Se esistesse oggi un Mario Bava, sarebbe sicuramente Jeunet.
Un altro film, a mio avviso splendido, del regista francese, che seguo sempre con interesse
dalla mia prima visione di una sua opera al cinema, Delikatessen.
I suoi film suscitano “meraviglia”, quasi come ci si trovasse di fronte alla lanterna magica di Huygens.
Il racconto, le immagini, le trovate fantastiche, tutto fa immergere in una realtà “irreale”.
Qui, forse per la prima volta, c’è anche un tema umano che fa da sfondo al viaggio del ragazzino decenne T.S. Spivet
verso lo Smithsonian Institute di Washington D.C. per ricevere il premio meritato grazie all’invenzione di una macchina
funzionante con moto perpetuo: la sua disperazione per la morte del fratello gemello, a causa di un colpo di fucile partito accidentalmente durante un esperimento fatto insieme.
Da vedere, sia dai piccoli che dai grandi.
Tra qualche giorno in dvd e bd per Koch media.
Poteva essere un capolavoro, la prima parte e quella del viaggio sono bellissime, si perde poi nell’ultima parte. Il finale non è all’altezza purtroppo.
Resta comunque un buon film, mi è piaciuto.
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Si, in fondo son d’accordo; a quanto scrivi aggiungerei anche che, oltre a perdersi un po’, forse si dilunga anche un po’.
p.s. Siamo in Italia, ma perché mettere sempre prima il titolo originale? poi quando uno cerca non si trova mai un c…o…
Perché il titolo originale è un identificativo universale del film. Ma se vuoi mettere prima il titolo italiano mica è un problema.
E comunque col search lo trovi lo stesso, non cambia nulla se lo scrivi prima o dopo. Magari fai un search per il titolo con la ricerca avanzata e nulla ti sfuggirà.
Visto anch’io, e un grazie a Caltiki per avermelo fatto scoprire. Molto bella tutta la prima e la seconda parte, nella terza e ultima sfilaccia un po’ ma rimane sempre a livelli molto alti, avercene di film del genere. Bellissima la fotografia in un Canada immacolato (che nel film è Montana), nonché tutti gli esterni spettacolo, la parte più bella del continente Nordamericano. Bello anche il cameo di Dominique Pinon, azz come s’è inchiattita la Bonham Carter.