The Artist - Michel Hazanavicius, 2011

http://www.imdb.com/title/tt1655442/

Non c’era un thread,indi lo faccio io…Premiato (per l’attore,Jean Dujardin) a Cannes (ma la Palma non sarebbe stata male,alla faccia di quello stracciacoglioni di Malick…),'sto film avrebbe parecchie cose,in teoria,per farsi detestare:francese,in bianco e nero,MUTO,in formato standard (1,37:1!).Insomma,'na cosa trasudante presunzione e spocchia,nevvero?Invece no,cacchio:un’opera meravigliosa,non un banale “esercizio di stile” (come chiosa l’insopportabile Nazzaro su “Film tv”,che a suo tempo scrisse un vergognoso articolo su “Nocturno” dove stroncava i Coen e la loro opera omnia:gliela perdonerò quando l’inferno gelerà…),strepitoso omaggio al cinema che fu (il secondo tempo è puro Chaplin!),con facce esemplari (oltre a Dujardin,la Bejo-consorte del regista Hazanavicius-che pare davvero uscita dal cinema dei primi anni '30,ma pure John Goodman e James Cromwell,nonchè un rapido Malcolm Mc Dowell…),di suprema eleganza (fotografia,scenografie,costumi…),di leggerezza e gusto unici.Se non volete rovinarvi vista e stomaco con De Sica e Pieraccioni,e avete già visto “Midnight in Paris”,non mancatelo…
P.S.Vincerà qualche Oscar?Speriamo di sì…

Io non capisco in linea di principio l’odio a pelle verso il cinema francese, la nouvelle vague, o i Cahiers du cinema.
Però qualche dubbio lo avevo anche io.Ricordi quel mero esercizio di stile de INTRIGO A BERLINO di Soderbergh?Li era troppo evidente che si trattava di una messa in scena.Questo film invece convince.Bellissima la scena ove il protagonista sogna una stanza ove tutto risuona…suspence…Omertà.
Ahahahahah vi siete messi paura, ma io parlo in codice, andate a vedere il film che è bellissimo.
Poi caro amico Zardoz questi esemplari che stroncano il cinema di Coen su Nocturno sarebbero veramente da mettere alla gogna, io non ho letto l’articolo che citi, ma non ho nessuna voglia di soffrire di gastrite, ci si arrabbia già per tante cose, andarsele pure a cercare beh, lo trovo un poco masochista.Meglio sognare Peppy Miller.

No,su,la mia era semplice provocazione:in generale,non ho nulla contro il cinema francese,anzi.Gente come Jeunet e Besson mi piacciono,Melville era un Dio del giallo-criminale (anzi,“polar”),per tacere di tanti attori e attrici che han dato lustro alla Settima Arte (Gabin,gli “spuri” Ventura e Montand,Delon,Belmondo,l’immenso Depardieu).Quello che non sopporto è certa puzza sotto il naso,il credersi padreterni di gente come Godard (regista sopravvalutatissimo da troppi critici,con ben pochi titoli che salvo) e, per estensione,gli pseudointellettualoidi tipo Henri-Levy (ne ho già parlato in altro thread,e siamo decisamente OT…).“The artist” rischiava appunto di essere GONFIO di tali difetti,o limitarsi al mero esercizio di stile (sul film di Soderbergh,che peraltro mi piace,son d’accordo:un’opera per pochi intimi,TROPPO pochi…),invece è risultato un miracolo cinematografico,che guarda caso proprio ieri son tornato a vedere,con ulteriore somma gioia.E non mi sono ancora saziato…

Visto ieri pomeriggio. Non c’era modo migliore per iniziare il 2012. Un film bellissimo, dolcemente romantico, commovente.
Una favola senza tempo raccontata in un linguaggio cinematografico antico. Altro che 3D!
Gli interpreti sono fantastici: la Bejo bellissima e frizzante, Dujardin sontuoso nell’interpretare Valentin.
Andatelo a vedere e per un’ora e mezzo dimenticherete tutto lo schifo che c’è oltre i tendoni rossi della sala. Solo il grande Cinema riesce ancora in questo piccolo miracolo.

Bellissime parole,grazie,Don!Ieri l’ho visto per la terza volta…

Per i NUMEROSI forumisti che l’han visto,i 5 Oscar 5 vinti dal film saran motivo di gran soddisfazione.Io,se riesco,andrò a vederlo per la QUARTA volta…

Mi accodo ai pareri positivi già espressi. Bello il film e molto bravi i protagonisti (lei è deliziosa). Personalmente fossi stato il regista, quando finisce il muto e arriva il sonoro, avrei fatto parlare i personaggi. Ma a parte questo dettaglio, complimenti per un film coraggioso in quest’inverno freddo e buio.

