The Cold Light of Day - La Fredda Luce del Giorno (Mabrouk El Mechri, 2012)

Titolo: La Fredda Luce del Giorno
Regia: M. El Mechri,
Anno: 2012
Paese: Usa/Spagna
Genere: thriller
Durata: 93’
Cast: Sigourney Weaver, Bruce Willis, Henry Cavill
Produzione: Summit Entertainment

Link IMDB: http://www.imdb.it/title/tt1366365
http://www.cinematografo.it/pls/cinematografo/consultazione.redirect?sch=55326

Ambientazione spagnola, regia maghrebina, ed un cast che riunisce due dinosauri come Bruce “cotoletta” Willis e Sigourney “Ripley” Weaver, per altro in versione super bitch, grandissima! Fossi un regista la vorrei in ogni film.

La cosa più bella del film è la costruzione dal niente; passo dopo passo, minuto dopo minuto (fotogramma dopo fotogramma), Cavill deve mettere assieme i pezzi, i contatti che gli servono (pure tante botte), e avvicinarsi al traguardo finale. Ci vuole pure molta fortuna in situazioni come queste, per carità (si veda il volo tra i palazzi con il cavo dell’antenna parabolica)
El Mechri (passaporto francese, origine tunisina) dà un signor ritmo al film, non c’è un momento di stanca, e alcune scene sono anche piuttosto crude (l’interrogatorio che Cavill subisce dall’agente del Mossad, o la parte nella discoteca Fabrik, nella quale Cavill riceve delle cure mediche improvvisate per la ferita da arma da fuoco)
Willis gigioneggia un po’, con quella sua faccia da carta da forno, ma del resto oramai lo chiamano per quello. Discreta fotografia, anche se non trabocca di personalità; le scene d’azione ci sono ma non mirano all’effetto ultraspettacolare, anzi, c’è tutto un inseguimento in auto che mi ha ricordato il Frankenheimer di Ronin (anch’esso ambientato in Europa, che agli americani fa tanto “esotico”), ovvero realismo, sostanza, concretezza, pragmatismo, senza bisogno di mega esplosioni, cappottamenti ai limiti della fisica e riprese impossibili in chiave Matrix.

Niente di che, però vedibile e divertente. E poi c’è la Weaver!

Visto in aereo a Febbraio, io l’ho trovato abbastanza inutile. La cosa più bella è sicuramente Sigourney Weaver, Willis inutile, il resto un’accozzaglia di luoghi comuni e stupidaggine sull’Europa o situazioni irrealistiche, sembra assurdo che il regista sia europeo. Dall’inizio quando lui si lamenta dei bagagli al controllo passaporti (che in ogni aeroporto è PRIMA della consegna bagagli) all’inseguimento

quando lei si fa 50 metri di scivolata sull’asfalto con la gamba nuda e ri sialza senza un graffio

Peccato perché l’idea di fondo non era affatto male, il cast c’era, ma lo svolgimento proprio no. Forse il genere non è nelle corde del regista, bravo nel precedente JCVD.