
Edmund Purdom (versione inglese)

Si tratta di un tentativo di demitizzare una società, come la svedese, generalmente considerata tra le piu’ evolute dell’Occidente. Gli argomenti trattati vanno dalla limitazione delle nascite all’aborto legale: dai liberi rapporti tra i due sessi alle manifestazioni di teppismo; dalla diffusione dell’alcoolismo al libero esercizio della pornografia: etc.
da “la Rivista del Cinamatografo”

[SIZE=2]Ho visto questo film oggi pomeriggio [/SIZE][SIZE=2]in pellicola [/SIZE][SIZE=2]all’interno della rassegna sui mondo movies in corso presso la sala Trevi… non so se questa è la stanza giusta ma essendo cmq catalogato come “mondo” penso di si…
purtroppo i colori originali sulla pellicola visionata erano compromessi: una dominante rosa ha persistito per tutta la durata del film. Per il resto [/SIZE][SIZE=2]solo in un paio di occ[/SIZE][SIZE=2]asioni ci sono stati dei problemi di messa a fuoco ma non c’erano tagli, salti o spuntinature evidenti. Una cosa strana è che la pellicola, pura vendo l’audio italiano, aveva i titoli iniziali in inglese e infatti preannunciava Edmund Purdom come narratore invece che il nostro Enrico Maria Salerno.
Riguardo il film… naturalmente, essendo la Svezia un paese civilissimo, non ci troviamo di fronte ad un classico mondo movies con cannibali o quant’altro… tuttavia il regista ci fa assistere con disinvoltura al (vero) parto di una donna, a (finti) drogati che si bucano e a (finti) giovani depressi che si suicidano.
La cosa peggiore del film è certamente il tono del commento fuori campo, che in più di un’occasione stigmatizza i costumi, le leggi e i comportamenti (presunti) del popolo svedese con la superiorità e la sufficienza di un popolo (quello italiano) che sa veramente “vivere” (:(), che sa cosa sono i veri sentimenti e si permette quindi di mettere alla berlina e di giudicare con un moralismo stantio (ma purtroppo ancora diffuso su vasta scala tra la popolazione anche ai giorni nostri… vedi “dico” e quant’altro) anche tutto quello che di buono ha creato la lungimiranza del popolo svedese.
Fra i lati positivi della pellicola ci sono sicuramente la colonna sonora del film, composta dal grande Piero Umiliani, che sfoggia la celeberrima “Mah-na mah-na”, o composta in questa occasione ma più volte riutilizzata da pubblicitari e/o da appassionati riscopritori della musica lounge d’annata. Aggiungere fra le note positive acquisite col tempo l’importanza antropologica di questo pseudo documentario che, paradossalmente, non riguarda gli svedesi bensì gli italiani che, come dicevo prima, anche dopo quarant’anni hanno più o meno mantenuto intatto il falso moralismo che contraddistingueva all’epoca la nostra mentalità: se gli svedesi, che erano quarant’anni avanti, magari non sono cambiati più di tanto… noi praticamente in quarant’anni, considerando certi aspetti, ci siamo sicuramente involuti!
In conclusione il film, tolte un paio di lungaggini eccessive durante le scene dei tossicodipendenti e delle lesbiche (davvero troppo tirate per le lunghe) risulta molto godibile e offre anche diversi momenti di comicità (involontaria) dovuta a quelle parti del commento più ruspanti che risultano oltremodo datate.

P.S. Sembra che in Svezia il film non sia mai stato trasmesso nella versione integrale. Molte delle riprese effettuate dalla troupe e dal regista furono fatte all’insaputa degli “attori” e questo scatenò vivaci proteste. Per questo motivo, con un lungimirante provvedimento a tutela della privacy dei singoli cittadini, furono tagliate molte delle poche scene non costruite a tavolino dagli sceneggiatori.
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Lo feci vedere ad un’amica svedese, non ti dico i suoi commenti…:slight_smile:

Avrei giurato che Maria Salerno fosse annunciato nei titoli. Ma è facilissimo che mi confonda perchè l’immediata riconoscibiltà della sua voce può avermi spinto a “leggere” il suo nome.
Io però ho sempre visto il film da vhs originale.

