Una gita scolastica che si transfoma in un’odissea surrealista nell’America profonda, in cui la giovane protagonista (un’enigmatica Talia Ryder) assiste e provoca improbabili incontri tra punks e registi indipendenti, suprematisti e terroristi, adolescenti incinta e strani monaci.
Niente é risparmiato dall’umorismo grottesco del regista, che si serve di personaggi e situazioni stereotipate per instaurare un’atmosfera destabilizzante, un incrocio impossibile tra The Rambler, Michael Moore e Sacha Baron Cohen.
Una curiosità filmica, che impone un regista, di cui ho voglia di seguire gli sviluppi, e che si apparenta ad alcune produzioni A24, anche se Sean Price Williams non sarebbe probablmente molto d’accordo con me: ‘The Sweet East’ Director Slams A24 As “Factory” Filmmaking and “Not Independent Cinema”