The Zero Theorem - Tutto è vanità (Terry Gilliam, 2013)

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http://www.imdb.com/title/tt2333804/
http://www.cinematografo.it/cinedatabase/film/the-zero-theorem---tutto--vanit/57824/

In uscita il 6 settembre in dvd per Rarovideo, prenotato al volo, è un film di fantascienza in cui uno sviluppatore della società Mancom, Qohen, viene incaricato di risolvere l’algoritmo Zero theorem, sull’assurdità dell’esistente.
Le critiche mi paiono molto positive… staremo a vedere.

Il mitico Terry, finalmente! Mi sarebbe piaciuto vederlo al cinema, ma dalle mie parti non l’hanno dato. Penso che sarà uscito in 2 sale in tutta italia! E dopo soli 3 anni che è uscito! Avevo aspettato un po’ ma poi stavo per optare per la visione illegale, purtroppo, ma meno male che la raro ci aiuta! Lo prendo a prescindere! Bellissima la cover.

Grande Gilliam!

A proposito, pare che il don chisciotte, finalmente si farà!

Visto ieri sera, giudizio: Mah.
Molto bello esteticamente, fotografia viva e accesa, il tutto in puro stile Gilliam, ovvero una gioia per gli occhi.
Il film, a tratti divertente, mi ha lasciato poco. Boh, forse non sono stato in grado di capirlo fino in fondo, e forse non ne avevo nemmeno voglia.
Come extra del dvd c’è un “dietro le quinte” che non ho ancora visto.
Waltz, munito di calotta in lattice per simulare una totale calvizie, interpreta un personaggio agli opposti del Mobray di The hateful eight. Là scaltro e infido, qui bonaccione, ingenuo e trasognato.

Ehm… quello era Tim Roth. Non c’è Waltz in the hateful eight. :smiley: In effetti, però, Roth fa Waltz, praticamente!

Continuo a pensarla anch’io così: Roth ha copiato spudoratamente l’attore austriaco. Tarantino per quanto mi riguarda poteva e DOVEVA prendere l’“articolo originale”. Con tutto il rispetto, la stima e la simpatia che nutro per Mr. Orange…
P.S. Credo che Waltz nel film di Gilliam non abbia calotte. Si è fatto tosare la capoccia, semplicemente.

:smiley: incredibile, la mia gaffe ha confermato il pensiero di Zardoz, senza neppure conoscerlo a priori. Di conseguenza le sue sono parole sante.


A me è sembrato di vedere una linea di demarcazione.

Visto ieri sera, Gilliam è sempre un piacere da vedere, mai nulla di scontato, mai un’inquadratura banale. In un Q&A al BFI contenuto sul bluetto gli chiedono se è così che immagina il futuro, e lui risponde “casomai immagino così il presente”. E in effetti si vedono molte ossessioni odierne, dal parti coi tablet all’incapacità di comunicare se non tramite un medium digitale. Forse la fine lascia un po’ così, dopo tanta carne al fuoco mi aspettavo anch’io qualcosa di diverso. Ma come mi è già successo col regista, una visione non basta mai. Grande Waltz, non avevo riconosciuto Tilda Swinton nei panni della psicologa.