Ricordo che ai fatti mi trovai davanti un filmettino che deluse le mie spropositate aspettative (in quel periodo ero ammalato di "svedesità anni 60/70) e difatti poche cose rammento bene.
La voce narrante appunto (soprattutto durante la descrizione dei riti dei tossicodipendenti, alquanto “folclorizzati”), le case “ricovero anziani” e, sopra tutto più del Fernet Branca, la stupenda colonna sonora in grado di ridicolizzare musicazioni importanti di cinema “A”. A parte l’hit “Manà Manà” che verrà ripreso a più non posso dai new-lounger alla fine dei '90, stupiscono ancor più i brani minori con Edda Dell’Orso e Gato Barbieri che letteralmente ti appiccicano alla parete (i due “soli” del sudamericano sono da brivido spinale).

Dal punto di vista più “sociologico”, sebbene come ogni mondo che si rispetti il film trasudi fasullità da ogni sequenza, c’è da osservare come i “divertimenti” della gioventù svedese non siano molto cambiati da allora (sulla rete girano un sacco di “corti” che ci raccontano le gesta notturne dei giovanotti di Goteborg, Uppsala e Stoccolma) anche se, almeno per quella che fu la mia esperienza di vita nella capitale, il film che tuttora spiega meglio (anche se è ritenuto dai più una mezza burletta) le fonadamenta di certo “ragionare ed agire svedese” resta l’italicissimo (Polidoro-Sordi) Il Diavolo.

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Concordo, accennai a questo bel film in altro topic (che non ricordo più, sigh). Svezia, inferno e paradiso è “estremo”, caricaturale (come quasi tutti i “mondo”); il film di Polidoro è più aderente alla realtà

                 Originally Posted by [b]Marcello[/b]                     [[IMG]http://www.gentedirispetto.com/forum/images/buttons/viewpost.gif[/IMG]](http://www.gentedirispetto.com/forum/showthread.php?p=114513#post114513)                 
             [i]il film che tuttora spiega meglio (anche se è ritenuto dai più una mezza burletta) le fonadamenta di certo "ragionare ed agire svedese" resta l'italicissimo (Polidoro-Sordi) Il Diavolo.[/i]

piccolo OT
Si… ho dimenticato di citarlo a fine recensione… cmq concordo con voi: “Il Diavolo” di Polidoro è un film gradevolissimo… sempre in bilico tra commedia e malinconia… con un Sordi più misurato del solito e per questo molto efficace. Purtroppo spesso non è menzionato tra i “capolavori” di Sordi… dove magari viene inserito il sopravvalutato “Fumo di Londra” (IMHO davvero irritante in certi punti) e non il film di Polidoro che, pur con qualche cedimento, offre un ritratto abbastanza credibile sulla società svedese degli anni '60

Dimenticavo di dire che nel 1963 “Il diavolo” vinse anche l’Orso d’Oro al Festival di Berlino
Cmq per non continuare ad andare OT ho aperto un apposito thread su cui continuare la discussione :cool:

http://www.gentedirispetto.com/forum/showthread.php?p=114578#post114578

Primo mondo movie che vedo,datatissimo(sopratutto all’inizio) visti i suoi 40 anni,se per l’italia del 68 poteva essere sconvolgente visto oggi non è niente di che,mancano scene forti(a parte quella di un parto)comunque ancora oggi abbastanza interessante anche se in qualche caso noioso(vedi episodio dei bevitori)o con lungaggini,su una nave si sente"ll ragazzo della via gluck"in versione svedese

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A mio giudizio non molto riuscito.
‘‘Mah-na mah-na’’ pero’ e’ leggenda.
Umiliani 10 e lode, ma quello sempre.

