The Invitation (Karyn Kusama, 2015)

Uscito con poco clamore nelle sale italiane, è finalmente disponibile in DVD per la Midnight Factory questo interessante thriller girato praticamente in un unico ambiente e basato tantissimo sui dialoghi (ma non ci si annoia, tranquilli). Parte in sordina ma pian piano ti cattura, in un crescendo di paranoia che non si capisce se unicamente frutto della fantasia del protagonista o se motivata da qualcosa di sinistro che sta per accadere… ok, Polanski docet e davvero non c’è poi tanto di innovativo. Però mi ha tenuto col fiato sospeso fino alla fine, una piacevole sorpresa davvero. Bravi gli interpreti, mi sento di consigliarvelo davvero.

beh parte in sordina dici???direi di no, in quanto c’e subito incidente di auto un po’particolare con epilogo assai cruento,secondo me alla fine i fatti precipitano un po’ troppo repentinamente, ma comunque e’ vero la tensione rimane alta per tutto il film…

Be’ l’incipit è un po’ slegato dal resto, per un po’ non sai che pensare delle paranoie del protagonista… comunque, da rivedere.

non ti nego che da animalista convinto e’ una sequenza assai disturbante…ero tentato di fermare la visione…

1 Mi Piace

Visto ieri dal blu ray Koch.
Un buon film, non straordinario ma funziona anche se alla fine è abbastanza prevedibile. Però è costruito bene e la suspense regge.
Come extra c’è il trailer (in italiano) e una featurette di una decina di minuti.

Sì, sai già dove andrà a parare però ti tiene lo stesso, direi che gli attori sono stati molto bravi a reggere il gioco. E ammetto che mi ha abbastanza inquietato l’argomento, data la sua attualità. Che in questo periodo i film horror stiano insistendo molto sul tema la dice lunga.

Sono d’accordo, l’incipit mi pare inutile e anche un po’ ovvio nella sua metafora (il coyote freddato per risparmiargli il dolore, quel dolore che sarà la causa del massacro a cui andrà in contro il protagonista). L’inizio non mi faceva sperare bene nè per le terribili immagini rallentate durante i titoli di coda, nè per i primi dialoghi in casa, abbastanza stereotipati.

Poi il film cresce lentamente e senza dubbio colpisce. Anche se, a mio parere, quando parte la resa dei conti tutto diventa più elementare. Sembra il classico b-movie thriller che, per compiacere il pubblico settoriale, deve metterci un po’ di violenza, coi soliti cittadini comuni che diventano abili assassini. Per fortuna si risolleva con l’apocalittica scena conclusiva, con una L.A. sconvolta da vari omicidi della setta.
Poi, come sempre in questi film, ci sono alcuni aspetti poco credibili: ad esempio non capisco per quale motivo i padroni di casa, che vogliono uccidere di nascosto gli invitati con un veleno, li debbano prima inquietare con i loro video e i loro giochi stravaganti, rischiando così di farli fuggire…

Diciamo che mentre lo guardi ti dici che non può che finire in quel modo, trattandosi di un thriller. Quanto ai tentativi di convincere gli ospiti prima della strage, magari va inteso come un desiderio di “redimerli” o di giustificare a se stessi l’enormità di quanto stanno per commettere. E’ solo un film del brivido, via. :slight_smile:

Oppure, più semplicemente, fa parte del “rito”

Sì, in effetti può essere così o come scrive anche Federico.

Poi è vero, è un film di genere ed è giusto che segua certe dinamiche.

Secondo voi la tipa che dopo aver visto il video se ne va, cosa che avrei fatto anch’io con la stessa scusa, l’ha scampata? Mi sa di no…
Film inquientantissimo, ha un finale perfetto.

Me lo sono chiesto anch’io e per me quello è un buco di sceneggiatura.

Boh per me non si salva. Comunque proietteremo il film su grande schermo, al ToHorror Film Fest di quest’anno. Per chi fosse interessato, in quel di Torino a Ottobre.

Magari ci vengo…

Eh, mi farebbe piacere. :slight_smile: Lo proietteremo fuori concorso.

L’avete poi proiettato?
Io, come ben sai, non son poi riuscito a venire :smiley:
In ogni caso me lo son visto questa sera dal dvd Koch media.
Concordo con voi, un bel film, inquietante al punto giusto… poi certo, mi unisco al giudizio di Areknames per quanto riguarda la parte finale, ma pure al conciliante “E’ solo un film del brivido, via” di Pietro Curtini, anche se, forse, nelle intenzioni dei produttori e della regista non voleva mica esser solo quello (almeno stando alla spiegazione fornita nel backstage incluso nel dvd).
Peraltro, tra i produttori, figura Abigail Disney (si, parente di Walt), che è una filmmaker specializzata in documentari a sfondo sociale, a quanto pare.

Sì, abbiamo aperto il festival con questo e German Angst. Devo dire che The Invitation ha fatto più spettatori, complice probabilmente la fascia oraria propizia… è un film che rivedo con piacere, abbastanza allarmante nella sua attualità.


(Sugli intenti di regista e sceneggiatori non mi pronuncio, pure con Il Sesto Senso Shyamalan e soci chissà cosa credevano di aver sfornato :smiley: )

Mi accodo… visto e apprezzato… nella trama che poi se vogliamo la genialità e tutta li… ossia permettere allo spettatore di farsi mille peripezie mentali… eppoi… NO SPOILER…

Un grave danno… il doppiaggio mi è parso poco incidente… al punto da non farmi empatizzare coi vari personaggi… tento una re-visione in lingua indigena

2 Mi Piace