Texas, Addio (F. Baldi, 1966)

Edizione Kinowelt contenuta all’interno del Django Collector’s Box.

Italia, 1966, durata: 88 min.
Regia: Ferdinando Baldi.
Cast: Franco Nero, Josè Suarez, Luigi Pistilli
Video: PAL, 2.35:1 anam.
Audio: italiano e tedesco DD 2.0
Extra: trailers,filmografie,docum. Franco Nero “back in the saddle”

Trama: Burt, sceriffo di Widow Rock, dopo aver ristabilito l’ordine nella zona, consegna la stella ad un amico e pensa esser giunto il momento per fare giustizia contro Cisco, l’uomo che molti anni prima aveva ucciso suo padre. Alla spedizione prende parte il fratello Jim. Passato il confine le tracce del nemico cercato appaiono evidenti nel terreno e per il clima di sopraffazione che regna nel territorio. (segue con spoiler: http://www.cinematografo.com/bdcm/bancadati_scheda.asp?sch=21223)

Film dal ritmo lento, impreziosito dalla presenza di un ottimo Franco Nero e da comprimari all’altezza. La storia e’ un classico del genere western italiano: c’e’ il solito cattivo che fa il bello e il brutto cattivo tempo nel suo paese, c’e’ il solito eroe buono e più veloce di una saetta con la pistola e c’e’ anche la “spalla” bonaria e un po’ impacciata.
Comunque da vedere. Voto: 6 1/2

“Sceriffo cede la stella a un amico per andare alla ricerca dell’uomo che gli ha ucciso il padre. Ai tempi eroici e ingenui del western in serie (horse-operas) degli anni '20 si diceva che non c’era bisogno di inventare storie nuove, bastava cambiare i cavalli. Per certi western italiani basta cambiare la giacca. F. Nero, sceriffo-eroe-giustiziere-vendicatore, ne indossa una di pelle molto bella. Nient’altro di nuovo.” (il Morandini)

P.S. Il film con Django non c’entra nulla (infatti il protagonista si chiama Burt Sullivan), ma il titolo tedesco e’ “Django - der Rächer” e si giustifica solo per la presenza di Franco Nero.

a me il film garba moltissimo: Ferdinando Baldi e’ bravissimo nel ricostruire le atmosfere assolate, violente, bruciate ma allo stesso tempo barocche e “latine” della zona di frontiera tra Texas e Messico. Scenograficamente e’ bellissimo e la storia sembra piu’ guardare alla tradizione western americana piuttosto che allo stile italiano, anche se ci sono delle esplosioni di violenza veramente forti

Giovedì 12 ottobre
Alle 02:45
Su raiuno

Bel master, anche se dopo i titoli di testa si stringe leggermente…

l’ho visto quialche tempo fa, ma non mi ha colpito più di tanto…forse dovrei
rivedermelo…una seconda possibilità la merita indubbiamente!

Visto l’altro giorno in aeroporto (aspettando il volo) nell’edizione Anchor Bay (che contiene anche una breve intervista a Nero). Concordo in pieno col tuo giudizio, un film che ricalca gli stilemi classici del western all’americana, più Ford che Leone, con scenografie deliziose. A mio avviso da vedere.

appena acquistata l, edizione tedesca kinowelt , buon master tranne i primi minuti dove fino alla fine dei titoli é graffiato. Alla fine dell’intervista di Nero ho notato copyright anchor bay quindi anche i tedeschi…

Sicuramente come molti western all’italiana dei primi anni (1964-1965-1966) è molto più influenzato dal modello di western classico (come per esempio i primi western di Ferroni con Gemma) che non da quello leoniano,ma la violenza di alcune scene e l’uso evocativo della colonna sonora ne fanno già un più che discreto esemplare del genere,grazie anche alla presenza di Franco Nero.Teniamo presente che il western europeo e quello italiano nascono da una necessità ben precisa,il crollo della produzione western americana(dovuta anche al proliferare di serie western americane in tv) all’inizio degli anni sessanta a fronte di una domanda europea sempre crescente per gli western al cinema.

Sbaglio o è il primo di Ferdinando Baldi?

No,non sbagli,è il primo western baldiano.

