The time traveler's wife - Un amore all'improvviso (Robert Schwentke, 2009)

Che filmone, cari amici di GiDiErre!
Nonostante l’idiotissimo titolo italiano, che fa storcere il naso a priori.
Pur essendo in fin dei conti una storia d’amore, non è certo il banalissimo ed ordinario film sentimentale che il titolo appioppato dai nostri distributori vorrebbe suggerire.

L’idea di fondo è quella di un uomo con un’anomalia genetica che provoca in lui un’abilità che però non è in grado di controllare a suo piacimento: quella di viaggiare nel tempo.
In questi sue scorribande temporali il protagonista entra in contatto con una bambina che poi incontrerà nuovamente in futuro e che diventerà sua moglie.

Quello che colpisce del film però non è tanto la trama quanto l’accuratezza della scrittura, una delle migliori sceneggiature nelle quali io sia mai incappato probabilmente. Uno strippo alla Christopher Nolan per capirsi. Uno script che sfrutta tutte le numerosissime variabili proposte dal tema dei viaggi e dei paradossi temporali per costruire a blocchi una vicenda sorprendente, interconnessa e complessa, piena di stravolgimenti inaspettati e fantastici; ma al contempo semplice, emotiva, tenera e morbida come una classica love story.
Va detto che non mancano elementi dolorosi, tanto inattesi quanto tosti da sopportare, ma neppure picchi di sentimento intensi e struggenti per la loro potente bellezza.
Un film in grado di scaldare il cuore ma anche di farlo traboccare di lacrime, pur non perdendo mai di vista la sua vocazione fantasy e senza mai abbandonare il discorso intricato e disorientante degli andirivieni spaziotemporali, con tutti gli elementi di esponenziale aumento delle casistiche relazionali tra i personaggi presenti/passati/futuri che questo espediente narrativo porta con sé.

Uno dei pochi film USA del nuovo millennio che ho guardato con soddisfazione e che consiglio senza indugio.

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Ispirato dalla megarece del Frank me lo son visto anch’io ieri sera ma, forse complice la reazione negativa della consorte (che odia smolegatesse varie), non mi spinge a scrivere un tal entusiasta panegirico. Epperò è vero che la sceneggiatura è perfetta, un argomento così è molto difficile da trattare senza scappare nel classico buco, uno dei pochi esempi che mi vengono in mente è Predestination. Gli attori son bravi, forse non ero in “romantic mood” per sdilinquirmi come il buon Frank, rimane un’ottima prova di un regista estremamente interessante.

PS: un plauso per l’impiego di Stephen Tobolowsky nel ruolo di Dr. Kendrick, era il famoso Ned di Groundhog Day.

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