La Bejo è pure la moglie del regista,che l’ha già diretta nel primo “0SS 117”,sempre a fianco dell’impareggiabile Dujardin.

Visto in aereo una decina di giorni fa, bellissimo, mi ha commosso. Bravi tutti, ma in realtà il film non è poi così francese, il potente innesto produttivo dei Weinstein Bros si vede si sente. Rimane comunque un film magico sul cinema d’antan, con attori bravissimi (ma Dujardin non è una novità), tanta poesia e tocchi di gran classe. Liberamente ispirato alla storia di John Gilbert, marito di Greta Garbo, e di Douglas Fairbanks. E film muto col più grande budget della storia, ha superato persino il Ben Hur del 1925.

E’ a noleggio nelle videoteche,dvd e br.Non siate coglioni,e fate un favore al vostro cuore cinefilo:guardatelo.Grazie…

Finalmente ho visto questo film che quando uscì al cinema non riuscii a vedere (anche perchè era proprio difficile trovare un cinema in cui veniva trasmesso… a Rimini forse ce n’era uno). Da appassionato di Hitchcock sia muto che sonoro ero davvero curioso. che dire… avete già scritto tutto voi! bellissimo! cito a proposito proprio Hitchcock che diceva che nelle scuole di cinema dovrebbero insegnare a fare film muti perchè la padronanza che si raggiunge nel far “parlare” un film solo con le immagini poi sarà utilissima in seguito quando si faranno film sonori. Come piccolo contributo vorrei far notare che alcune scene (quella in cui lui e lei parlano sulla scalinata, scala interna di un palazzo che viene ripresa anche in campo largo) sono state girate al Bradbury building di Los Angeles downtown, il cui bellissimo interno è stato utilizzato anche in Blade Runner (dove c’è l’appartamento in cui Harrison Ford viene attaccato da Daryl Hannah).

io al contrario di alcuni di voi critico la parte sonora in cui lui ha l’incubo di sentire tutti i rumori tranne la sua voce, per il semplice motivo che se deve essere un film muto allora lo deve essere sino in fondo… quel tipo di sensazioni che aveva il protagonista in quel sogno, a mio parere dovevano essere ricreate in un altro modo, però sicuramente mi sbaglio, il film ha vinto l’oscar, io no…

Recuperato finalmente grazie all’ottimo dvd Bim, dall’impeccabile qualità video e dagli ottimi extra: in pratica viene fornito un numero di extra che dovrebbe diventare lo standard per qualsiasi uscita home video. C’è un bel documentario “Making of” di circa 30 minuti con le interviste agli attori e le immagini “dietro le quinte”, interessanti perché ci fanno apprezzare i colori originari che non vediamo durante il film; un’intervista di 20 minuti al solo regista che approfondisce il discorso sulla fotografia e la colonna sonora, che ha la sola pecca di una qualità video simil vhs; in aggiunta il trailer italiano, un breve filmato con gli errori sul set e un backstage “featurette” promozionale. Simpatica l’idea della Bim di utilizzare l’interno della fascetta per pubblicare alcune dichiarazioni del regista e dei due protagonisti, sorta di piccolo bonus ai già corposi extra. Peccato solo per i sub italici non eliminabili. Ultima notazione: il formato video indicato è “pillarbox 16:9” ma in realtà si tratta di un normale 1.37 come quello dei film dell’epoca del muto, che riempe lo schermo sopra e sotto lasciando le bande nere ai lati. In “Pillarbox” credo lo si possa vedere solo sui vecchi televisori 4:3.

Passando al film, non c’è molto da aggiungere: operazione rischiosissima ma riuscitissima… per una volta l’azzardo di regista e produttore sono stati premiati. Il film riesce ad essere un nostalgico omaggio ai film dei tempi del muto e all’era d’oro di un certo cinema americano senza essere solamente citazionista o un mero esercizio di stile. Bravissimi e in parte tutti gli attori… la protagonista oltre che brava anche bellissima. Unico dubbio la presenza di Malcom McDowell: sinceramente non ho capito il perché della sua comparsata. :confused: E pensare che McDowell aveva già avuto a che fare con storie di film muti già ne film di Blake Edwards “Intrigo ad Hollywood”.

Forse l’unico neo del film, a voler essere cavillosi, non è quello della protagonista bensì potrebbe essere una trama un po’ troppo semplicistica e in parte derivata da “Cantando sotto la pioggia” (film che sicuramente deve aver dato al regista più di qualche spunto), ma Hazanavicius negli extra spiega che questa è stata una scelta praticamente voluta dall’inizio.

