Con Geena Davis, Susan Sarandon, Harvey Keitel, Michael Madsen, Brad Pitt
Sempre piacevole rivedere questo vecchio film di Ridley Scott, e poi quant’era figa Geena Davis?
Deludente a mio gusto personale la OST di Hans Zimmer.
Visto all’epoca al cinema, me lo ricordo come fosse acqua fresca in primavera…
Brad Pitt mi sa che era ad una delle sue prime apparizioni cinematografiche. La Davis gran bella figliola, il film è indubbiamente bello ma negli anni mi ha perso qualcosa, a parer mio. In aggiunta, meravigliosa la sua parodia ne la pallottola spuntata 33 1/3 per esempio quando caricano la macchina per partire… 
Il miglior Scott degli anni '90. Rivisto un paio d’anni fa, mi ha convinto e mi è piaciuto quanto e più della prima volta in sala (settembre 1991: quanto tempo…). Due veri punti deboli: la Davis che dopo un tentato stupro (durante il quale è stata malmenata…) in un giorno o poco più non ha alcun livido e sembra pronta per un servizio fotografico di “Playboy”. E che, sempre successivamente alla suddetta “strapazzata”, abbia voglia di far sesso con uno sconosciuto (sì, vabbè, è Brad Pitt giovane asciutto e bellissimo, ma insomma…). Un pizzico di “trauma”, per una o due settimane, ci sta tutto direi. E sì che la sceneggiatura l’ha scritta una donna (e si portò a casa pure l’Oscar, oltretutto), mica “Giggi er macellaro de Trastevere”. In secondo luogo: Michael Madsen (pure lui qualche decina di chili fa…), fidanzato della Sarandon, troppo troppo buono e “zerbinato”. Avrebbe dovuto essere più curioso del perchè la sua donna voglia sparire dalla circolazione, dopo che ha viaggiato per portarle un bel mucchietto di soldi. Quisquilie, mi si dirà? Ok: ma sono quisquilie che continuano a “disturbare” (poco poco…) la visione.