The Tall Man - I Bambini Di Cold Rock (P. Laugier, 2012)


http://www.imdb.it/title/tt1658837/

Ci sarà chi ne parlerà male ma per me questo The Tall Man è un film bellissimo, ennesima conferma che Pascal Laugier è un autore vero.
The Tall Man non è un horror come cercano di far credere poster (che non c’entra praticamente nulla col film) e trailer. È in realtà un dramma molto potente che lancia una straziante questione morale (che non svelo) affrontata con coraggio e la giusta ambiguità.
Non aggiungo molto sulla trama, dico solo che il trailer è molto fuorviante e chi si aspetta un horror resterà atrocemente deluso.
È un film molto potente, girato ottimamente (ma che Laugier girasse bene lo si sapeva dai tempi di Saint Ange che sarà anche una palla mostruosa ma che visivamente è da farsi venire le lacrime agli occhi) e con una protagonista (Jessica Biel, imbruttita ma sempre splendida) davvero brava.
Laugier purtroppo deve fare alcune concessioni commerciali (tipo alcuni spiegoni pleonastici) ma riesce comunque a fare un suo film, che tratta un argomento potentissimo e scomodo.
Laugier non è proprio la persona più amabile del mondo ed è anche un po’ presuntuoso però è innegabile che abbia un talento davvero raro e che sappia usare il genere per parlare d’altro. Questo film infatti (da un punto di vista concettuale) ha diversi punti in comune con Martyrs e in qualche modo ne prosegue il discorso.
Alla fine c’è pure una cripto-citazione a Dario Argento (di classe, non banale)

Ripeto, un bellissimo film, lo consiglio di cuore, mi è piaciuto moltissimo, bravo Pascal!

A dispetto delle belle recensioni (la tua, Gomarasca su “Nocturno”, dove azzarda un paragone con “Non si sevizia un paperino”!), uscita negli States “limited” (pochissime copie, insomma) il 31/8, poi dritto in dvd e br dal 25/9.
P.S. Uscirà in sala da noi (distribuzione Moviemax), dal 21/9, col titolo “I bambini di Cold Rock”!

Scheda del film su Mymovies

Visto l’altra sera al cinema.
Come detto nella recensione di cui sopra, il film è abbastanza complesso da un punto di vista della sceneggiatura, ed è difficile classificarlo: thriller, noir, horror… è un mix di tutto.

Nella cittadina di Cold Rock, in mezzo a montagne e boschi, manca tutto, la gente continua ad andarsene altrove in cerca di un lavoro e di migliori condizioni di vita. Non solo: i pochi bambini che vengono messi al mondo rischiano di scomparire. Da molto tempo infatti, si aggira in paese qualcuno che li porta via. Alcuni lo chiamano l’uomo nero, alto e vestito di scuro…

Non vado oltre: la trama ha parecchi risvolti, come dire “sociali”, che esulano dai soliti plot orrorifici e thrilleristici…

Del francese Laugier avevo visto Martyrs, e come quest’ultimo suo film, nel complesso denotano un certo carattere e un talento non da poco, anche se, non so, non mi hanno lasciato soddisfatto al 100%…c’è un qualcosa che sfugge, che lascia un po’ disorientati…
non saprei definire, qualcosa manca, ma non so cosa…
Comunque, nel complesso, un film da vedere.

Segnalo un’interessante intervista a Laugier sull’ultimo Nocturno, molto onesta per quello che dice il regista francese.

Nel mio primo post avevo dimenticato di segnalare una cosa che avevo trovato completamente fuori luogo nel film (nonché brutta): gli inutili titoli di testa.

Passato alla velocità della luce nelle nostre sale, distribuito poco e male. Pazienza: dopo i pareri di Giorgio e Caltiki, lo vedrò in dvd o br…

Incuriosito dal post di Giorgio, me lo sono andato a vedere ieri sera e, mi è piaciuto molto… per cui, oltre a ringraziarlo, lo consiglio pure agli altri, comunque, ora passando alle considerazioni personali, pure io ho detestato i titoli di testa… molto veloci e quasi illeggibili, ma ho visto dei parallelismi con il bellissimo “Martyrs” e cioèla componente di una associazione segreta che, qui per un motivo all’apparenza buono… il rapire bambini disagiati per poterli poi affidare a famiglie agiate allo scopo di garantirgli un futuro migliore, con l’altra che aveva lo scopo di cercare di sapere se veramente esistesse un paradiso oppure no… ovviamente ora io l’ho detto in termini semplici e sbrigativi, anche se, il discorso sarebbe “un tantino” piu’ complesso, e la scena che m’ha colpito molto è quella nel finale dove si vede che l’ultimo bambino scomparso non è morto come si pensa ma è stato “affidato” ad un altra famiglia… infatti lo si vede giocare nel parco di Washington… comunque, vale la pena vederlo perchè appartiene a quei film, sempre piu’ rari, secondo me, che quando pensi d’aver capito tutto, ti accorgi che è il contrario e sono sicuro che in futuro, questo regista, ci regalerà altri ottime pellicole!!! :wink:

