Film incredibile, pazzesco, IMHO intriso d’ambizione alla New Hollywood, rimandi a Bertolucci, attori in stato di grazia, per un film di 3 ore e 30 che racconta l’epopea di un architetto ungherese, sfuggito dalla seconda guerra mondiale e approdato in America, dove la sua arte dovrà lottare con l’infido capitalismo, pronto ad usarlo con l’inganno. Girato in 70 mm, colonna sonora sontuosa, con una parte ambientata in Italia a Carrara e il finale quasi contemporaneo alla Biennale di Venezia.
Ottimo, confermi le mie sensazioni
questo lo vado a vedere senza se e senza ma (magari con un thermos di caffè)
In uscita in Italia il 23 gennaio, vedo
Devo ammettere che è un film che per molti versi, mi stimola e incuriosisce parecchio. Complice un Brody finalmente tornato grande, a quanto pare. Però, onestamente, una durata simile mi lascia perplesso. Tre ore , e abbondanti, del mio tempo ormai le concedo a pochissimi registi. Corbet non è certo in tale lista…
Come nella migliore tradizione, a metà film c’è l’Intermission.
Dopo questo film, IMHO, lo “sconosciuto” Brady Corbet va tenuto d’occhio. La regia è notevole, tra le tante cose mi è rimasto in mente l’inizio del film con l’arrivo a New York, con la statua della libertà ripresa sotto sopra.
Come mai non c’è un trailer visibile sul web?