The Butterfly Murders

In vista del campionato wuxia, in questi giorni sto cercando di colmare il più possibile le mie numerose lacune in materia: l’altro ieri è toccato a The Butterfly Murders, film d’esordio di Tsui Hark, girato nel 1979. Io mi aspettavo un wuxia abbastanza canonico, e invece mi sono trovato davanti a una specie di horror, cupo e dalle atmosfere gotiche, dove un manipolo di avventurieri, si trovano in un castello misteriosamente abbandonato. Ben presto scoprono che quasi tutti sono stati uccisi da uno stormo di farfalle killer, a parte il signore del castello, sua moglie e la serva sordomuta. Quando Shun, il signore del castello, rimane anch’esso vittima delle farfalle assassine, nuovi personaggi entrano in scena, e il mistero si infittisce. La componente wuxia è concentrata nella seconda parte del film, ricca di succulente scene d’azione girate in maniera sopraffina da Tsui, mentre in tutta la prima parte, lenta, cupa e girata in spazi angusti e bui, sembra di essere davanti ad un incrocio tra un film della Hammer e un gotico italiano (grazie anche alle musiche, davvero azzeccate). Certo, la sceneggiatura è un tantino confusa e ogni tanto si fa fatica a capire tutto l’intreccio, per il resto il film si guarda che è un piacere. Per me è stata davvero una bella sorpresa.

Amo i wuxia e pure io ne sto facendo incetta per votare su asianfeast, ma come poi dicevamo al tel l’ altra sera, la sceneggiatura è spesso confusionaria e si fa davvero fatica a capire alleanze, nuovi personaggi e situazioni. E sinceramente questo mi infastidisce non poco: la mente è in questi casi più volta a districare il mistero della trama che a godersi il film, che ne perde inevitabilmente.

Ho da poco il visto il film di Tsui Hark. La trama effettivamente è alquanto delirante con questa trovata delle farfalle “guidate”, sembra quasi richiamare in certo senso Phoenomena. La sceneggiatura non si districa facilmente tra misteri, alleanze, personaggi molteplici. Eppure Hark come al solito gira benissimo con un ottimo senso dell’inquadratura dando al film una atmosfera cupa e claustrofobica con un uso dei tempi, del ritmo e dell colonna sonora sempre efficace e che a volte ricorda i gialli italiani.

Ho da poco il visto il film di Tsui Hark. La trama effettivamente è alquanto delirante con questa trovata delle farfalle “guidate”, sembra quasi richiamare in certo senso Phoenomena. La sceneggiatura non si districa facilmente tra misteri, alleanze, personaggi molteplici. Eppure Hark come al solito gira benissimo con un ottimo senso dell’inquadratura dando al film una atmosfera cupa e claustrofobica con un uso dei tempi, del ritmo e dell colonna sonora sempre efficace e che a volte ricorda i gialli italiani.