The Corpse Grinders (Ted V Mikels 1971)

//youtu.be/ZlLBztXPNM0

Una scalcinata fabbrica si procura cadaveri in ogni dove (da un losco figuro che li dissotterra, comprandoli all’obitorio ecc). Nel frattempo i gatti della città impazziscono e iniziano ad aggredire e uccidere i loro padroni.
non voglio dirvi altro perchè il filmetto si basa tutto sull’esile quanto originale e bizzarra idea di fondo.

Non credo di aver mai visto un film di Mikels e ammetto che la visione mi ha lasciato con un positivo senso di straniamento. Trattasi ovviamente di un film da drive in o da double bill, da proiettare all’epoca acoppiato ad altro film della stessa forza o come riempitivo prima/dopo un film principale oppure adatto alle famose proiezioni dei cinema di mezzanotte
Però c’è un qualcosa che gli ha permesso di sopravvivere per 50 anni e arrivare fino ai giorni nostri.
Mikels unisce l’utile al dilettevole. Se deve girare un film di bassissimo exploitation con pochi soldi, sicuramente in pochi giorni, almeno cerca di metterci dentro il cinema che ama andando quasi a dare uno stile personale ad un guazzabuglio di citazioni e omaggi con elementi che a prima vista stridono anche un po’ tra loro.

Intanto ci mette dei personaggi bizzarri che non sono assolutamente importanti per la storia. E allora perchè li inserisce? Forse per dare un qualche messaggio? Siamo nel 71, solo un anno prima di Pink Flamingos, Mikels inserisce una bizzarra coppia, il barbone che vive in un tugurio e la sua compagna fuori di testa che tratta un bambolotto come fosse un bambino vero. Sembrano usciti dal carrozzone degli strambi perosnaggi del film di Waters. Ad una liberissima interpretazione possono significare la fine e la disillusione del sogno hippy. Lui imbarbonito e invecchiato male, lei col cervello bruciato dall’LSD. Del resto proprio i quel periodo Alice Cooper e altre band di ragazzi terribili danzavano sulle ceneri dei sogni dei figli dei fiori, tanto che lo stesso Alice dirà della generazione che sta venendo fuori in quegli anni “non volevamo più pace e amore, ma macchine veloci e coltelli a serramanico”
Nè si spiega un altr personaggio molto bizzarro: la ragazza sordomuta e storpia che lavora nella fabbrica, che non ha alcun ruolo nella storia. Perchcè connotarla così? Non voglio credere che Mikels sia un razzista, che metta in scena questi disgraziati come novelli freak solo per deriderli e dare un senso di ripungnanza allo spettatore, voglio credere che dietro ci siano dei significati, magari dei rimandi che dopo 50 ani non cogliamo

Sul film e il suo stile la prima cosa che viene in mente è Herschell Gordon Lewis, il film chiaramente ne vuole ricalcare le atmosfere e lo stile. Manca solo il sangue che c’è ma in dosi molto ma molto più contenute. Vengono invece introdotti altri elementi: le luci alla Mario Bava. Alcuni ambienti sono proprio caratterizzati dai rossi, verdi, gialli, persino i malva sparatissimi di Bava. Nelle scene notturne viene inserita la nebbia per dare quel tocco da film horror classico e nel finale ci sono 3-4 inquadrature in cui se si ferma l’immagine quelle istantanee potrebbero tranquillamente essere usate per le fotobuste di un film di Terence Fisher

Mikels fa il suo film da drive in, ma infarcendolo quindi di tanto cinema del suo tempo e di 10 anni prima, senza inventare nulla, ma sicuramente questo misto di generi e rimandi per assurdo gli conferisce un tocco personale che non può non saltare all’occhio.
Consiglio di vederlo con sott italiani perchè i dialoghi sono molto veloci tanto che non è semplice starci dietro

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Leggendo questa rece ho trovato diversi elementi (la macchina trita cristiani, le affinità con l’universo di John Waters, i personaggi bizzarri e marginali, …) che lo accomunano con lo strampalato Rosamunda non parla… spara.

The corpse grinder entra di diritto nella mia watch list! :+1:t3: