http://www.imdb.com/title/tt1560747
http://www.cinematografo.it/pls/cinematografo/consultazione.redirect?sch=53586
L’ultimo film di Paul Thomas Anderson è uscito molto in sordina e in ben poche sale, raggranellando solo 28 milioni di dollari a fronte di 30 di budget. Un tonfo clamoroso, se si pensa che il suo film precedente aveva racimolato quasi 80ml a fronte di 25, oltre ad una litania di Oscar e premi vari. Che è successo? Che Anderson ha voluto fare un film sul papà della fanta-religione, Ron Hubbard e la setta chiamata Scientology. E quindi la Universal, che lo doveva produrre, dopo aver letto lo script è sparita, e Anderson ha dovuto prendere finanziamenti dalla Annapurna Pictures (piccola maison indipendente) e dalla Ghoulardi Film Company (la casa di produzione dello stesso Anderson), e farsi distribuire dai Weinstein, che ovviamente hanno spergiurato che il film non ha nulla a che vedere con la pseudoreligione/truffa di Hubbard. E mentre tutti erano pronti a rassicurare di non aver ricevuto alcun tipo di pressione, il regista stesso ha dovuto organizzare una proiezione privata per il suo amico Tom Cruise, che da anni è un fervente membro della setta.
Ma il film com’è? Potente, e non ci si poteva aspettare altro, con 3 interpretazioni sopraffine da leccarsi i baffi, Joaquin Phoenix (mostruoso), Philip Seymour Hoffman (idem), e Amy Adams (giusto un pelo sotto gli altri). Tutto il ridicolo della fuffa creata da Hubbard e spacciata da Scientology viene a galla, grazie sia alle interpretazioni che alla forza delle immagini, il film per l’85% è stato girato in Panavision System 65, un erede del vecchio Super Panavision 70 (Lawrence d’Arabia? La Grande Fuga? 2001?), e negli States è stato infatti proiettato in 70mm in alcuni cinema. Film potente, non perfetto, ma stimolante, arriva a pescare nelle nostre viscere per tirare fuori emozioni, una cosa simile apparve in There Will Be Blood. Non per tutti forse, ma a mio avviso da vedere.