THE CRANBERRIES a.d. 2010

In tempi come questi, in cui la parola ‘reunion’ sta sulla bocca degli artisti più della polvere bianca nel loro naso, c’era da aspettarsi che anche una delle più importanti rock band europee degli anni '90 decidesse di fare il proprio ritorno sulle scene.

Io sono stato per parecchio tempo un fan abbastanza sfegatato dei Cranberries, praticamente sin quasi dagli esordi, riuscendo anche a vederli dal vivo in situazioni ora inimmaginabili (un localino da 300 persone, nel 1994, poco prima che “zombie” facesse il botto). E anche se nell’ultimo periodo della loro carriera li avevo un po’ boicottati causa manifesta inferiorità dei dischi rispetto a quelli degli anni precedenti, dopo 10 anni di astinenza non ho resistito alla tentazione di poterli vedere dal vivo ancora una volta.

Forum di Assago non pieno sino all’orlo, anzi. Svariati “buchi” sia sugli spalti che in platea, anche se i biglietti erano teoricamente sold-out. La speranza è che i bagarini ne abbiano acquistati a tonnellate e gli siano rimasti sulla schiena quasi tutti… godrei a tornello, proprio. Comunque il pubblico sugli spalti era praticamente imbalsamato, per fortuna giù nel parterre dove ero io la situazione era più calda e allegra.

Sul concerto, beh, alla fine non c’è un cazzo da dire: in sede live sono sempre stati bravi, compatti e potenti (in una parola: ottimi), e anche stavolta non hanno fatto eccezione. Lei la voce ce l’ha ancora, eccome, e sul palco è il solito folletto. Il mio unico vero timore era una scaletta tragica, che però si è concretizzato solo in parte: tanti purtroppo i brani da “bury the hatchet” e se non erro ben due dal repertorio solista di Dolores, ma per fortuna dall’ultimo hanno pescato pochino e ci si è potuti godere ben sette perle provenienti dai primi due dischi, più le tre immancabili da “to the faithful departed” (“salvation”, “free to decide”, “when you’re gone”). Mai avrei detto che avrebbero eseguito “how”, ma sono stato smentito… in un impeto di entusiasmo confesso di aver sperato per un attimo in “so cold in Ireland”, ma a mente fredda equivarrebbe ad aspettarsi che Kurt Cobain resusciti per suonare di nuovo con i Nirvana… :frowning:

Bilancio finale: le palle ce le hanno ancora, indubbiamente, e sul palco ci sanno ancora fare. Ora vedremo se questa reunion è stata solo una cosa estemporanea o se torneranno in pista con un disco nuovo, possibilmente degno di questo nome come lo sono stati i loro primi due lavori.

Nota a margine: per l’occasione ho voluto provare l’ebrezza dell’instant live recording. Tra il merch era disponibile (ovviamente a concerto concluso) una registrazione in pro-CDR della serata, con dischi serigrafati e confezione in triplo digipack. Ovviamente per questioni di tempo il terzo disco è vuoto, ma con un codice presente nella confezione si possono scaricare dal sito ConcertLive i brani eseguiti durante il bis e masterizzarseli con comodo a casa. Pare che sia una pratica ormai rodatissima e di discreto successo (l’hanno lanciata i Neubauten o i NIN se non ricordo male) e vi aderiscono svariati artisti, alcuni masterizzando gli show altri come gli Skunk Anansie vendendo chiavette usb…

Dolores O’Riordan è morta, la notizia è stata battuta poco fa. Nessun dettaglio sulle cause.