The Kite Runner (Il cacciatore di aquiloni) - Marc Forster (2007)

Prima di smantellare uno dei colossi di maggiore prestigio dell’editoria mondiale degli ultimi anni è doveroso puntualizzare che non mi sono mai cimentato nella lettura del libro quindi mi limito a giudicare l’opera soltanto da un punto di vista cinematografico.
Il film racconta la storia di due ragazzini appartenenti ad etnie diverse ma legati ugualmente da un sentimento di profonda amicizia e solidarietà che li vedrà spesso combattere insieme contro le avversità della vita. Almeno fino a quando uno di loro, rimasto scioccato da un evento sconcertante che si produrrà davanti i suoi occhi, deciderà di troncare bruscamente ogni rapporto di amicizia con il compagno di infanzia. I rimpianti e i rimorsi per una decisione cosi sofferta e dolorosa non abbandoneranno mai Amir che nel contempo si è stabilito in America dove vive con sua moglie. Un giorno inaspettatamente riceve una telefonata da una persona a lui molto cara che lo esorta a recarsi nel suo paese natio per salvare il figlio di Hassan(l’amico di infanzia ormai defunto). Da qui si riaccende in lui una voglia di riscatto che lo porterà ad attraversare una terra ostile e pericolosa come l’ Afghanistan. Il film si chiude cosi come si era aperto ossia con gli aquiloni che svolazzano in cielo. Una delle poche manifestazioni di purezza che riescono ancora ad adornare un paese distrutto dalla guerra. La storia non mi è piaciuta molto il film si svolge nella ricerca affannosa di connettere le scene iniziali con quelle finali in modo da creare l’effetto lacrime nello spettatore. Insomma una minestra tipica delle pellicole americane che abbiamo già visto e rivisto; ma se è vero che il libro ha riscosso cosi tanto successo sarebbe opportuno chiedersi cosa non abbia funzionato nel film. Forse la capacità di dare un’anima a delle situazioni che senza un’accurata descrizione perderebbero certamente di valore e consistenza!

voto 5 1/2

anch’io non ho letto il libro di Hosseini però il film m’è piaciuto parecchio.
molti si sono lamentati (come sempre) perché il film non rispecchia fedelmente tutti gli avvenimenti riportati nella storia di Hosseini e questo mi spinge a leggerlo al più presto. insomma i soliti delusi dalle trasposizioni cinematografiche che stravolgono o rovinano l’atmosfera originaria etc etc…
però quelli come me (e come te) che non conoscevano il libro che cazzo s’aspettano da un film del genere? una docu-inchiesta di Minoli?

il libro è ottimo…penso che appena riusciro andrò a cuccarmi il film.

Visto ieri sera in DVD, senza aver letto il libro. Foster si rivela gande e versatile regista, passando da Monster’s Ball a Finding Neverland, da questo a Quantum of Solace. Gira benissimo, ma senza mai invadere la delicatezza della storia. E grazie al cielo evita il film “all’americana”, complice anche l’utilizzo dei sottotitoli per la maggior parte del film. Una storia molto intima, con le tragedie di una nazione in sottofondo, e l’eterno senso di colpa dell’emigrante che ha abbandonato la propria nazione. Bravissimi tutti, molto belle le musiche. Da vedere.