//youtu.be/Cqb058g1VRo

Visto e molto piaciuto.
Essendo abbastanza sgamone, dopo una mezz’ora temevo di aver già capito dove volesse andare a parare, ma sono felice di essere stato smentito. Io lo definirei ugualmente un horror, nel senso che il film gioca con gli stilemi del genere e le paure più profonde, innestandole poi su una tematica inaspettata che potrebbe essere anch’essa fonte di orrore.
Il bello, come diceva Giorgio Brass, è che il film evita di tranciare giudizi lasciando su tutto una certa ambiguità morale.
Mi è piaciuta anche la scelta di strutturare il film in modo più classico, evitando il solito finale striminzito con il “rewind” a palla che fa rivedere i passaggi salienti con tanto di spiegotto. Laugier sceglie invece una più classica risoluzione del caso a 3/4 del racconto, per poi frenare su un terzo atto più lento (il dialogo in carcere tra Julia e la madre dell’ultimo bambino rapito) che giova all’approfondimento dei personaggi. E poi segue l’ultima sequenza, centrata su Jenny, che chiude la traccia tematica del film. Magari lì c’è qualche passaggio un po’ didascalico ma va benissimo così, è già molto che un film affronti un tema del genere senza facili moralismi
Vi dirò che i titoli di testa a me sono piaciuti. Nulla di originale, roba alla Fincher/Hitchcock (con score alla B. Herrmann) ma li ho trovati funzionali al senso d’insignificante microcosmo di Cold Rock. Piuttosto, non è molto convincente l’integrazione tra il 3D e i plate, ma sono fisime tecniche.
Brava la Biel e bravi gli altri, soprattutto Stephen McHattie nel ruolo dell’investigatore, del resto con quella faccia…
Dovessi trovare un difetto direi che c’è qualche effetto spavento (irruzione in campo con esplosione musicale) di troppo. In alcuni casi

per esempio, nel finale, il sasso che sfonda il vetro risveglaindo Julia dal suo torpore post arresto è funzionale al racconto, in altre è un po’ gratuita.

Questa l’ho proprio cannata, diciamo per l’ora tarda! A cosa ti riferisci?

La citazione argentiana è il riferimento alle Tre Madri fatto dalla voce off finale.

Cosa ammessa peraltro dallo stesso Laugier.

Ah ma pensa te. Come tutti avevo notato la - diciamo così - parte finale della citazione collegandola ad Argento, ma pensavo fosse casuale e alla citazione completa non ci avevo proprio pensato.

Visto anch’io ieri sera, piaciuto moltissimo e concordo in toto con Fede, un discorso difficile presentato in maniera inusuale e con maestria, un panorama fatto di poche ma efficaci pennellate che dicono tutto, un horror/thriller come diceva Cosmo per gli stilemi classici, è girato molto bene e con un messaggio sotteso da pungo nello stomaco. Vi dirò, a me son piaciuti persino i titoli di testa, appunto alla Hitchcock. Una piccola gemma da far vedere in giro.

Detestato con tutta l’anima. Fino all’ultimo ho sperato in uno scioglimento del mistero meno ovvia, non riuscivo a credere a una sceneggiatura tanto banale. Peccato, la prima parte possedeva discreta suspense ma poi… un regista che non riesco proprio a digerire, visti tutti e tre i film suoi e non ce n’è uno che mi sia garbato. Però almeno Martyrs possedeva una sua originalità, questo… boh.

Beh, non mi dirai sul serio che ti aspettavi

il plot twist di metà film, quello dove la Biel da vittima diventa “carnefice”? Per il resto, secondo me non c’è nulla di poi così ovvio. Certo, puoi arrivarci ben prima della fine del film (basta guardare le fotografie nel soggiorno della casa), ma la cosa è giocata davvero molto bene.

Parentesi, ho davvero goduto durante la scena

del rapimento nella casa, dove la Biel si avvicina per aprire il frigo e si vede di sfuggita in basso a destra l’altra donna legata e imbavagliata. Adoro queste cose.

Per la verità sì, me lo aspettavo. Ma non è tanto il telefonatissimo twist a irritarmi, quanto l’ancora più scontata rivelazione finale. Sarà che ho visto/letto troppi thriller e son smaliziato, non so… continuo a pensare che lui sia un regista sopravvalutatissimo.

Perdona la domanda, ma da cosa l’hai capito?
Sesto senso? Intuito femminile? :uranismo:

Mah, adesso non vorrei spoilerare troppo… diciamo che la descrizione delle infanzie miserabili dei ragazzini del paese mi avevano fatto intuire qualcosa, quando poi davanti alla cafeteria la mamma sconvolta rifiuta in malo modo l’offerta di un caffè mi si è accesa una lampadina. Però speravo ancora in una soluzione finale meno banale; quella effettivamente proposta era davvero troppo misera, dai. Io ancora volevo illudermi che il Tall man esistesse davvero e ci fosse una giustificazione non banale per i bambini sacrificati. Invece…

Appena visto e gradito davvero moltissimo, mi tocca quotare in toto il post Brassiano che apre il thread. Anch’io infatti, oltre a condividere le sue impressioni sul film, ho avuto la sensazione che Laugier ha dato continuità alla sua cifra stilistica, volendo pure affinandola abbandonando gli eccessi gore di Martyrs pur mantenendo una certa continuità di fondo. Ottimo film e speriamo che Laugier si mantenga sempre su questi livelli.

Visto ieri nel ottimo Blu ray nostrano, titoli di testa italici, scene buie visibilissime ed audio potentissimo e cristallino.
Il film l’ho trovato ottimo su tutti i fronti, regia, soprattutto montaggio, scelta delle locations. La sceneggiatura è solidissima e lascia disorientati fino all’ultimo, è raro trovarsi davanti a queste caratteristiche e mi ritengo estremamente soddisfatto dal risultato finale.

Thumbs up!