Regìa: Tony Richardson
Interpreti: Jack Nicholson, Harvey Keitel, Valerie Perrin, Warren Oates
Aspect ratio: 2,35:1 anamorfico - COLORE
Produzione: Universal/RKO
Charlie e Maria: la storia di due tentativi di fuga dalla propria condizione.
Lui, un infelice che ha buttato la sua vita assecondando ogni capriccio e desiderio di una moglie tanto bella quanto infantile, egoista, incapace ed insensibile, sogna di fuggire da una situazione disperata, da un lavoro che odia, una casa che egli non sente come “focolare”.
Lei, una sfortunata ragazza guatemalteca che durante un giorno che sarebbe dovuto essere di festa, vede la sua vita, inaspettatamente, distrutta a causa di un terribile terremoto. Fugge con il fratello e il neonato - una specie di “Sacra Famiglia” della disperazione - verso nord; dal Messico il sogno di fuga prosegue sempre più a nord, gli Stati Uniti d’America.
Vi si può leggere la speranza/illusione (Maria e i clandestini messicani) e la disillusione/delusione dell’american dream (Charlie). Il sogno, impossibile, di cambiare vita, di cambiare contesto. Ma il protagonista assoluto rimane, appunto, la frontiera, quel confine tra due vite assurde e tristi, nient’altro che due facce di una stessa medaglia. Rimane solo l’accettazione della propria condizione e il tentativo di riuscire ad essere, almeno una volta, soddisfatti di sé stessi - come dice Charlie - in un mondo in cui tutti sono contemporaneamente e a più livelli, sfruttatori e sfruttati, sia da una parte della frontiera che dall’altra e tutti cercano di fuggire, di saltare “dall’altra parte” solo per scoprirvi la miseria umana più atroce.
Film a metà strada tra NAC anni '70 e action movie. Sceneggiatura non eccezionale, anche a causa del tentativo di bilanciare le parti d’azione con quelle drammatiche. Resa dei conti finale in puro stile-Castellari/Peckinpah.
Non eccelso il master del DVD Universal anche se anamorfico e pienamente vedibile.