The Visit (M. Night Shyamalan, 2015)

http://www.imdb.com/title/tt3567288/

Curioso horror adolescenziale di Shyamalan, che s’inserisce nel filone ritrito del found footage per raccontare una fiaba nera che vede protagonisti due ragazzini in visita dai nonni che non avevano mai conosciuto prima, con conseguenze abbastanza nefaste. Ricorda un po’ cose già viste come Chi giace nella culla della zia Ruth? di Curtis Harrington, è ben recitato (il doppiaggio italiano, però, a tratti infastidisce non poco) e per quanto sembri una storiellina da Piccoli Brividi ammetto che a tratti mi ha spaventato e disturbato (è il merito maggiore del regista, suscitare sani brividi pur non raccontando niente di nuovo). Colpo di scena finale tutt’altro che imprevedibile ma mi ero talmente fatto coinvolgere dalla narrazione che mi ha colto con la guardia abbassata. Data la tecnica di ripresa video, si può anche evitare di andare al cinema e recuperarlo in DVD o streaming; per me, comunque, una visione la vale.

Sottoscrivo il giudizio sostanzialmente positivo di Tuchulca. Un film che disturba in diversi momenti. A me ha ricordato alcuni horror di serie b americani dei quali non posso citare il titolo perché svelerei il colpo di scena finale. Purtroppo con lo smartphone non sono capace di usare l’opzione Spoiler.

Dopo i disastrosi esiti delle ultime produzioni, Shyamalan si rifugia nella corte a basso budget e brillanti idee di Jason Blum.
Un passo indietro per ritrovare se stesso.
Purtroppo, nonostante il film sia superiore alle ultime prove del regista, il risultato resta modesto e, se raffrontato ad un altro recente pov movie della Blumhouse, “Unfriended”, di scarsa originalità.

Il lavoro sul linguaggio del pov non è totalmente scontato. Shyamalan non usa immagini traballanti e scrause (che, ormai, appartengono ad un’idea primordiale del genere), ma con la scusa del documentario sulla famiglia girato dalla giovane protagonista, inscena il tutto con un controllo totale del racconto visivo, con tanto di campi e controcampi in diverse scene. Nulla che non si sia già visto (a partire da “Diary of the Dead”), ma comunque una buona mossa per rendere più fluido il film.

Dal punto di vista contenustico non mancano alcune intuizioni, ma il film incide poco.

[SPOILER]L’idea di fratello e sorella in balia di due vecchietti malvagi ricorda fin troppo sia un tipo di horror ormai passato e innocuo, sia una rivisitazione di Hansel e Gretel. In quest’ultimo senso il film si fa beffe dello spettatore, giocando con rimandi (Becca spinta più volte dalla vecchia ad entrare nel forno) che poi vengono giustamente persi per strada.
Il colpo di scena a due terzi del film, con la rivelazione che i vecchi non sono i nonni, funziona, anche se poi il film si sgretola per quanto riguarda la credibilità. A partire dal fatto, davvero assurdo, che la polizia ci metta una vita ad arrivare alla casa dei vecchi.

Il film si segue ma, a mio parere, la tensione è poca. I vecchi sono fin da subito troppo evidenti nella loro follia (aspetto che può avere senso psicologicamente - sono due evasi dal manicomio - ma meno nella costruzione della suspense), con scene o mal riuscite come quella del nonno che assale un passante, o troppo ripetitive come gli eccessi notturni della nonna.
L’alternanza tra momenti drammatici - l’intervista finale alla madre - e comici - le canzoni rap del ragazzino - è traballante, e alla fine rimane il senso di un film che assomiglia più a uno scherzetto di poco conto che a un film capace di inquietare.[/SPOILER]

A me, sorprendentemente, è piaciuto anche se ho un po’ di riserve.
Dico “sorprendentemente” perché non affatto un fan di Shyamalan, anzi, potrei proprio considerarmi un suo detrattore. A parte “Unbreakable” (che trovo veramente molto bello) e parte di “The Village” (una scena, specialmente) trovo che il suo cinema sia la sagra della fuffa e del nulla. Parere mio, ovviamente.

