The Killer (David Fincher, 2023)

Presentato a Venezia, giudizi alquanto severi dispensati un po’ ovunque per il nuovo di Fincher, ancora per Netflix. certo non mi è sembrato memorabile. asettico, desaturato, movimenti di camera meccanici e gelidi come l’acciaio, azione quasi completamente assente.

bandita per principio qualunque empatia con la storia -
a Parigi un Le Samourai molto metodico ci spiega (voce fuori campo) la sua rigida disciplina come un impassibile androide (Fassbender ancora nei panni del David 8 di Prometheus / Alien Covenant) mentre deve far secco un tizio dalla finestra di fronte di un appartamento vuoto. Poi si mette ad ascoltare Morrissey e sbaglia il colpo come un deficiente qualunque.
Per due ore va avanti a ponzare codici di condotta con in cuffia gli Smiths.

Non si può dire che sia brutto, è molto feticistico nel suo distacco hi-tech ma magari va bene per una (sola) visione in mancanza d’altro.

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Il film l’ho trovato molto avvincente, ma ideologicamente osceno: il killer inizia una spirale di vendetta contro i suoi committenti, non risparmiando nessuno di quelli che si mettono in mezzo (colleghi, persone innocenti) ma quando arriva al grande capo, lo risparmia assolvendolo con una semplice minaccia…

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non l’ho ancora visto ma fincher ce lo siam giocati da un pezzo, per quel che mi consta da zodiac in poi.

Io Fincher, da quando non fa più film per le sale (2014), non lo seguo più… :no_mouth:

Anche a me è piaciuto, per quanto paradossalmente surreale molto divertente, quasi una bella copia del vecchio The Jackal.

Riguardo a quanto afferma @akuma l’ho letta diversamente, il grande capo che aveva tutto non viene risparmiato, ma viene condannato a vivere nell’incubo di essere ucciso malamente.

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fincher sempre nel cuore, però questo film è giu nella sua filmografia. si salva solo per la mia tilda swinton.

Piaciuto con delle riserve.
Molte riserve.
Così tante che a elencarle viene da pensare che in fondo in fondo non è che poi mi sia piaciuto questo film.

Ma andiamo con ordine: raramente mi capita di voler interrompere la visione di un film, ma qui stavo per farlo dopo pochissimo.
Perché?
Be’, i primi 10/15 minuti li ho trovati INSOPPORTABILI a causa della voice over che blaterava banalità con quella che mi sento di definire petulante prosopopea.
Non esagero, ho provato un fastidio fisico, alle orecchie e al cuore.

Quando smette di parlare (pensare) e si entra nel vivo della storia, è un film godibile ma che a volte - come il suo protagonista nel suo monologo iniziale - esprime banalità con petulante prosopopea.
Qualche parola in meno avrebbe giovato. Veramente.

Infatti i momenti migliori sono fatti di silenzi, di sottrazioni e di assenze (anche assenze di spiegazioni); e in questi momenti migliori sembra quasi di vedere i contorni di un altro film - un bel film - il film che avrebbe potuto essere, o dovuto essere, o non è riuscito a essere, o magari io avrei voluto fosse.

P.S. da amante degli Smiths, ho trovato l’utilizzo delle loro canzoni quasi macchiettistico.

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Ma questo è lo stesso Fincher che ha girato “Seven”, “The game”, “Fight club” e “Zodiac”, o solamente un suo SPOMPATO omonimo? No, tanto per sapere, eh… :pensive: