The gangs, the oscars and the walking dead (Pin-Chuan Kao, 2019)

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Super divertente questa commedia nera taiwanese. Due amici fin da ragazzini sognano di sfondare nel mondo del cinema, l’uno come regista e l’altro come produttore. Finalmente riescono a trovare un finanziatore disposto a cacciare i piccioli per realizzare lo zombie movie che da anni stanno concependo… Si tratta di un boss della mafia che intende riciclare dei soldi investendoli in questo progetto.

Prendendo le fila da queste premesse che stanno nell’ambito della verosimiglianza (quanti film sono stati prodotti dalla yakuza o dalle triadi, si pensi alle opere di Wakamatsu o a tante sgangheratissime produzioni hongkonghesi) la pellicola di Pin-Chuan Kao parte poi però per la tangente, dando forma a un film grottesco e spettacolare, pieno di azione e di sangue, dove si ride in continuazione, a volte in modo sguaiato.

Commedia brillante in cui c’è spazio per tutto: un’attrice che muore e continua a venir fatta recitare sebbene cadavere, un transessuale che infine prende il suo posto, un boss edonista che rischia di mandar a monte i suoi traffici milionari pur di esibirsi nel film, sparatorie a gogo con tanto di citazioni di Kitano, zombies assetati di sangue, ritmo indiavolato ed una marea di gag infilate una dietro l’altra senza soluzione di continuità.

Divertente l’aspetto metacinematografico che mostra in continuazione l’allucinante dietro le quinte della realizzazione di un film in un contesto produttivo così sgangherato.

Per le tematiche simili mi ha ricordato da lontano You shoot I shoot (black comedy made in HK su un filmaker che segue le gesta di un contract killer) e Dead line (uno sceneggiatore in crisi creativa che viene “messo alle strette” dai suoi finanziatori della mafia russa perché consegni lo script per tempo).

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