The Post (S. Spielberg, 2017)

“È online il trailer di The Post, un film di Steven Spielberg, con Meryl Streep e Tom Hanks. Il film racconta il rapporto tra Katharine Graham, editrice del Washington Post e Ben Bradlee, direttore del giornale (probabilmente il più famoso di sempre). Il film, ha scritto 20th Century Fox, «parla di come i due fanno a gara con il New York Times per far uscire una storia gigantesca di secreti governativi, nascosti per tre decenni da quattro diversi presidenti». Per farlo, «i due devono superare le loro differenze e mettere a rischio le loro carriere, e la loro libertà». I documenti in questione sono i cosiddetti “Pentagon Papers”: documenti riservati del Dipartimento della Difesa americano sulla strategia degli Stati Uniti in Vietnam, relativi al periodo compreso tra il 1945 e il 1967. È la prima volta che Spielberg, Streep e Hanks lavorano allo stesso film. Il film uscirà il 22 dicembre negli Stati Uniti e in Italia arriverà a febbraio”

//youtu.be/P49iVsdItkM

Con un simile trio coinvolto, direi che è un film imperdibile. Spero sia lo Spielberg di " Munich" e “Il ponte delle spie” all’opera, e non quello di “GGG”…

Visto ieri, al primo spettacolo del primo giorno di programmazione. Ero lo spettatore più giovane in sala, ma di una ventina d’anni almeno! Questa cosa mi ha fatto riflettere. E’ vero che si parla di eventi che gli spettatori più anziani presenti in sala hanno vissuto di persona, contrariamente al sottoscritto, tuttavia mi ha fatto pensare che il cinema “classico” di Spielberg venga in realtà letto da molti come “vecchio”, antiquato, demodé. Anzi il termine più frequentemente associato a Spielberg è “retorico”, perché non infarcisce i suoi fotogrammi di visioni lisergiche alla Lynch, di non-sense programmatici alla Gilliam, di furbate emozionali alla Nolan, di spacconate alla Tarantino (estremizzo per far capire, apprezzo e stimo tutti i registi elencati… oddio no, tutti no, Nolan no). Spielberg è il narratore americano.

Comunque sia, il film è splendido, la coppia Hanks/Streep fa faville e la Streep meriterebbe senza dubbio l’Oscar alla quale è candidata. Eccellente sotto ogni punto di vista, potente, vibrante, tecnicamente perfetto. Stilisticamente c’è molta assonanza con Il Ponte Delle Spie. I critichini di Spielberg continueranno a stigmatizzare tutto ciò che hanno stigmatizzato fino al giorno prima. Io credo che con ogni probabilità sarò ancora e di nuovo alla prima del prossimo film (Ready Player One quindi…), il primo giorno di programmazione, al primo spettacolo.

Letto diverse recensioni, mediamente più che ottime. E su “Film tv” ha proprio una pagellona! Quoto il discorso di D-Fens sui registi: anch’io amo parecchio tutti quelli da lui elencati (Nolan compreso…), ma il cinema “classico”, quando è realizzato da gente esperta, può tranquillamente essere entusiasmante. E per “gente esperta”, oltre a Spielberg, intendo anche Eastwood, “l’ultimo degli umanisti”.
P.S. Quarto Oscar in arrivo per Madama Streep? Non è impossibile, direi…

Film noioso, a mio parere. Ho faticato molto ad “entrarci”, la prima mezz’ora mi è parsa poco chiara. E non stavo chattando su facebook come fanno certi loschi figuri :smiley:

Proseguendo il film migliora, ma non emoziona. Tra i momenti alti della pellicola, Tom Hanks su una Fiat 128 in giro per Washington nel 1971, a meno che non me lo sia sognato io.

NINJA EDIT - non me l’ero sognato!!11

Nota di demerito per il doppiaggio italiano di Meryl Streep, che pare eseguito da una donna di 89 anni con un piede e mezzo nella fossa.

Il mio primo post, per commentare un film che si chiama “The Post” :smiley:

Visto durante la quarantena. Veramente molto carino e in pieno stile Spielberg (come diceva qualcuno qui sopra diverse atmosfere richiamano “Il ponte delle spie”), probabilmente il regista più adatto a narrare fatti veramente accaduti con discreta “pulizia”.

Grandissima scena finale.