Altro capolavoro del cinema nipponico, girato da uno dei miei registi preferiti: Kenji Misumi.
Tratto da un racconto di Jun’ichirô Tanizaki (autore de La chiave), “Mumyo to Aizen”, letteralmente ignoranza e lussuria, qui sceneggiato da Kaneto Shindo, il titolo del racconto è anche il nome dei due protagonisti chiave: il feroce ladro e assassino Mumyo e la sua amante, la demoniaca Aizen.
Mumyo è interpretato da Shintaro Katsu, il famoso Zatoichi, Aizen dalla conturbante Michiyo Aratama.
I due si sono rifugiati in un tempio buddista abbandonato, e lei aspetta lui che di notte esce per rubare e uccidere.
Un giorno si presenta al tempio la moglie abbandonata di Mumyo, Kaede, l’immortale Hideko Takamine, pretendendo “indietro” il marito.
Ben presto al trio si aggiunge un nuovo personaggio, un monaco buddista in cammino che cerca riparo.
Film sui sentimenti umani primordiali: amore, odio, lussuria, tentazione, ignoranza…
Grandioso.
Circolano i sottotitoli in italiano prodotti da Asianworld.
