Le sorelline Ida e Anna si sono recentemente trasferite con la loro famiglia in una desolata periferia Norvegese, un quartiere residenziale deserto perché siamo in piena estate, una delle due bimbe è autistica, tra i vari inquilini dei palazzi troveranno insoliti compagni di gioco…
Ennesima prova che in Norvegia sanno anche fare ottimi film horror, un insolito e intenso thriller dove innocenti bambini non sono quello che sembrano, crudeltà e sadismo spesso celati dietro la semplice voglia di giocare in questa pellicola si spingono veramente oltre.
Il loro piccolo mondo avvolto in un alone di mistero visibile solo a loro, celato agli adulti.
La trama apparentemente insignificante che piano piano prende forma e logica durante lo svolgersi del film.
Assolutamente da vedere, lo trovate su midnight factory:
A me ha colpito, come sempre mi succede quando al centro di una storia ci sono bambini.
Dirò di più: dopo circa 15 minuti ero quasi pentito di aver iniziato la visione, e non perché avessi assistito a qualcosa di particolarmente duro o esplicito - solo un certo retrogusto di tristezza per alcune situazioni mostrate.
Invece non si prosegue nella direzione che pensavo/temevo, diventa piuttosto una storia che avrebbe potuto benissimo scrivere Stephen King.
Ovvio, trattandosi di un film i cui protagonisti sono dei bambini, le scene più dolci sono commoventi e le scene più commoventi sono dolci, le scene più tristi sono dolorose e le scene più dolorose sono tristi – questo è inevitabile, perfino scontato.
Di kinghiano c’è la tematica dell’amicizia, ma soprattutto c’è quella magia a cui i bambini possono credere tanto da renderla reale, subirne le conseguenze ma anche usarla eventualmente per sconfiggere il male.
Che poi è proprio il male? Il bene è qui molto netto, ma non è così per la sua controparte.
Il film offre diversi sottotesti; probabilmente alcuni mi sono sfuggiti, molto più probabilmente alcuni ce li ho appicciati sopra io senza che fossero nelle intenzioni del regista.
Regia, a proposito, molto attenta e sceneggiatura asciutta, senza fronzoli - ma questo è qualcosa che trovo spesso nelle produzioni scandinave o nord europee in generale.
a causa di una scena esplicita intollerabile mi sono rovinato la serata
detto questo, il film è fatto molto bene e mi è piaciuto, in un paio di occasioni mi ha ricordato Der Todesking
bravissimi i piccoli attori
È bello quando ci s’imbatte in alcune piccole perle misconosciute (parlo ovviamente per me). Questo film mi ha colpito anche se faccio fatica ad individuarne il vero motivo. Lo stavo mollando dopo dieci minuti perché la rappresentazione asettica nordeuropea mi stava ammorbando. Invece con il crescendo degli eventi è proprio quest’occhio “freddo” che mi ha inquietato.
Il focus è appunto sul male che però è visibile solo, appunto, dagli innocenti e, nel caso particolare, anche reietti. La vita in quel complesso apparentemente scorre tranquillamente nonostante gli eventi nefasti che si verificano in quell’ambito ristretto. Anche questa terrorizzante normalità amplifica la sensazione di angoscia che emana il film.
Bello, peccato che fra pochi giorni esca dal catalogo Raiplay.