The Black Hole - Il Buco Nero (Gary Nelson, 1979)

Questo film l’ho visto in sala da bambino, in un cinemino parrocchiale dove arrivò con gran ritardo. L’ho rivisto recentemente in dvd, decenni dopo…e mi ha fatto un effetto strano. Non lo avevo mai rivisto, neanche a pezzetti (anche perché non ho memoria di frequenti passaggi televisivi). Non ricordavo quasi nulla, se non brevissimi flashback, poco più che singole immagini subliminali. Avevo però delle sensazioni ancora vive, una grande meraviglia, anche un po’ di inquietudine, roba maestosa, grandi effetti speciali. Rivisto oggi, tutto si è ovviamente ridimensionato, contestualizzato, normalizzato, e tuttavia ripercorrere “strabicamente” la visione del film, con un occhio del bimbo che ero, e l’altro dell’adulto di oggi, è stato ugualmente emozionante.

Il film è una pellicola curiosa per essere un prodotto Disney; assieme a Tron, fu tra i primi tentativi di rispondere a Guerre Stellari (nel nuovo Tron Legacy per altro, nella cameretta di Flynn, fa bella mostra di sé il poster di The Black Hole), mirando a storie dai contenuti più adulti rispetto al target standard della Disney. La fonte è letteraria, 20.000 Leghe Sotto i Mari (anche se pare Shakespeare), e dal film furono tratti fumetti e romanzi. Tra i protagonisti ci sono Anthony Perkins e Ernest Borgnine, non proprio attori da cartone animato. Sul finale ci sono evidenti richiami anche a 2001 Odissea Nello Spazio, eco della medesima volontà “filosofica” di descrivere l’approdo ad un’altra dimensione, piuttosto mistica e spirituale.

Come tutti i film sci-fi, o quasi, ci sono incongruenze scientifiche notevoli, ma basta appellarsi alla licenza poetica e tutto passa. Meteore incandescenti sempre e comunque (in realtà si scaldano solo quando entrano nell’atmosfera di un pianeta), astronauti allegramente in giro per lo spazio senza tuta né ossigeno, campo di attrazione gravitazionale di un buco nero che tutto risucchia tranne gli eroi della storia, i quali si aggrappano con una semplice manina e oplà, il gioco e fatto. Roba così insomma. C’è da dire che gli effetti speciali, pur dignitosi, non reggono l’anno 2011, ma nel 1979 si difendevano egregiamente, e per un bimbetto, abituato a Pippo Pluto e Paperino, erano l’apoteosi della tecnologia.

The Black Hole poteva anche spaventare un bambino (e infatti…:oops:), sono molti i momenti forti, come la natura di alcuni robot (Maximillian), le atmosfere cupe e claustrofobiche, il senso di minaccia, gli umanoidi del professore pazzo (praticamente degli zombi di cui ad un certo punto scopriamo la reale natura), nonché il finale decisamente fuori dalla portata di un fanciullo. Ci sono anche molti momenti assai più in carreggiata per un film Disney, soprattutto i siparietti tra i robot.
Non dico sia un capolavoro assoluto, ma vale la pena vederlo, ha i suoi limiti (oggi, 30 anni dopo), ma è un interessante pezzo di storia del cinema, della Disney e della fantascienza, nonché un piacevole diversivo ai soliti titoli noti.

Extra del dvd italiano: 0

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in Italia uscì nell’80 e lo vidi al cinema: in particolare trovai molto violenta la fine di Perkins. Bella la colonna sonora. Nel dvd italiano manca completamente l’overture: chissà se quando uscirà il remake sarà anche l’occasione per un recupero in blu ray di un buon master e appunto dell’introduzione mancante.

Rivisto su Disney+ dopo che non lo vedevo da trent’anni.
Effettivamente ne avevo un ricordo molto più spaventoso ed angosciante, ma sicuramente agli occhi di un bambino di fine anni’70 tante situazioni erano realmente orrorifiche.
Molto bello, comunque, finale metafisico incluso.
La cosa più bella, però, è la sontuosa colonna sonora di John Barry, veramente magnifica. Il tema è splendido.
La copia Disney+ contiene anche l’ouverture.

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Anch’io adoro la colonna sonora e nel complesso mi garba come film. Era un Disney dark, in quel periodo producevano cinema fantastico per ragazzi ma con risvolti piuttosto cattivelli per agganciare anche gli adulti (vedi Il Drago del lago di fuoco e Tron). Ci sta che da bimbi ne avessimo paura, come succedeva con gli episodi più grandguignoleschi di serie tv di fantascienza tipo Spazio 1999 e Doctor Who.


Che nostalgia, ritrovare un vecchio post di Johnny…

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Rivisto anche io grazie all’ottima e completa versione Disney+, visto anche io da bambino nel suo recondito passaggio televisivo in rai, recuperai la VHS disney anni dopo, quella bianca, che se non erro fu la prima del catalogo.

Il film ha toni decisamente cupi e horroreschi, non bastano gli occhioni di VINCENT E BOB ad alleggerire la visione, il droide smascherato col volto emaciato come aveva citato il buon @johnnyb la fine di Perkins è davvero terribile, per uno standard disneyano però da bambino non mi aveva scosso, la scena che mi aveva turbato fu l’allora inspiegabile finale, gli occhi dentro Maximilian, da bambino interpretai la cosa che anche dentro il droide c’era un umano intrappolato , lo ammetto, il finale e l’annesso significato del buco nero come le porte dell’inferno e del paradiso l’ho potuto comprendere solo oggi :joy:

Sulla pagina dedicata di wikipedia, c’è un interessante parentesi su V.I.N.CENT “Vital Information Necessary CENTralized” dategli un’occhiata:

PS: Nella versione originale la voce del Robot è di Roddy McDowall

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