Taken - Io vi troverò ( Pierre Morel, 2008)

E pensa un po allora il secondo capitolo Giorgio, che, secondo me è orribile paragonato a questo… anzi risibile, comunque sai… sono quei film che, secondo me, dopo che li hai visti una volta… al massimo due, lascian il tempo che trovano, quindi dopo il mio “entusiasmo iniziale”, l’ho ridimensionato… e di parecchio!!! :oops:

Per quel che mi riguarda invece, fa parte di quei film che non mi stancano mai anche dopo ripetute revisioni in quanto proprio perchè non ti danno da pensare, nessuno sforzo ti piazzi li davanti e ti guardi sto ceffo che sbadila a due mani.
Chiaramente una revisione ogni tanto diciamo una ogni due anni.

Che poi questo film ha una grave carenza: non c’è sangue.
Neeson pesta tutti, tortura, spara come se fosse lo sbarco in Normandia ma non c’è una goccia di sangue in tutto il film.

Forse per aggirare un eventuale divieto ai minori, anche perchè il film è bello violento.Così a memoria nemmeno in Commando ricordo copiosi versamenti di sangue.

Beh oddio… In Commando c’era anche un tipo a cui veniva scalottato il cranio con una lama circolare lanciata tipo frisbee! :smiley:
Qui non ci sono neanche gli squib (i colpi in arrivo) col sangue che schizza!

E’ vero ma per poterla vedere avevi bisogno di stoppare il videoregistratore anche perchè era una frazione di secondo.

Questa connotazione USA vs. resto del mondo non l’ho percepita, altrimenti mi avrebbe dato veramente fastidio. Fin dall’inizio viene messo in chiaro che la chiave è l’affetto per la figlia, è solo un padre incazzato disposto a tutto e ad andare contro chiunque lo ostacoli, vedi la scena in cui spara alla moglie dell’“amico” francese, lei che non c’entrava una mazza poverina e gli aveva anche preparato la cena:)
Una dose di credulità bisogna sempre concederla…prendi “Frantic”, una vicenda pazzesca e una Parigi altrettanto infida.

Io invece ho percepito proprio l’atteggiamento da “noi americani siamo i più forti” e infatti la cosa mi ha dato ancor più fastidio se si pensa che dietro al film c’è una produzione anche francese.

Alla fine il personaggio di Neeson fa proprio quello, fa l’americano che sistema i casini degli europei perché loro non sono in grado di farlo da soli.
Già dall’inizio quando la figlia gli dice che vuole andare a Parigi lui reagisce come se gli avesse detto che voleva andare a fare le vacanze a Medellìn… Mancava solo che gli dicesse: “Parigi??? Ma è pieno di negri!!!”
Poi se ci pensi bene gli unici che nel film non risultano come dei criminali sono proprio Neeson e i suoi amici (che in due secondi gli dicono subito chi deve cercare a Parigi). Anche quelli dei servizi segreti francesi alla fine si rivelano corrotti e collusi con la crimininalità organizzata.
Poi ovviamente alla fine del film la figlia viene comprata da uno sceicco perché in effetti nel film mancavano riferimenti razzisti ai musulmani, si erano accaniti troppo contro gli albanesi.
E in tutto questo marcio c’è solo l’americano a tenere alti i valori di libertà e giustizia.

Poi vabbeh, il film è un action e va preso per quello che è senza stare a farsi troppe pippe sopra e infatti dal punto di vista dell’azione è ok (anche se non c’è sangue), ma dal punto di vista della sceneggiatura e dei personaggi mi sembra abbastanza ridicolo per essere un film contemporaneo.
Tanto per dire: Commando (ma anche Invasion USA e film simili) è in qualche modo simile come situazione (anche se più fumettoso e ironico) ma va soprattutto contestualizzato e visto nel contesto storico politico dell’epoca ha il suo - discutibile - perché. Però se nel 2008 devo vedere l’americano che va in una grande città europea per esportare democrazia a stelle e strisce eliminando albanesi e musulmani dipinti come feccia pura mi viene un po’ da deprimermi, ancor più se penso che il film è scritto, prodotto e diretto da francesi.

Comunque ripeto, come action funziona anche se è tutta roba già vista.

Rivisto stasera, a me piace.

Non trovo discriminazione razziale all’interno di questa pellicola in quanto tutti, tutti, TUTTI i personaggi sono stereotipati, dal primo all’ultimo: dalla famigliola aristocratica all’ex agente della sicurezza, dalla ragazzina viziatella allo sbirro corrotto, dalla gang albanese allo sceicco del finale. Un film che si basa su stereotipi privi di una propria psicologia per imbastire una baracconata frastornante, divertente e girata davvero da dio.

E in effetti Pierre Morel aveva già dato sfoggio delle sue abilità nel fulminante esordio Banlieue 13, nonché come operatore in Taxxi 2 e direttore della fotografia in Taxxi 4. Insomma, con questo genere di film ci sa fare!