The Revenant - Redivivo (A. González Iñárritu, 2015)

Interessante punto di vista. A me era sembrato tutto un parto della mente di Glass: mentre è agonizzante e mezzo sepolto, ricorda come è finito lì e immagina quello che sarà il suo ritorno, le prove proibitive che supererà. Non riuscivo a dare un’altra giustificazione a certi passaggi impossibili o cartooneschi(precipita da un dirupo come Willy il Coyote, lui indenne, il cavallo sfracellato…ma che è?)

Altro punto poco comprensibile,come ha fatto a tornare al Forte il gruppo del Capitano?A un certo punto Inarritu se ne disinteressa :confused:.
Attori ammirevoli ma non ho visto prove da Oscar, nemmeno da parte di Tom Hardy che esibisce un’ottima imitazione del collega australiano Thomas M. Wright.

Mi sembra di ricordare una scena simile a quella citata da Caltiki in “Caccia spietata”.

visto al cinema la scorsa settimana. Non capisco sinceramente tutto il clamore suscitato ne’ come mai abbia vinto l’Oscar.

Trama abbastanza semplice: Di Caprio tradito dai compagni inizia un viaggio per vendicarsi con finale prevedibile e sinceramente un po’ poco epico (a parte la prevedibile scalpatura). Tutto qui.
Ci saranno almeno una cinquantina di spaghetti western con trama simile.

Si, belline le location, anche se si riducono a due accampamenti, un paio di baracche, e paesaggi innevati (questi forse i piu’ interessanti).

L’attacco dell’orso me lo aspettavo piu’ cruento e grafico, ma alla fine non impressiona molto.

Violenza (dei bianchi) sui “selvaggi” piuttosto di maniera e un po’ prevedibile.

Le scene in cui Di Caprio rivede la moglie morta sono un po’ cheesy e un paio anche un po’ ridicole (quando fluttua nell’aria. Peggio di un drammone cinese. Ah si, i produttori sono cinesi).

Di Caprio si produce in grugniti e smorfie per buona meta’ del film, pero’ c’e’ da dire che dopo essere stato mezzo sbranato dall’orso gli ci vuole poco tempo per ritornare come prima meglio di prima.
Alla fine Hardy si e’ dimostrato piu’ sfaccettato e complesso di Di Caprio.

PS: basato su una storia vera come tutti sanno. In realta’ le cose soprattutto nel finale sono andate un po’ meno epicamente.

Bellino, ma non certamente da Oscar.

Ammetto con un po’ di imbarazzo che l’ho mollato a metà per eccessiva rottura di palle. Non mi capita mai ma stavolta la visione stava davvero diventando un supplizio. Dopo Birdman e questo film la mia frattura con il regista messicano è davvero insanabile.
Tantissima tecnica (spesso ai confini della realtà, da lasciare letteralmente a bocca aperta) almeno due scene memorabili (la battaglia iniziale e l’assalto dell’orso, ovviamente) ma anche imbarazzanti cadute di stile (le visioni) e un insopportabile autocompiacimento autoriale che mi ha reso impossibile continuare la visione. Davvero, l’ho trovato irritantissimo, probabilmente è un mio limite.

In ogni caso per quello che ho visto Tom Hardy annienta Di Caprio in ogni fotogramma. Il suo personaggio e la sua interpretazione mi sono sembrati infinitamente più degni di nota rispetto al povero Leo che tra l’altro ha un personaggio assurdo visto che, dopo essere stato attaccato in quel modo dall’orso, sarebbe dovuto essere conservato a pezzi dentro i sacchetti Cuki Gelo, altro che riprendersi e muoversi…

Verso questo film ho sentimenti simili a quelli espressi da Brass. Mi spiego: lo vidi a gennaio, mi piacque (a tratti anche parecchio), ma con varie riserve. Mi proponevo quindi di tornare in sala, per una visione più “fredda” e ragionata. Poi è arrivato Tarantino, e tali buoni propositi sono stati spazzati via. Questo, intanto, per ribadire la superiorità del cineasta yankee su quello messicano. E fin qui, pace. Poi, ripensandoci meglio, i momenti pur straordinari e vertiginosi (la battaglia iniziale, lo scontro con l’orso, la caduta col cavallo) vengono quasi ridimensionati dai troppi momenti di silenzio “gratuito” (c’è gente che si lamenta per i dialoghi fluviali ed ininterrotti di mr Tarantino? E caspita: almeno i suoi personaggi hanno qualcosa da dire, sono necessari alla storia!) o di “bei paesaggi”. Insomma, quella che potremmo sbrigativamente (ma appropriatamente…) chiamare “sindrome Terrence Malick”: quando un regista non ha una beata madonna da raccontare, ecco che piazza un pò di bellezze naturali sapientemente fotografate. Tanto poi trova qualche recensore boccalone che ci trova l’inevitabile “poesia”. In breve, non ho voglia di rivederlo e/o rivalutarlo (in meglio o in peggio…). Di Caprio? La sua è una prestazione innanzitutto fisica, al limite anche masochistica, e in tal senso il tanto atteso Oscar se l’è meritato. Hardy invece è bravo ma ha un personaggio poco sviluppato (forse esiste una versione di 4 ore dove ha più spazio…). E poi la “sospensione dell’incredulità” è messa a dura prova troppe volte: stare tanto tempo nell’acqua gelida senza beccarsi almeno una polmonite, o schiattare proprio? Mah e poi boh…

Purtroppo ho colmato solo ier sera questa grave lacuna. Mi ricordavo del trailer, dell’entusiasmo che ebbi durante la sua visione, ma poi mi sono evidentemente scordato di vederlo. Un film avventuroso sui trapper d’America che ricicla il caro canovaccio della vendetta, (punti su quello e il successo è assicurato) ne esce quindi un ottimo film di genere, un po lungo a mio avviso ma godibilissimo. Soprattutto per la grande interpretazione di Di Caprio, di gran lunga il miglior attore attualmente esistente a mio avviso. Oscar meritato ma a quell’ora doveva averne già almeno altri due in bacheca.
Ottimo chiaramente anche Hardy ma tre spanne sotto al Leo.
Insomma grandi locations spettacolari, al cinema sarebbe stato tutta un altra storia ma anche così in HD sul televisore è un gran bel vedere. Fotografia superbamente eccellente e scene spettacolari nella loro crudezza.

Questo film mi ha fatto venire in mente una cosa: ma ne esiste uno dove gli indiani hanno la barba o i baffi? E con quegli ascioni o coltellacci non doveva essere facile farsela. :smiley:

Dopo tre anni, ancora non mi è tornata la voglia di rivederlo, il film. E non l’ho mai comprato, in dvd o br. Segno che non mi ha lasciato ne’ grandi ricordi, o suscitato vere emozioni. Gli indiani d’America? Mai vista la minima peluria, sui volti e sui corpi. Totalmente glabri…

Ero convinto che con l’uscita di questo film avremmo avuto un’edizione italiana, perlomeno in dvd, di “uomo bianco va’ col tuo dio”. Ennesima occasione sprecata.
Mi spiace dirlo, ma mi sa che a 'sto punto resta solo da sperare nella Golem, nonostante le polemiche verso questo editore