Comunque questo “The Visit” mi incuriosiva molto perché l’idea mi sembrava interessante e perché sono un appassionato di film tipo mockumentary et similia. Alla fine non ne sono rimasto deluso anche se il finale grida davvero vendetta.

Per tre quarti mi è piaciuto tantissimo: l’uso della camera ha più o meno senso e viene utilizzata in maniera piacevole, ci sono diverse scene che mi hanno davvero fatto venire i brividi e mi è piaciuto il personaggio del fratellino che ho trovato davvero simpatico e divertente.
Questi i pregi, che non sono nemmeno pochi.

Per quello che riguarda i difetti, invece, ho trovato scialbe certe caratterizzazioni che poi sfociano in un finalaccio con tanto di lezione morale (moralistica), non mi è piaciuto il finale della parte horror (troppo veloce e tirato via, per tacere del fatto che oltretutto è banale) e non mi è piaciuta l’assenza di coraggio in alcune scene, la volontà di non andare fino in fondo (la scena sul finale col pannolone doveva essere più estrema/grottesca/schifosa)

Nonostante tutto, però, a me è piaciuto e mi ha intrattenuto bene quindi dichiaro una mezza tregua tra me e il regista indiano e gli permetto di tenersi i Marò ancora per un po’.

Il blu ray è ottimo e ci sono anche un po’ di extra. Uno è un backstage di 10 minuti, girato benissimo (forse pure troppo visto che è davvero eccessivamente fighetto come riprese e montaggio) e abbastanza interessante, poi c’è un finale alternativo (atroce), un rullo di scene tagliate (qualcuna interessante) e alcune foto scattate dal personaggio della ragazzina (mah…).

Pensa che un mio amico videotecaro ha ammesso di esserne rimasto profondamente spaventato e disgustato, e sì che lui come me di horror non ne ha visti pochi. Io comunque l’ho sempre detto che Shyamalan, pur non raccontando niente di nuovo, è uno dei pochi registi attuali che riescono a mettere un po’ di strizza allo spettatore.

Che poi alcune scene che in teoria avrebbero dovuto essere grottesche o addirittura comiche a me hanno fatto paura.

Tipo la scena della nonna che cammina e vomita

Da quello che mi è parso di capire non doveva essere una scena horror e invece mi ha fatto venire i brividi.

Non doveva essere una scena horror??? E meno male, oh. A me tutte le scorribande notturne della vecchia hanno fatto venire la pelle d’oca.


ps. In sala c’era chi rideva, con quelle scene là. Fatti loro, io rabbrividivo. In effetti, momenti di umorismo nero voluti ce n’erano ma a me facevano impressione ugualmente.

Visto la settimana scorsa in br, preso a nolo. In breve: è robetta. Shyamalan lontanissimo dai suoi esiti migliori (“Il sesto senso”, “Unbreakable”, e ci metto pure “Signs”), e per nulla inquietante. Non mi aspettavo la “rivelazione”, questo l’ammetto, ma avviene troppo tardi, durante il film. L’avesse fatta prima, conducendo poi l’opera su altri binari, o usando modi più avvincenti e orrorifici, la riuscita sarebbe stata superiore. Ho poi trovato inutile girare con l’abusato pov, espediente che ha STRArotto i maroni all’universo intero. Brava la ragazza (e pure molto carina…), mentre mi risultava di antipatia mostruosa il ragazzino, oltretutto col suo rap (perdipiù doppiato, urrrgghhh!) peggiorava le cose: da parteggiare per i cattivi, subito! Insomma, caro Shyamalan: non hai fatto una schifezza come “L’ultimo dominatore…” (e “After earth” a tutt’oggi non l’ho recuperato: quell’odioso frocetto di Smith jr mi indispone al sol pensiero…), ma una cosetta appena sufficiente, da dimenticare alla svelta. Riprovaci, e forse il prossimo ti verrà meglio…

Concordo con il furente triestino, in questo caso. L’ho trovato piatto, quasi insulso. Mi ha detto davvero poco… Vabbuò.