Mi auguro che il successo di film, regista e protagonista anche da noi spinga qualche label a pubblicare prima o poi quanto meno i due “Oss” girati da Hazanavicius e Dujardin, campioni di incassi in patria ma nonostante ciò totalmente ignorati dai distributori italici, sia in sala che home video.

Immagino che ogni coro debba avere la sua stecca, ed eccola qua.
Ho evitato di commentarlo mesi fa perché non mi andava di fare il bastian contrario su un film che ha riscosso tanti entusiasmi, ma visto che ora è passato un po’ di tempo io lo dico: a me The Artist non è piaciuto per niente, lo considero una truffa e anche l’ennesimo sintomo di un cinema in totale crisi di idee.

The Artist è un pessimo esercizio di stile. La trama deriva da Cantando Sotto La Pioggia come diceva mr. steed, ma anche da Luci Della Ribalta, e per fugare ogni dubbio gli autori infilano un passaggio musicale chiaramente ricalcato sul tema scritto da Chaplin nella scena in cui

Valentin si risveglia a casa di Peppy dopo il ricovero in ospedale

Per come la vedo io, mettersi a diretto confronto con questi giganti equivale a stendersi sui binari e farsi passare sopra un paio di Eurostar.

L’intreccio è banalissimo. Va bene cercare la semplicità e leggerezza del cinema d’epoca ma ci si aspetterebbe almeno un’invenzione, un guizzo d’imprevedibilità che attenui quella sensazione di “unisci i puntini da 1 a 40” di una trama che macina uno stereotipo dietro l’altro, compreso - per l’ennesima volta - il crack finanziario del 1929 che rovescia le fortune dei personaggi. Invece nulla, vale sempre la scusa del “cinema d’altri tempi”.

Jean Dujardin ha il fisico del ruolo e la sua riproposizione del divo del muto è altrettanto stereotipata, sorrisoni a 32 denti, mossette e gigioneria dall’inizio alla fine. Poi l’ho trovato poco credibile nel ruolo del vecchio divo in disarmo scalzato dalle nuove leve, visto che è praticamente coetaneo della protagonista e che nel passaggio di tempo, pur con tutte le disgrazie che avrebbe passato, il personaggio non invecchia d’una ruga, un capello bianco o un chilo di troppo. Io non farei il paragone con Calvero e la ballerina Terry se gli autori non se la fossero cercata.
James Cromwell è completamente sprecato, come del resto Malcolm McDowell che chissà perché è relegato a una comparsata

Un’altra cosa fastidiosa è il fatto che spesso The Artist non è un film muto, ma piuttosto un film con dialoghi a cui è stato tolto l’audio, e non è proprio la stessa cosa. Voglio dire che spesso manca la sintesi mimica del muto e si vedono gli attori dialogare in modo fitto, con campi e controcampi, senza che le didascalie spieghino cosa diavolo si stiano dicendo. La sensazione è quella di essere stati esclusi dal film per qualche istante e di aver visto una manciata d’inquadrature inutili.

Incomprensibile poi l’utilizzo dello score di Vertigo nel prefinale. A parte il fatto che Vertigo non è un film muto, mi colpisce la banalità di incollare una traccia sana - cinque minuti buoni di film - su scene che non c’entrano nulla e che potevano tranquillamente avere una colonna sonora originale come il resto del film. Va bene il citazionismo (che in realtà credo abbia rotto un po’ tutti), ma qui parliamo di uno scippo insensato ai danni di uno dei film più famosi dela storia. E’ come se girassi la scena di un incidente stradale utilizzando lo score della doccia di Psycho, che c’è di geniale in questo?

Insomma per me è pollice verso. Io avrei bollato The Artist come un film destinato a chi magari non ha mai visto un film muto, se non addirittura in b/n, che di certo non conosce Singin’ In The Rain, Chaplin o Hitchcock, ma è evidente che mi sbaglio visto il successo che il film ha riscosso anche qui sul forum.

Ora, c’è qualcun altro che fa outing o mi tocca prendere tutte le sassate da solo?! :smiley:

Visto su Sky…che dire, un film che poteva rischiare di essere un’operazione presuntuosa, ma che invece si è rivelata di grande pregio sotto ogni aspetto, con una fotografia che davvero catapulta lo spettatore nelle atmosfere degli anni Venti e Trenta.
Dujardin, col baffetto da sparviero, è irresistibile, le attrici sanno impersonare l’eleganza delle donne di allora (rimpiangetele!), la trama è deliziosa e la storia è costruita come un metafilm. Bravissimi tutti, compreso il cagnolino! Oscar meritati