Da aprile questo dvd della Blue Under. con audio italiano e intervista a Franco Nero.

http://www.kultvideo.com/scheda.asp?item=16750&type=DVD&key=2

Io ho il dvd francese, che tra l’altro ho pagato due lire (7,90 euro) devo ancora vederlo però, mi sembra che non ha la lingua italiana…Pazienza, mi servirà per ripassare un pò la lingua d’oltralpe.

Recensione e comparazione del DVD Blue Underground:

http://www.dvdbeaver.com/film/DVDCompare/texas.htm

texas addio è stato il primo film di mio papà che ho visto in tv,all’età di 14 anni
ed al finale del film io e mia sorella abbiamo pianto per la morte del personaggio che interpretava nostro padre.(il fratello di franco nero)

Ho capito bene? Sei veramente il figlio die Alberto dell’Acqua?
Devi ancora lasciare una notizia al forum del Spaghetti Western Database:

Si parla sprattutto Inglese sul forum, ma c’è una barra Italiana, e io posso sempre fare la traduzione.

Segnalo per chi volesse risparmiare qualche € la versione coreana del DVD, edita da Neo Sense:

A partire dalla copertina per finire con gli extra (Intervista a Nero, trailer originali etc) i contenuti sono identici alla controparte AnchorBay(quindi anche la traccia audio italiana), con le non trascurabili differenze che:

  1. Su ebay si trova a prezzi veramente popolari (io l’ho acquistato 2 mesetti fa a 9 US$, spedizione inclusa);
    2)Si tratta di un DVD regione 0, per cui perfettamente visibile su tutti i lettori da salotto, senza bisogno di toccare il firmware e quant’altro.

Il film l’ho trovato veramente godibile, come già sottolineato in precedenza ha un ritmo piuttosto compassato ma non annoia mai, e inoltre è nobilitato da un Nero in gran forma.

P.S.Solo io ho avuto un piccolo deja-vu quando Cisco ha detto “SONO TUO PADRE!” ? :smiley:

Martedi 18 Novembre 3:10 su Raiuno

io no l´ho visto pero , recupero martedi.

film un po’ lento e con franco nero forse eccessivamente django style, ma nel complesso niente male, soprattutto nella prima parte quando sono alla ricerca di cisco delgado
e poi, come già sottolineato, il master rai è eccezionale, salvo perdere il 2.35 dopo i titoli di testa che purtroppo comporta varie facce tagliate

hai centrato in pieno! Non a caso nel cofanetto “bara” della kinowelt viene spacciato come un seguito di Django, anche se ad onor del vero iN Germania mille film hanno beneficiato del suffisso Django.

A me comunque non piace più di tanto, lo trovo lento e forse troppo classico.

Dopo “Minnesota Clay” e “Gli uomini dal passo pesante”, li sto rivalutando alla grande questi primi “spaghetti” un po’ classici, melodrammatici e americaneggianti. Questo in realtà è già del '66, ma si vede che nessuno di chi ci ha messo le mani aveva ancora ben metabolizzato le novità del genere. Nato come una specie di seguito di Django, infatti non poteva uscirne un film più diverso. Tanto era barocco ed eccessivo il film di Corbucci, tanto è classicheggiante e composto, almeno nella forma, il film di Baldi, che non pare prendere minimamente in considerazione la lezione di Leone e Corbucci, girando invece un western dalle eleganti inquadrature hollywoodiane, dal ritmo lento e praticamente privo di primi piani. Molto americano e poco “spaghetti” anche il tema dell’attraversamento del confine messicano, visto come il passaggio in un altro mondo, dove le leggi “normali” sono sovvertite.

In netto contrasto con lo stile in cui è girato, tira un’aria stranissima per tutto il film, un che d’irreale e stralunato. E’ uno di quei film in cui i difetti diventano pregi paradossali: l’assoluta sgangheratezza della sceneggiatura ad esempio, rende assolutamente imprevedibili i personaggi e la storia, mentre una certa esagerata impassibilità degli attori raffredda e da un tono di crudeltà surreale anche alle scene più violente. Nessuno dei protagonisti (ma neanche dei comprimari) sembra avere tutte le rotelle al posto giusto e molte scene e trovate hanno davvero un che di sadico. I morti ovviamente non si contano. L’incertezza del film si vede anche nelle scene di violenza: si passa dalle classiche sparatorie all’americana in cui i personaggi svuotano interi caricatori prima di far centro, a scene in cui Franco Nero fa fuori tre uomini in mezzo secondo.

Non un film del tutto riuscito, ma con uno suo bel fascino.