nel calcio come nella vita spesso o quasi sempre ci vuole culo, soprattutto quando uno deve fare una scelta senza la possibilità di fare annulla
Azzecchi la scelta e la carriera ti svolta in un modo, la sbagli e dopo esserti mangiato i coglioni rischi di passare il resto della vita a sputare i peli ripensando a cosa sarebbe potuto accadere se avessi fatto la scelta opposta
Il caso più eclatante e recente è quello di Scuffet, quando era ancora un’accattivante fluorescenza di brufoli lo voleva prendere l’Atletico Madrid, la mamma però voleva che prima finisse la scuola, sicchè adesso il diploma di ragioneria campeggia tronfio nel salotto di casa ma Scuffet è finito in fondo a tutte le panchine delle società che ha girato, e cosa sarebbe potuto accadere se invece fosse andato a Madrid nessuno lo saprà mai
Ma io vorrei raccontare, e chiedo che facciate lo stesso, altre sliding doors relative a casi più o meno sconosciuti che mai leggerete su wikipedia o vedrete a Sfide o a Buffa racconta, tanto lo so che ce ne sono a bizzeffe
[b]giuseppe gatta vs. roberto bombini
[/b]il Pescara 1986-87 fra le tante cose, fu una assurda serie di sliding doors, circostanze fortunate o meno, casi della vita che si indrizzarono per il fato o per il dio del calcio che così deliberò, ma una storia particolare quasi 35 anni dopo ancora mi è rimasta impressa, quanto meno perchè conoscevo bene uno dei protagonisti
A giugno del 1986 il Pescara incautamente, inaspettatamente ma anche per molti versi incredibilmente retrocesse in serie C all’ultima giornata. Cinque minuti dopo il fischio finale dell’arbitro società e squadra implosero e iniziò il fuggi fuggi generale, da tifoso una merdosa sensazione provata quasi 30 anni dopo quando zeman durante la festa per la promozione in diretta tv annunciò che sarebbe andato alla Roma spiazzando tutti, compresi i venditori abusivi di magliette col suo nome che iniziarono a venderle a 1 euro pur di non buttarle (non le comprò nessuno). la sensazione in cui tutto è perduto e il sogno è finito
L’allenatore, che era Catuzzi, se ne va a Bari, portandosi dietro quei 3 o 4 che avevano fatto un campionato dignitoso, compreso un giovanissimo Massimo Carrera, chi riesce a trovare un’altra squadra fa altrettanto, pure il presidente se ne va e al suo posto rimane un fantoccio
Ciliegina sulla torta subito dopo esplode l’ennesimo scandalo di calcio-scommesse, tra i più ammanicati c’è il portiere del Pescara Maurizio Rossi, mio mito personale che andavo a vedere allenarsi tutte le volte che potevo, che viene essenzialmente radiato dal calcio professionistico, poi ditemi che non ci prendo
Durante l’estate il presidente fantoccio inizia a cercare qualche altra testa di legno che accetti di fare l’allenatore senza fare troppe domande, viene contattato un certo Milàn (sic) che in mancanza delle minime garanzie tecniche ed economiche glissa, si ripiega sullo sconosciuto Giovanni Galeone che allenava una volta la primavera della spual (in serie c) ma attualmente a spasso, figurarsi boh
nel delirio collettivo in effetti una cosa positiva c’è: l’anno prima la primavera aveva tirato su una squadra che si era comportata benissimo nel proprio campionato che non ricordo come fosse organizzato, tutti ragazzi pescaresi e molti del mio quartiere che dai cortili erano passati a una squadra giovanile e da lì in blocco al Pescara, almeno a 15-16 ci si arrivava per fare persino il ritiro
La primavera del Pescara aveva un portiere di nome Roberto Bombini, fisico francamente più da quarterback di NFL che da portiere, ma era il titolare, di secondo c’era Giuseppe Gatta che veniva dai miei stessi cortili e in porta all’epoca non ci voleva andare mai, nel campionato precedente di primavera forse non giocò mai
Nel marasma generale il Penne, squadra di Interregionale di un paesetto della provincia, offrì un contratto a Bombini, il quale nicchiò
Stava per iniziare la più clamorosa e immortale favola del calcio pescarese e forse non solo, ma questo Bombini non poteva saperlo. Così accettò, e andò a Penne
Giuseppe Gatta il solo portiere rimasto in rosa fu nominato titolare seduta stante, tipo Alberto Sordi ne I due nemici quando rimane l’unico e viene promosso tipo capitano o generale
Poi venne il resto
il Pescara fu ripescato in extremis serie B 4 giorni prima dell’inizio del campionato per il fallimento del Palermo, la favola iniziò e Gatta fu uno degli indiscussi protagonisti, memorabile la trasferta a Bologna dopo una immonda nevicata, Rebonato fece un gol assurdo che lo videro solo lui e il portiere, anzi se il portiere avesse fatto finta che non era entrata e avesse rinviato non credo che l’arbitro se ne fosse accorto, di seguito il Bologna assediò in area il Pescara stile tonnara e Gatta prima parò l’impossibile e poi il surreale, quelle partite che può scendere pure cristo dal cielo in pantaloncini e scarpette ma non ti segna neanche lui
nel prosieguo gatta ebeb una carriera molto scarna, tra Pescara e Lecce, nonostante fosse arrivato anche in Under 21, poi è sparito dagli schermi
ma a Pescara Gatta è Gatta
Di Bombini invece, mi sa ce ne ricordiamo solo io e sua madre