The Innocents - De uskyldige (Eskil Vogt, 2021)

Le sorelline Ida e Anna si sono recentemente trasferite con la loro famiglia in una desolata periferia Norvegese, un quartiere residenziale deserto perché siamo in piena estate, una delle due bimbe è autistica, tra i vari inquilini dei palazzi troveranno insoliti compagni di gioco…

Ennesima prova che in Norvegia sanno anche fare ottimi film horror, un insolito e intenso thriller dove innocenti bambini non sono quello che sembrano, crudeltà e sadismo spesso celati dietro la semplice voglia di giocare in questa pellicola si spingono veramente oltre.
Il loro piccolo mondo avvolto in un alone di mistero visibile solo a loro, celato agli adulti.
La trama apparentemente insignificante che piano piano prende forma e logica durante lo svolgersi del film.
Assolutamente da vedere, lo trovate su midnight factory:

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A me ha colpito, come sempre mi succede quando al centro di una storia ci sono bambini.
Dirò di più: dopo circa 15 minuti ero quasi pentito di aver iniziato la visione, e non perché avessi assistito a qualcosa di particolarmente duro o esplicito - solo un certo retrogusto di tristezza per alcune situazioni mostrate.

Invece non si prosegue nella direzione che pensavo/temevo, diventa piuttosto una storia che avrebbe potuto benissimo scrivere Stephen King.
Ovvio, trattandosi di un film i cui protagonisti sono dei bambini, le scene più dolci sono commoventi e le scene più commoventi sono dolci, le scene più tristi sono dolorose e le scene più dolorose sono tristi – questo è inevitabile, perfino scontato.

Di kinghiano c’è la tematica dell’amicizia, ma soprattutto c’è quella magia a cui i bambini possono credere tanto da renderla reale, subirne le conseguenze ma anche usarla eventualmente per sconfiggere il male.
Che poi è proprio il male? Il bene è qui molto netto, ma non è così per la sua controparte.

Il film offre diversi sottotesti; probabilmente alcuni mi sono sfuggiti, molto più probabilmente alcuni ce li ho appicciati sopra io senza che fossero nelle intenzioni del regista.
Regia, a proposito, molto attenta e sceneggiatura asciutta, senza fronzoli - ma questo è qualcosa che trovo spesso nelle produzioni scandinave o nord europee in generale.

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