Sono furente per ben altre cose, e per ben altri film, caro Caltiki. Il problema in questo caso è, come hai rilevato anche tu, il piattume. Un episodio tv, che sarebbe stato perfetto come sviluppo narrativo nell’arco di 30-40 minuti al massimo, inutilmente dilatato. E anzi, coi tempi che corrono, fosse stato l’episodio di una serie, sarebbe stato più audace, in ogni senso…

Ma infatti non mi riferivo a questo post in particolare, carissimo Zardoz, ma ad altro… :smiley:

In realtà solo certe mie parole possono risultare furenti. In pratica, son più quieto di un Morgan Freeman che gioca a poker. Specie dopo un paio di buone birrette…

Dopo alcuni film infelici, shamalamadingdong torna a fare un film più contenuto, con due lire, per “ritrovare sé stesso”, diciamo, e per riavere il controllo totale su una sua opera.

L’ho trovato… godibile. Nonostante il found footage/point of view e i soliti jumpscare con la musica sparata a tutto volume per farti saltare dalla sedia mi abbiano ormai sfrantegato alquanto i testicoli, almeno da quel punto di vista è fatto abbastanza bene. La cosa delle riprese non sembra troppo finta, diciamo che ci sta abbastanza. La vecchietta è veramente inquietante e in alcuni momenti, anche se sempre jumpscare, mi hanno abbastanza spaventato, lo ammetto. Penso a quando gira di notte per casa mentre la telecamera è appoggiata sulla libreria e lei appare all’improvviso davanti grignando come un animale, oppure alla fine quando la ragazzina è rinchiusa nella camera con lei e quando muove la telecamera verso destra c’è la vecchietta lì che ti guarda… Il nonno invece non spaventa per niente. Non m’ha detto un cazzo. Boh. I due ragazzetti non sono troppo odiosi, anche se lui quando si mette a rappare lo ammazzeresti, complice il doppiaggio italiano, che lì non si può proprio sentire… Infatti il finale, che ho trovato carino (non male la didascalia che dice che il fratello ha insistito perché la inserisse), me l’ha rovinato abbastanza il doppiaggio.Giudizio finale: sufficiente, dài. Dopo quelle due/tre cagate almeno questo si guarda.

Non ho ancora visto split, quindi mi chiedo: sarà un passo nella direzione giusta? Ritornerà a fare dei film perlomeno guardabili? Ma soprattutto: riusciremo mai a vedere un film dove il neretto simpatico non sarà doppiato da nanni baldini?

Dico soltanto che l’ho visionato ieri sera, una serata anonima, con mia mamma. Un tipico film da vedere senza pretese. Però non mi è piaciuto a tratti. Ho avuto anche il sentore che il regista volesse riprendere qualche eco del black humor ben riuscito de LA CASA NERA di Craven (tematica a tratti ironica con protagonismo al di sotto dell’età maggiorenne), ovviamente non riuscendo a cogliere appieno l’atmosfera di quel film. Uno Shyamalan più pane e salame che non mi è dispiaciuto dal momento che certi film non pretenziosi come questi si sfornavano a tonnellate nei ‘70 dove vigevano alcuni non-sense della sceneggiatura… qui se ne trovano almeno tre a mio avviso,

[spoiler]- La mamma va a colpo sicuro senza mai chiedere di vedere i nonni

  • La calma dei ragazzi dopo aver visto la ragazza della torta impiccata e sventolante all’albero
  • L’arrivo tardo delle autorità[/spoiler]

In definitiva, non disdegno questo genere senza tante pretese e sopratutto non disdegno Shyamalan se l’ha fatto senza prendersi sul serio come altre prove autoriali passate.

Tanta melassa per chi doppia il film e deve rimettere apposto e italianizzare le metriche del biondino.

Visto oggi su netflis, beh non sarà il miglior Shyamalan ma rimane un film umilmente godibilissimo.

Un po’ come per il sesto senso, The Village e molti altri, alla fine si dice “Ci ero arrivato” però riesce comunque a coglierti di sorpresa, in quanto ben costruito in crescendo, la malattia viene fuori poco alla volta e mai in maniera troppo rivelatoria nonostante gli immancabili momenti sconcertanti si resta coi piedi per terra.
Per quel che mi riguarda è promosso, se vogliamo una rivisitazione in chiave moderna di Cappuccetto Rosso.