Eh si, e’ datato alquanto.

E’ ovvio che è datatissimo… ma il valore attuale sta proprio lì ed è proprio per questo che affascina ancora di più, nonostante le numerose ingenuità… è un reperto dei bei tempi che furono

e quanto è bella la locandina di symeoni?

Abbiamo visto questo film ieri sera con amici… e più che un documentario sulla Svezia mi sembrava una interessante escursione nella mentalità dell’Italia pre-contestazione… :slight_smile:

Comunque io e i miei amici siamo curiosi come picchi…

Ti prego…

Cosa disse la tua amica svedese!!! (noi al posto degli svedesi avremmo cercato il regista con un grosso randello nodoso…)

Salutoni e grazie!

Dvd con audio in italiano:

http://www.kultvideo.com/scheda.asp?item=18819&type=DVD

Dal 23 aprile

Edizione restaurata

Questo dvd della Klubb Super8, etichetta svedese, io ce l’ho in copia… premesso questo: qualcuno di voi ha l’originale? No perché la mia copia, oltre ad essere in 4:3 come la vhs di 25 anni fa, ha pure un fuori-sync di almeno 4-5 secondi che lo rende invedibile, purtroppo…

Io ho l’originale ma non mi sembra che fosse in 4:3… oppure se è così vuol dire che è il formato originario… mi ricordo che quando lo vidi alla Sala Trevi in pellicola il formato era abbastanza quadrato… immagino un 1.37

Io ce l’ho in originale.
Il formato è 1.37

Ok perfetto; e sull’audio che mi dite?

L’audio mi sembra ok non mi è parso fuori sync

Che succede quando da un Paese bigotto, retrogrado e ipocrita si vuole smitizzare un Paese civile, intelligente e moderno? Succede che ci si ritrova con un reperto archeologico di ‘‘come eravamo (e come purtroppo siamo tuttora)’’, quando ci si scandalizzava (o si fingeva di farlo) per la libertà sessuale nordica, vera o presunta, della quale però si cercava in tutti i modi di approfittare durante le vacanze. La prima volta che lo vidi non mi piacque affatto, adesso l’ho rivisto sotto una diversa luce: più che la Svezia è il nostro paese ad uscirne male, chiaramente secondo gli autori da noi nessuno si suicidava, nessuno si drogava, nessun bambino manifestava comportamenti socialmente pericolosi, l’alcolismo e l’omosessualità erano inesistenti, l’educazione sessuale era avanzatissima:-p:-p:-p, un pò in stile ventennio fascista. A causa dell’irritante commento avrei preso a schiaffi Salerno, cosa per me inconcepibile data la stima che ho sempre avuto nei confronti di questo immenso attore, ma quante fregnacce gli hanno fatto dire, con il commento bigottissimo che talvolta stona con le immagini (ad esempio la scena delle lesbiche innaturali, divenute tali dopo uno stupro (???) sui cui volti opachi si legge un lungo passato, uno stanco presente, un’incerto futuro di solitudine :-p:-p:-p. Però la colonna sonora di Umiliani è una pietra miliare, veramente straordinaria! Sarebbe stato bello un sequel/risposta tutto svedese dal titolo ‘‘Italia, inferno e paradiso’’…

Tutto sommato il film è esilarante e almeno, seppur ultradatato, non annoia.

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E non avete letto il testo omonimo da cui è tratto, scritto dal giornalista Enrico Altavilla: il confronto è terribile, la complessità del notevole saggio di Altavilla è stravolta e banalizzata senza ritegno. Però, come già avete sottolineato, è un film che conserva un grande fascino…

Qualcuno ha preso l’edizione Cinekult? cosa c’è negli extra?

Ci dovrebbe essere una featurette con Monica Scattini e Gerardo Amato quindi presumo che si parlerà in generale del regista.